domenica 13 novembre 2011

Forzatura
cIÒ cHE sEPARA dAL cOMUNISMO e dALLA lIBERAZIONE è "sOTTILE cOME uNA fETTA dI pROSCIUTTO", mA pIÙ dURO dELL'aDAMANTIO.
non è la tecnologia;
non è la conoscenza;
non sono i padroni - minuscola escrescenza tumorale;
non è lo stato;
non è la finanza;
non è ...
è solo l'incapacità ad adottare un criterio di ripartizione della ricchezza prodotta paritario, condiviso, e diverso dalla forza bruta.
La ricchezza, che in fase di creazione è, a tutti gli effetti, un prodotto sociale,  da luogo a problemi insormontabili nella redistribuzione.
In tempi passati e non sospetti si sarebbe potuto dire :"la storia non ha ancora elaborato un criterio di divisione", trattando quel che confligge senza speranza di ricomposizione come un "prodotto combustibile ancora giovane". Speriamo che sia così, che non si tratti dell'illusione di un qualche poveraccio che si aggrappa a questa ipotesi come ultima speranza... e speriamo pure che non sia come il petrolio, che per "maturare" ha bisogno di milioni di anni. Speriare,  si,  si deve ("la speranza è l'ultima a morire... oppure la morte è l'ultima speranza")...  anche perchè il tempo necessario alla "maturazione" di questo nuovo criterio di redistribuzione, non c'è. Il capitalismo ha già abbondantemente superato le potenziali risorse terrestri disponibili. È per questo che è necessario operare una nuova forzatura.
L'impresa sembra disperata. È quasi come "mutare l'acqua in vino" o, "moltiplicare i pani e i pesci"... senza considerare che l'economia è un esempio mirabile di ricorsività (dove la "logica" umana, questa misera cosa,  risulta non applicabile), con un grado di complessità simile alla dinamica dei fluidi.

sabato 12 novembre 2011

Vocazione al pubblico
Se lo Stato mascherato da "pubblico" ha l'incontenibile tendenza a trasformarsi in "privato", come "privato" potremmo provare a mutarci in "pubblico", isolando  e confinando in un lazzareto lo "stato", tutti i suoi servi e i succhiasangue.
Un fulgido esempio di "vocazione al pubblico" è il "software libero".
TOGLIERE L'ACQUA AL "PESCE" "STATO" PER LASCIARLO AGONIZZANTE SUL FONDO DI UNO STAGNO ORMAI PROSCIUGATO!!!!!

mercoledì 9 novembre 2011

dIAVOLO E ACQUA sANTA
Per me che non considero lo stato una comunità organizzata su un territorio o in qualsivoglia altro ameno modo, ma come brutale "monopolio della forza armata" orientata per lo più a fini eversivi e contro la stragrande maggioranza della popolazione, "pubblico" non può essere in alcun modo accostato, neppure lontanamente, a "stato".
Sarebbe come mettere insieme il "dIAVOLO" E "L'ACQUA sANTA".

lunedì 7 novembre 2011

Pollaio globale.
Sono un pollo e vivo nel famoso pollaio globale. Il tempo in cui vivo è un tempo disgraziato, dove ormai si sono definitivamente affermate certe virtù. Tutti i polli sono stati contagiati da una epidemia/pandemia o anche influenza aviaria. I valori riconosciuti si basano sugli impulsi originari dei bipedi che sono, si sa, tra i più stupidi in natura. Niente di nuovo sotto il cielo. È bello veder sanguinare/soccombere, e devo dire, a me personalmente smuove un non so che nelle parti basse. L'eccitazione solletica il ventre e mentre penso infliggo penitenze. il rullo compressore non si ferma fino a che ha carburante e al fin di ritrovarsi sotto le luci della ribalta. I famosi quindici minuti di gloria che non si negano a nessuno. Tutti i polli cercano affermazione individuale. Ragionano, dibattono... si scontrano... propongono. Usano tonellate di argomentazioni, pane e logica formale, per poter arrivare a coltivare, in santa pace, il proprio orticello. Perchè la nota si dice dominante? Perchè predomina su tutto, altrimenti non sarebbe tale. La persistenza prevalente per la prevalenza solo è. Il cerchio della vita risulta spezzato o quantomeno interotto e/o menomato. Non esiste meta, neppure apparente. Tutto rotola con la stessa "isterica causalità di una moneta lanciata in aria" o di un dado gettato contro u muro. Il confine formale trionfa sulla linea piatta dell'encefaloramma e tutto l'argomentar è in fine in se.
Ognuno secondo le proprie inclinazioni e nel proprio ambito. MicroVettori orientati all'oggetto, con tanto di freccettina appuntita, pronta a far microsanguinare tutta la mocrosfera di riferimento, si scontrano, per il solo esclusivo piacere di scontrarsi, con ogni entità, terrena o ultraterrena che casualmente li incrocia. Ogni ragionamento è originariamente fallato. come un dente marcio batte e lentamente muore. Ecco il regno dei necrofori/necrofili. Nella dOMOCRAZIA È possibile scegliere dOmocraticamente. Vivo in un mondo di musicisti, attori, registi, pittori, scrittori, politici, scienziati che hanno solo stomaco, intestino e culo.
Piccoli e grandi onanisti dell'anima hanno smarrito il senso delle cose e hanno come obiettivo unico e primario prevalere, abbattere e calpestare al posto di "credere, obbedire e combattere". Il grazioso passatempo consiste nell'impagliare tutto ciò che è vivo, si muove e respira. Vivo in Un limbo ipertrofico di piccole meschine sozze aspirazioni individuali globalmente date. Il cervello è preda permanente di senile tremore iperattivo neuro-erotico e frenetica attività pre-sinaptica, in un universo nervoso che ormai discende direttamente, come una escrescenza fibroso cistica, da quello prettamente mercantile e produttivo. La qualità totale prevale ed invade anche la sfera individuale, sforna/sforma, "idee a mezzo di idee" persino durante il sonno. Vivo nel secolo della mente, dove anche il pollo più stronzo ha opinioni universali che devono per forza di cose diventare dominanti e prevalere secondo il noto schema iniziativo/personalistico. Intere schiere di lettori "Harmony" si candidano al ruolo di guida spirituale, danno esami di filosofia morale ed etica rosa e si propongono quale nuovo paradigma. La soggettività è esplosa e produce sfaceli. Vivo in un mondo senza amici e senza condivisione, ma, tanto per compnsare, "fotto" fino a scoppiare. Tutto si riduce a uno "sfregamento" superficiale fisico/intellettivo. Si fa "palestra". Fare pratica e dare libero sfogo ai propri io mega-lo-mani. Smania da impronta di se da lasciare a futura memoria nei secoli dei secoli. Non è più richiesto nemmeno il versamento di piccole goccie di sangue... Povero Piccolo Mondo stronzo e Anemico.
I corpi creano una distorsione "spazio temporale"; lo spazio è curvo
Io l'ho sempre saputo. Anche quello interiore lo è. Anzi, per dirla tutta, lo spazio interno è fisiologicamente gobbo e storpio, in modo che possa guardare agevolmente solo i propri piedi e più passa il tempo e più si curva fino
a che, al culmine di un esercizio di contorsionismo estremo, si spezza.
Sono circondato. Ovunque scorgo ostilità da e verso il mondo intero. C'è un non so che di "sinistro" nei polli, galli, galletti e galline tronfi e in cerca di affermazione che mi circondano. Schiere di egocentrici scoppiati non commisurati alle loro reali capacità in afflizione forzata.
Il mondo li ha trattati duramente e anelano occasione per ripagare con egual moneta più gli interessi. Sbranare il primo che mostra segni di cedimento. Il solo sguardo è già inquietante. Basta guardare dentro a quello del primo che la sorte incrocia. Al posto di "un lago senza fango e di un cielo d'estate sempre blu" si può scorgere melma, rifiuti speciali che abbisognano di tratamenti particolari, desideri inconfessabili, inappagati, infettati di bramosia e arsura che mai potrà essere estinta, nemeno dal saccheggio del mondo intero. Occhi senza vita si incendiano e diventano febbricitanti solo quando scorgono possibiltà di "fama e gloria", abbacinati da "illusione monetaria" a tutti i costi. Lo Spazio comune è decomposto e l'incendio divampa, ma anzichè spegnerlo, inconsapevoli idioti lo alimentano. Tutti sono affetti da sindrome nimby e stanno fuggendo verso una immaginaria, irreale, fittizia, inesistente uscita di sicurezza, arraffando oggetti pressochè inutili, altrettanto immaginari e fittizi, in grado solo di comprimere il "tempo per unità di prodotto". Sono circondato da potenziali serial-killer. L'insicurezza è un potente acido corrosivo capace di corrodere la più salda volontà e i sentimenti più nobili. Mancano i presupposti. È necessario solo tempo e casualità perchè si manifestino, per scatenare la giusta combinazione di frustrazione, delusione e sogni infranti, una volta realizzato che al di fuori degli angusti limiti individuali c'è solo ostilità. È una fortuna che, estinte le dimensioni collettive, nascano e si sviluppino assorbitori di follia. Gigantesche spugne raccolgono i prodotti della necrosi celebrale che affligge tutti. Benedetta sia la "televisione" e benedetta sia "internet": bende capaci di coprire piaghe purrulente e di impedire che, scoppiando, sporchino il quanto si vuole piccolo intorno di minuscoli punti di accumulazione. Sono all'interno di un gigantesco pollaio. Non c'è scampo per i deboli e poveri, necessariamente destinati a soccombere. Le galline attaccano e finiscono a beccate chiunque si si "macchiato", solo che, inevitabilmente, dopo ogni distruzione qualche altro individuo, si macchia e viene a sua volta abbattuto, fino alla distruzione totale, finalmente, del famoso "pollaio globale".

mercoledì 2 novembre 2011

Pubblico.

Ecco cosa dice il dizionario etimologico on line di "Pubblico"

"Pubblico=Che appartiene a tutto il popolo; Che concerne tutto il popolo; quindi Comune a tutti; Sentito da tutti; Fatto per tutti; Noto a tutti; opposto a Privato.
Pubblico differisce da Comune, di cui nessuno ha la proprietà, ma tutti gli uomini hanno l'uso come l'aria, l'acqua del mare e simili, mentre ciò che è pubblico è di dominio di una città e l'uso n'è più limitato, come i teatri, i tempi, le piazze e le vie".

Ecco cosa dice il dizionario di italiano di Sabatini Coletti di "Pubblico"

"pubblico

1 [pùb-bli-co] agg. (pl.m. -ci, f. -che). 1 Che riguarda, interessa tutti i cittadini, l'intera collettività: salute, utilità p.; in partic., di proprietà, attività ecc., finanziato, gestito dallo Stato (si contrappone a privato): mezzi di trasporto p.; azienda, scuola p. || p. amministrazione, l'attività esercitata per realizzare i fini istituzionali dello Stato; il complesso degli organi che svolgono tale attività | p. impiego, il complesso dell'attività lavorativa svolta alle dipendenze dello Stato; i dipendenti ad essa addetti | servizi p., quelli ritenuti indispensabili per la collettività e pertanto forniti dallo Stato o da enti statali senza scopo di lucro (p.e. trasporti, sanità, telecomunicazioni) | cosa p., lo Stato, l'amministrazione statale | forza p., la polizia e le forze militari | P. Sicurezza, autorità preposta alla sicurezza pubblica | p. ufficiale, chi è investito di cariche pubbliche con funzioni legislative, amministrative o giudiziarie | p. ministero (abbr. p.m.), magistrato che nei processi penali rappresenta e tutela gli interessi dello Stato 
2. Condiviso da tutti i membri di una comunità, ad essi comune SIN generale: riscuotere la p. stima; noto a tutti, risaputo, palese: rendere p. una notizia 
3. Che può essere frequentato, utilizzato da qualsiasi persona: locale, giardino p.; che avviene, di fatto o idealmente, alla presenza di tutti: fare una p. confessione || p. esercizi, negozi, bar, ristoranti ecc."
C'è una differenza abbastanza sorprendente.
Nel Coletti "pubblico" sembra sinonimo di quel che è gestito e/o finanziato dallo stato e/o che serve a realizzare i fini istituzionali dello stato. Ma è proprio così? Solo attraverso un tipo particolare di agente -lo sTATO - si può concretamente realizzare ciò che è pubblico?
Tutta l'esperienza della rivoluzione russa è all'interno di questo modo di considerare il "pubblico". A partire da ciò si è originato un equivoco all'interno del quale ancora oggi "pubblico" è strettamente connesso e confuso con sTATO. Ciò aveva un senso all'interno dell'"anomalia leniniana". Se la leva politica diventava lo strumento principe per la realizzazione di una società "socialista", allora necessariamente il pubblico doveva tendere a coincidere con lo stato.
Oggi che il politico è molto meno autonomo di quel che sembrava è ancora così?
L'esperienza del free software può essere ricompresa nel "pubblico"?
In quanti e quali modi si può "coniugare" "pubblico"?

giovedì 20 ottobre 2011

"Mi sono seduto dalla parte del morto visto che tutti gli altri posti erano occupati"

Onore e Gloria al Colonnello che è stato capace di morire con dignità e di non piegarsi ai dominatori del mondo.

mercoledì 19 ottobre 2011

tONINO 'O SECONDINO... cHE mARONI!

l'iTALIA è un paese di merda;
gLI iTALIANI sono un popolo di merda;...
e non è vero che a fronte di una classe politica "corrotta" vi sia una comunità di "virtuosi". 
La cLASSE pOLITICA iTALIANA rAPPRESENTA eSATTAMENTE gLI iTALIANI pER qUELLO cHE sONO!

sabato 8 ottobre 2011

"Chiarezza chiarezza, mi punge vaghezza di te".
Parliamoci chiaro: il leninismo è definitivamente morto.
E quando parlo di leninismo non intendo la forma partito "inventata da Lenin" (che Dio l'abbia in gloria in eterno), né del "centralismo democratico", ma dell'ipotesi che ne è alla base, cioè l'autonomia del politico.
La politica non può modificare l'economia, e non può nemmeno scalfirla, confermando l'assioma che una qualunque "sovrastruttura" non può modificare la "struttura".
Tutto ciò è ormai chiaro ed evidente, ma nonostante si tratti di un risultato, ormai condiviso a livello planetario, la ricerca del cambiamento continua a passare per l'inutile e anacronistica leva politica. Quando quel tale disse: "datemi una leva e solleverò il mondo", so per certo, a questo punto, che non aveva in mente la politica.
Rimane un'unica questione di una certa rilevanza: è possibile intercettare  il sentiero di sviluppo del capitalismo prima che trasformi la terra in un pianeta morto e mutarlo in comunismo?
Si pUÒ' fARE, cAZZO, sI pUO' fARE.
sE È pOSSIBILE fAR pASSARE uN cAMMELLO pER lA cRUNA dI uN aGO, È aNCHE pOSSIBILE mUTARE iL cAPITALISMO iN cOMUNISMO.

martedì 4 ottobre 2011

Lo stato delle cose/le cose dello stato
Come stanno i porci? In questo momento ridono beati.
Si, i porci quando tutto va bene agonizzano terrorizzati nelle loro bare, come vampiri succhia-sangue di fronte ad un sole radioso, però qualche volta ridono. Ai funerali o quando c'è odore di morte nell'aria o quando si avverte una tragedia imminente.
Sono basito. La potenza di un programma di video-scrittura, o, come direbbe un giiovine americhen "word-processor", mi lascia muto ed inerte, come un "selvaggio" di fronte ad una macchina da presa; come un condannato a morte negli ultimi 4 minuti della sua sporca vita. Le parole scivolano dalle mani sulla tastiera e giacciono come uccelli morti senza riuscire a prendere forma. Fluidificano, non hanno energia sufficiente a cristallizzarsi. Che Culo!
Chi sono i porci? È possibile certificare la loro esistenza in vita?
...e come no, hanno agenzie capaci di valutare persino la vitalità di un peto.
I porci godono di ottima salute. E diventano sempre più floridi man mano che il trend dello sviluppo delle disgrazie si accresce.
Si, tutto questo è vero, ma, comunque, i porci sono la parte migliore e vivono in "oscure cavità peritoneali", "come la coratella" e non è possibile, allo stato attuale dell'arte, sradicarli. Novelli dr. Jekyll alla ricerca di elisir capaci di accoppare il povero Mr. Hide.
Quanti modi ci sono di fare ricchezza o perlomeno agiatezza? Infiniti... direi, ma come di fronte ad un "word-processor" rimango inerte; linee di forza scorrono parallele ai miei arti senza coinvolgerli: rimango così in attonita contemplazione del mistero.
La Cruna e il Cammello.
Il paradiso è, ormai, un club privato per cavalli.
In verità VI dico: in origine furono i cammelli, poi a furia di farli passare per le crune, nacquero i cavalli.
Uomo di poca fede, se non credi che i cammelli possano passare per la cruna di un ago, guarda il regno dei cieli e scoprirai che è frequentato solo da uomini ricchi.




giovedì 8 settembre 2011

Un uomo... solo un uomo.
Quanta menzogna può sopportare l'icona di un uomo proiettata nel futuro remoto?
In particolare su uno se n'è riversata un oceano intero, al punto che oggi non si può nemmeno stabilire se sia davvero esistito o sia il parto di inumerevoli sterili generazioni che non sono mai riuscite ad andare oltre la fase anale e senza alcuno scopo manifesto.
EHIiiii, non chiamarlo dIO. Nella migliore delle ipotesi, quella più benevola, si tratta solo di un "enzima che favorisce la crescita della consapevolezza" in individui condannati al sonno eterno: è uno shock esogeno necessario ad avviare la ciclica rigenerazione contaminata... Una fase del sonno che con giusta causa può essere chiamata "dormisveglia".
Ho fame. Voglio mangiare magia, metafisica, etica o morale, in modo che non ne resti più nemmeno una briciola. Sanare il mondo dalla lebbra della follia manifesta che infesta l'"homo sapiens". Ma per farlo, sarebbe necessario essere un messia "predestinato" in un ciclo infinito e senza senso.
Così parlò pASQUALE

sabato 27 agosto 2011

Q.I.
Un figlio scemo puo' capitare a tutti. Una combinazione sbagliata nel calcolo combinatorio "allele Vs allele". Si tratta di un momento. Forse il controllo di qualità si era assentato o era dovuto andare in bagno per un attacco di dissenteria acuta... vallo a sapere... Però una volta che la combinazione si è prodotta, non c'è più niente da fare o da dire. Uno si tiene il figlio scemo per tutta la vita. La civiltà occidentale e gli individui che la compongono sono l'elite del genere umano. Razionalità e costanza, oppure "costanza e tutta panza". Eppure ultimamente c'è qualcosa che non funziona. I figli "occidentali" sembrano tutti malaticci, pallidi, e ... scemi. È come se lo sviluppo del benessere, della produzione industriale, della capacità produttiva e il sentiero di sviluppo verso il "capitalismo" "maturo" danneggiasse irrimediabilmente le cellule moderatamente nervose, favorisse l'ottundimento dei sensi e la forza degli spermatozoi. Ormai è un dato di fatto che gli spermatozoi "occidentali" mostrano un declino senza pari, diminuiscono di numero, diventano più deboli e il loro Q.I. declina irrimediabilmente verso lo zero assoluto. Se in passato si poteva dire che un individuo era il risultato di un processo di integrazione genetico e sociale, lo sviluppo economico e l'entrata nella cerchia ristretta delle economie avanzate determina un'azzeramento del fattore genetico. I nuovi "dominatori" della terra nascono idrocefali, tabule rase, corpi perfetti dotati di culi, tette e peni  enormi perfetti, ma senza intelligenza. L'intelligenza si è volatilizzata, probabilmente assorbita tutta nello sforzo della bellezza, essendo "la bellezza superiore alla intelligenza, perchè non ha bisogno di dimostrare nulla"... ecco questo è il punto... l'intelligenza si è persa nel tentativo di diventare bellezza e la bellezza, una volta raggiunta non ha bisogno di alcunchè e men che mai di intelligenza... deve solo mostrarsi e magari atteggiarsi in quelle pose che gli animali assumono durante il corteggiamento amoroso. Non è importante essere intelligenti, l'importante è assumerne la posa. Questo processo se ha reso l'intera popolazione più bella e senza bisogno di dimostrare alcunchè, a tutto vantaggio di quelli che possono scoparsela senza ritegno, ha abbassato il decoro e la dignità certamente di una parte di essa. I genitori soffrono di questo abbassamento generale dell'intelligenza; erano abituati ad usarla come ori e gioielli; come rafforzativo della personalità. Poter "esibire" un figlio incapace di calcolare al volo la radice quadrata del logaritmo di, che so, 135.748.577.177 è un dolore incapiente.
La statistica, inconsapevole dell'acqua che scorre sotto i ponti e delle auto che vi "transitano" sopra, mostra, incolpevole, i desiderata dei  fornitori inesauribili di gameti maschili e femminili. OCCHI AZZURRI, CAPELLI BIONDI, CORPI STATUARI E GENIALITÀ, secondo quanto prescritto dalle arianizzanti indicazioni generali, propagandate sui media in un cortocircuitante loop che ritorna sempre su se stesso in un infinito percorso ellittico capace solo di precipitare in una sterile rincorsa tra la coda e la bocca del cane. Il fatto è che spesso, invece, i risultati cozzano con le aspettative "razionali" in materia di progenie, e seguono, più che i desideri l'impronta, infangata, genitoriale. Da un carciofo è raro che  nasca una violetta o una mammola. Un figlio è una riverdicazione ed una occasione, sempre mancata, per saldare il conto a quella figlia di troja della sorte che sembra accanirsi contro senza alcuna ragione.
Io e mio padre.



giovedì 4 agosto 2011

Guardie e Ladri.
Si gioca, si gioca sempre. Il gioco preferito è guardie e ladri... mha, non so, ... Sembra faccia crescere il cazzo. 
I luoghi qualche volta cambiano - carceri, ospedali, manicomi, fabbriche, scuole, chiese, famiglie ...- , anche se la sostanza è la stessa.
Qualcuno particolarmente dotato per l'estetica potrebbe dire: "ambientazioni scenografiche".

sabato 30 luglio 2011

Vegetarianesimo significa non dover mai dire mi dispiace
Il vegetarianesimo è l'illusione di non dover ammazzare animali. Sembra giusto e sacrosanto, ma è, invece, soltanto una sciocchezza. Siamo tutti dentro una contraddizione in termini, non risolvibile. Siamo "pietanze dello stesso piatto". Partecipiamo tutti allo stesso banchetto come cibo e come mangiatori.
I vegetariani fanno torto alla verzura. Perchè considerare i vegetali forme di vita mangiabili - inferiori -, oggetti inanimati destinati a soddisfare bisogni primari di individui compulsivi instabili, cibo per disagiati mentali? Fanno parte anche loro del "sacro cerchio della vita". Il fatto che non urlino quando qualcuno li addenta e strappa piccoli lembi di vita, non significa che non provino dolore o che non abbiano un'"anima". Non esiste un limite netto tra mondo vegetale e mondo animale. In natura tutto è graduale e tutto arriva a confondersi, prima o poi, nell'indistinto e c'è già chi tra gli illuminati scienziati sta pensando a come far accoppiare, in una scopata ultragalattica, mondo vegetale e mondo animale.
np, ho smesso di scriverti, perchè trovo sconveniente continuare. Non è colpa tua, ma io ti avevo immaginata con certe caratteristiche. Una cosa stupida e tutta mia, che partiva da me e arrivava a me. Come sai non ho nè voglia nè tempo per incontrarti davvero, per permettere "ai nostri corpi di conoscersi". Ti avevo preso per la persona sbagliata. Credevo fossi comunista. Non che io frequenti solo comunisti, perchè purtroppo la vita quotidiana e/o la ricerca del sostentamento non lo consentono, ma con quelli che devo frequentare per forza, mi limito allo stretto necessario, essendo venuto il tempo della separazione dagli empi. Esistono i comunisti. Tutti gli altri sono intoccabili -lebbrosi nell'anima-, e va limitato al massimo, allo stretto indispensabile, il tempo che si è costretti alla loro presenza.
Pertanto non ho più intenzione di intrattenere con te rapporti, sia pure epistolari. E poi di cosa dovremmo parlare? Delle ricette vegerariane? Dejà vu. Già visto. Esistono persone alternative, parecchio alternative, persone che per quanto tu possa essere estremista, fazioso, di parte, per "l'uguaglianza e il progresso sociale", ti scavalcano sempre e comunque a sinistra. Ecco, questi a forza di ricercare le cose più fighe da fare e da dire arrivano, presto o tardi, alla loro vera meta: lo yoga, i tarocchi, gli extra-terresti, la metafisica, o... la cucina vegerariana. A questo proposito una volta uno di questi alternativi, uno che aveva fatto del vegetarianesimo una fede religiosa,  tanto di sinistra da essersi perso dentro il suo labirintico buco di culo, in una accesa e serrata discussione sulla settima arte, mi disse: "il cacciatore è un film bellissimo, il migliore che io abbia mai visto".
"si, belle le scene di caccia!" risposi.
Fece un triplo salto mortale sulla sedia su cui era seduto, la bocca si atteggiò a smorfia come se fosse stato costretto a masticare un limone con tutta la scorza, rimase folgorato e non disse più niente per tutta la serata. A me piace pensare che non disse più niente anche per tutto il resto della sua stupida, piccola vita. Se fù così, fù un bene per lui e anche per chi gli stava intorno, perchè, in fondo, non aveva, nè mai aveva avuto, niente di significativo da dire.

Sottovoce.
Sono passati gli anni delle "vacche grasse" e anche quelli delle "vacche magre". Non resta più niente. Il mondo si è stracciato malamente e quello che è rimasto si è organizzato per bande. Piccoli gruppi in guerra permanente, lieti di uccidere per un pugno di riso o un frutto. Tanto è il residuo "valore di vita".
Domanda e Offerta. Più grande e abbondante è una risorsa, minore è il suo prezzo... oppure "l'omicidio non paga". Infatti nel presente e, si prevede, anche nel futuro più immediato, costa meno che fottere. L'immondo carnaio ha cominciato a deperire e "emana" cattivo odore. Il cibo ha raggiunto livelli di inquinamento incompatibili con la vita stessa, che, mediamente, si è ridotta a 18 anni. un vero spasso. Il "mondo" è imploso e l'unica cosa rimasta abbondante è il denaro... uno e trino. Movente speculativo, transattivo e precauzionale. Il denaro, nonostante tutto, ha mantenuto un certo "valore"... "Produzione di valore a mezzo valore", secondo la legge dell'"autovalorizzazione" implicita. L'unico scambio possibile prevede monete contro monete - Unica eccezione alla regola sono i funerali - tutti gli altri oggetti, come è giusto che sia, sono incommensurabili e vengono custoditi gelosamente a prezzo della vita stessa. Perfino gli eroi di guerra, assassini, macellai, alla fine, vengono liquidati con pochi miseri "beni". Beni?... Si! "BeniBeniBeniBe". Il valore d'uso ha inusualmente e inaspettatamente trionfato sul valore di scambio. Tutto è cambiato e/o si è rapidamente deteriorato e nemmeno il potere talismanico del gruppo può più nulla.
Riti funebri.
Un morto fresco lo riconosci subito, se non altro per il colore. Anche se ha gli occhi aperti, assume posizioni "naturali" più innaturali. È impudicamente docile, non ha tono muscolare e non solleva più il torace. È come un materasso su cui puoi piantare un gomito.
Ognuno spoglia i cadaveri, è proprio il caso di dirlo, dei loro averi e indumenti, piccole povere lacere cose, e li scambia con denaro. Una volta terminata "la raccolta" si usa seppellirli infilando nelle loro bocche previdenti rotoli di banconote e tanto più sono ricchi, i morti, tanto più grandi sono rotoli e bocche.



sabato 18 giugno 2011

Mario non ricorda che l'Islam è una religione;
per avere "toccato" e trovato "poco soddisfacente" il limite del materiale, mARIO è troppo attaccato alle cose terrene. 

giovedì 9 giugno 2011

sLANCIO ALTRUISTICO
Mario era comunista prima di aver sperimentato la "quarta via".
Mario sostiene che l'Islam è l'ultima speranza.
Mario sostiene che la teologia è materia da studiare approfonditamente.
Mario sostiene di avere "toccato" il limite del materiale e di averlo trovato "poco soddisfacente".

Eroi Moderni.
MU'AMMAR GHEDDAFI, OSAMA BIN LADEN, SADDAM USSEIN: 
... uomini da prendere ad esempio.
Ebbeni si, io credo fermamente nelle società primitive.
Resta da capire perchè!

mercoledì 8 giugno 2011

IO AMO LE ROSSE!!!!!!!