domenica 30 dicembre 2012

Io non redistribuisco, pulisco con detergenti naturali, "ippoallergenici", biologici, biodegradabili, non inquinanti, ma al più blandamente fertilizzanti per piante, micro-organismi ed alghe.
Stringere la mano è un gesto socio-socevole che esprime cordialità. Lo consideravo, un embrione, un seme piantato nella terra, un piccolo gesto che dichiara disponibilità verso gli altri -Il famoso "stringetevi la mano in segno di pace" nel rito liturgico-catechesico-ecumenico. Ebbene oggi è successo qualcosa che ha irrimediabilmente incrinato la mia fiducia in quel rito iniziatico. Oggi ho scoperto che dietro un gesto apparentemente innocuo, largamente usato per esprimere "pace", si può nascondere una insidia sconosciuta e largamente inesplorata. Io, come dicevo non uso carta igienica -anche a causa del fatto che mi troverrei lievemente in ansia e a disagio alla barriera "casse" nel momento dell'acquisto. Immagino che chi "scontrina" si chieda sempre se ha di fronte un colitico o uno stitico, oppure dica tra se e se a "mezza bocca" "ecco un altro cagone"... magari indotto a pensarlo dalla confezione. Io sceglierei, se fossi proprio costretto, non quella poliveli, morbida... di pura cellulosa, ma una più "seria"... magari "crespatina", come quella che si vendeva una volta, in modo da dare una impressione austera e di robusta vigoria, capace di far intendere: "evacuo, quindi sono, ma solo perchè costretto da cause di forza maggiore", tant'è cresciuta la soglia del disgusto e del riserbo-,   ma preferisco lavare e racchiudo in questo piccolo gesto igiene e conservazione degli alberi, una volta appurato che uso solo ingredienti naturali. Sono uno di quei maniaci ossessivi che si fanno il sapone in casa usando solo prodotti esclusivamente naturali. Né composti chimici, né additivi, né aromi né profumi chimici ottenuti dalla frazione aromatico/alimentare dei prodotti petroliferi. Il profumo o un qualsiasi altro componente lo ottengo o tramite distillazione o attraverso l'uso di tecniche naturali. Non a caso posseggo un alambicco e tutta una serie di strumenti che mi consentono di estrarre dai prodotti naturali tutto ciò di cui ho bisogno. Dunque dicevo dopo aver "espletato" le funzioni corporali, non uso carta, anche perchè non è poi così igienica come il suo nome sembrerebbe suggerire e sarebbe stato meglio chiamarla "carta per sedere" -a costo di correre il rischio di fraintendimenti- in quantoche si limita a "redistribuire" su una zona più ampia quel che c'è e non a pulire. Questa mattina, "per necessità" ho scoperto che questo gesto, solo apparentemente utile, ha anche delle controindicazioni di una certa rilevanza o almeno capace di limitare le normali attività sociali socialmente compiute. Infatti la carta usata all'uopo si può strappare e fin qui poco male. Il tutto si risolverebbe con una superficie più o meno ampia della mano, che usualmente eroga il servizio, sporca. Niente di particolarmente sconvolgente, in mancanza di unghie, basterebbe lavarsi le mani. Non si presta la dovuta attenzione alle unghie! Questa la sconvolgente osservazione che ha cambiato il mio modo di vedere rispetto al gesto "stringi la mano" "in segno di amicizia". Chissà quanti colibatteri fecali vengono scambiati con il simpatico, primo, gesto che si scambia in un incontro. Guardo alle "unghie sporche" con sospetto e in modo nuovo e diverso ed ogni volta mi chiedo: "quanta materia organica anfibia trattengono"? Le più insidiose e pericolose sono quelle delle donne per maggiore "propensione marginale alla rottura della carta, lunghezza e "pittura" che non lascia vedere "cosa c'è sotto". Quando qualcuno avanza, come un serpente, la mano in cerca di un gesto sincronizzante, io la lascio penzolare come un abito steso ad asciugare e guardo attentamente alle unghie, poi prendo il mio simpatico interlocutore per la collotta e scuotendolo energicamente gli chiedo: "TU, DOPO CHE VAI IN BAGNO, TI PULISCI CON LA CARTA IGIENICA O TI LAVI?"

sabato 22 dicembre 2012

Un tram chiamato desiderio.
Un tram è una società "in vitro". Un certo numero di persone costrette a vivere in uno spazio limitato, costrette loro malgrado a doversi sopportare, senza nessuna voglia di volersi sopportare, un luogo per mettere insieme singole paranoie, fobie e instabilità. Questo però è un tram particolare, è un tram per "vips", chi lo popola raramente si incontra su un "mezzo pubblico". Si tratta perlopiù di persone con preferenza per auto blu, abituati, comunque, a viaggiare "comodi" su mezzi di proprietà esclusiva, persone che se prendono un autobus lo fanno per vedere gli strani insetti che lo popolano, non abituati, anzi, piuttosto nauseati dagli "odori" che in esso aleggiano. Questo è un tram in cui si può, se lo si desidera fortemente, visualizzare quel che questa dissezione di umanità privilegiata sta pensando e i cumuli di immondizia che nel corso del tempo si sono accumulati in strati sovrapposti e dal quale si sprigionano aromi e liquami degni di una discarica.
Assessore, con problemi di stipendio, con cui si può fare qualche cosa in collaborazione, con cui si può fondare un ente che rileva e sistematizza i bisogni degli aggregati urbani lungo le strade a maggiore percorrenza, in luoghi dove si sviluppano patologie molto rischiose per le persone che le sviluppano.
Assessore alla viabilità di una cittadina di provincia;
Impiegati di vario titolo e grado;
IL responsabile markètting, nonchè proprietario di un noto supermercato;
Consigliori comunale;
Sindaco;
Deputato;
Senatore;
5 Manager di vario livello: qui, quo, qua, cip e ciop;
un medico;
un gestore di una palestra e di uno stabilimento balneare; 

L'amministratore delegato della autostrade.

Certo, quando ho individuato il sito per l'apertura di un nuovo supermercato, non ho pensato al "passaggio", ho solo pensato al convenientissimo affitto del locale. Quasi un regalo. Poi, dopo l'apertura sono venuti i problemi. La scarsa visibilità, il quasi assente passaggio, l'inesistente "concorrenza" in termini di rapporto qualità/prezzo dei prodotti rispetto agli altri centri di spaccio di beni di largo consumo hanno determinato questa situazione di quasi fallimento. Per me, in caso di fallimento, per la mia età -età di scarsa ricollocazione sul mercato-, si prospetta, nell'ipotesi migliore, l'impiego al call-center, la disoccupazione dura,  o il suicidio. Da qui il tentativo di ricercare soluzioni inusuali capaci di impedire il tracollo dell'azienda e, soprattutto, mio personale. Allora mi sono rivolto ad un "caro" amico che mi ha consigliato un incontro con l'Assessore alla viabilità. Io vivo in una cittadina di provincia della regione Lazio. Apparentemente una ridente cittadina, di fatto uno sporco agglomerato di mafia, una situazione che non ha nulla da invidiare a paesini quali "corleone" o città come "Palermo". Chissà come in questi luoghi a qualcuno particolarmente illuminato è venuta in mente la "bizzarra" idea di eliminare la mafia. Sulla questione solo una semplice, evidente, illuminante considerazione: la mafia è ineliminabile, essendo un aspetto essenziale -il rovescio della medaglia, il lato oscuro- della natura stessa degli esseri umani e della loro abitudine a vivere secondo una logica di "gruppo chiuso", gruppo nel quale si evidenzia naturalmente la contrapposizione "amico/nemico"-"interno-esterno". Se la mafia è ineliminabile, tanto vale farsela amica, o comunque provare a contrattare qualche piccolo, residuale favore.
n: "assessore, in un ottica di benessere e di sviluppo della nostra incantevole cittadina, le chiedo di voler favorire, con un trascurabile atto amministrativo riguardante la viabilità e logistica, la mia piccola attività economica, al fine di evitare che diverse famiglie finiscano nell'isidiosissimo gorgo della disoccupazione. Io nel mio piccolo ho favorito l'occupazione e la produzione di reddito per circa dieci unità, che in caso di chiusura e fallimento della mia attività si ritroverebbero in mezzo ad una strada, senza nemmeno poter accedere a quelli che tradizionamente sono i cosiddetti ammortizzatori sociali. Infatti, in maniera direi incomprensibile, la mia azienda è tagliata fuori da questo tipo di "attenuatori" delle "ruvidità" della vita quotidiana. In fondo io sto chiedendo davvero una inezia. Naturalmente sono disposto a pagare per questo piccolo "disagio" quel che è necessario. Si tratta di un provvedimento amministrativo di nessun impatto sulla vita della cittadina, ma di grande rilevanza per la mia attività e per le persone in esso impiegate. Io non chiedo questo per me, ma per i miei dipendenti ai quali sono legato profondamente e che conosco da tutta una vita."
Assessore: "di cosa di tratta? Ha già in mente qualcosa di particolare?"
n: "Si, come accennato prima, si tratta di una piccolissima, insignificante variazione nel flusso del traffico della zona in questione... vede, mi sono permesso di portare una piantina topografica...
n si alzò dal tavolo e prese dalla sua borsa una piantina catastale che aprì sul tavolo. Il segmento di città imprigionato nella carta, mostrava evidenziato in giallo fosforescente una "rotonda" di media grandezza ed una delle 5 strade che la intersecavano.
n: "Vede, il mio supermecato si trova su questa strada che intercetta la rotonda a cui arriva la tangenziale est... ecco, la mia idea è di porre dei sensi unici sulle tre strade che si dipartono dalla rotonda, lasciando come unico sbocco per tutti i veicoli che arrivano dalla tangenziale est la via su cui è situata la mia piccola attività economica. Chiedo solo questa piccolissima variazione nella viabilità cittadina e lo chiedo non per me, ma per poter conservare il lavoro a quei "bravi ragazzi" ed onesti lavoratori che sono alle mie dipendenze che non meritano di finire sulla strada.
Assessore: "10.000 € per me più una piccola partecipazione alla sua attività economica, poi dovrà comunque contattare, di sua iniziativa, senza che io venga coinvolto in nessun modo "l'ufficio tecnico" in cui lavora il Geom. Squacia e l'ufficio per l'apposizione/rimozione dei cartelli stradali. Con una piccola aggiunta potremmo modificare anche il nome della Via, magari sostituendolo con il nome del suo supermercato, creando una sinergia positiva, capace di generare una pubblicità perlopiù occulta ogni volta che si pronuncia il nome della strada, tra lo stesso supermercato e il luogo dove è situato.
n: "... e di quanto sarebbe questa aggiunta...
Assessore: "altri 5.000 € per me, e ovviamente sarà necessario contattare, sempre di sua iniziativa e senza che io venga minimamente coinvolto il Rag. Pillola dell'ufficio toponomastica. Guardi è un vero affare, sto applicando solo gli "onorari" stabiliti nella riunione ristretta del Municipio... insomma Lei con un contributo pari al "minimo sindacale" si assicura benessere e prosperità per il resto della sua vita."
n: "ok, ci sto."
Adesso il flusso di auto che passa, che è obbligato a passare, davanti alla mia piccola impresa è più che decuplicato ed il commercio ha registrato una brusca e sempre crescente impennata con notevole soddisfazione mia e di quel grand'uomo dell'Assessore che ha a cuore solo la prosperità e lo sviluppo economico della nostra particolare realtà. È così che è iniziata la mia fortunata, sempre in attivo, "sfolgorante" carriera di "onorato" uomo d'affari. Il nome della strada, concordato con l'Assessore e in concomitanza con il centocinquantenario dell'unità d'Italia è quello di ben noti patrioti che a prezzo dell'estremo sacrificio, almeno così ho capito, hanno reso l'Italia un unico inviolabile paese. Tutto ciò ha avuto un costo davvero conveniente e che, perdipiù, ho anche inserito tra la contabilità come bene "ammortizzabile"  per una spesa complessiva di 25.000 €. Adesso il supermercato si chiama "ai Fratelli Bandiera" e lo si può trovare al 113 dell'omonima Via.

martedì 11 dicembre 2012

Numeri... Solo Numeri, ovvero, meglio la Padella o la Brace?
La "ricetta economica" che vorrebbero applicare in Italia è la stessa che hanno applicato in Grecia.
si tratta della solita, trita, ricetta "liberista", ma quali sono i risultati di questa "cura" per ridurre il "debito pubblico", anzi "sovrano", cioè, con un eufemismo, per rimettere in "ordine" i conti pubblici -e far arricchire quelli privati? .
In cinque anni di "cura" in Grecia:
il P.I.L. si è ridotto del 25%... ripeto, 
SI È RIDOTTO DEL 25%;
il debito pubblico è aumentato di 3 volte... ripeto  
È AUMENTATO DI TRE VOLTE.
A questo punto qualsiasi persona sana di mente, ragionevole e non in malafede capirebbe che si tratta di una "cura" inefficace, che magari serve ad ammazzare il paziente, non a "guarirlo", ma non i nostri intrepidi governanti, tecnici insuperabili ed economisti "marginali-sti", ma non i politicanti nostrani, ben lieti di prendere parte, come osservatori, ad un esperimento che coinvolge milioni di persone e che produce e potrà produrre solo miseria e povertà.
L'uscita dall'Euro sarà dolorosa, estremamente dolorosa, ma sarà sempre meglio che fare la fine dei Greci, che, alla fine, usciranno lo stesso (cornuti e maziati), anzi per meglio dire saranno invitati ad uscire, o ancora meglio saranno buttati fuori dagli "inservienti" del famoso circo Barney europeo, una volta spremuti fino in fondo, senza un Euro o una Dracma in tasca.

lunedì 10 dicembre 2012

Teoria dei Giochi
 "Puoi cambiare la società sapendo che se procedi apertamente andrai incontro a reazioni di opposizione, così non lo fai apertamente, ma con il gioco di: problema → reazione → soluzione. Fase 1: crei un problema (una bomba, un 11 settembre, una corsa di un acquisto a una valuta, un crollo della borsa, la caduta di un governo), poi comunichi alla gente la tua versione di: a. chi è stato; b. perchè. A questo punto lo schema problema-reazione-soluzione, crollerebbe se i mezzi di comunicazione avessero qualcosa a che fare con il giornalismo. Al contrario i mass-media sono un “ufficio pubbliche relazioni per la versione ufficiale degli eventi". Praticamente l'unica fonte di informazione su un evento sono i mass-media e ciò a cui puntano nella fase due dello schema problema-reazione-soluzione è la reazione di sdegno, di forte paura, vogliono che il pubblico dica che è necessario intervenire. Questo consente la fase 3, cioè chi ha creato il problema raccoglie la reazione pubblica tramite una storia falsa per poi offrire pubblicamente le soluzioni ai problemi che essi stessi hanno creato".


 mONTI ricorrerà allo schema problema-reazione-soluzione. A seguito delle sue dimissioni(problema), aumenterà lo spread (reazione) e poi tornerà più splendente che mai!!!! (soluzione)... -almeno questo è quello che vorrebbero realizzare lui e i suoi "compagni di merenda".
Dopo di che chi si azzarderà più a contrastarlo?
Si tratta della pietra tombale sul vecchio sistema domocratico?

domenica 9 dicembre 2012

due per uno.
Lèggi del Mercato.

Questa storia ha origine in una regione di niplandia, chiamata nipregione. In questo luogo si vive sulla "soglia" -non al di sotto!"- della povertà e alle volte si scivola al di dentro, a "vite" o... a scelta.
Le condizioni di vita sono talmente misere che in una famiglia si usano i vestiti a turno. Inutile dire che lo stato delle cose rappresenta l'humus adatto al fiorire di comportamenti "socialmente devianti". Si dice: "l'ampiezza del mercato marcia di pari passo con la divisione del lavoro", ma si potrebbe anche dire: "la divisione del lavoro segue l'ampiezza del mercato". A rendere soggettivamente vere queste affermazioni è, poi, l'atto di fede nel nesso causale per il quale si ha preferenza. Identiche condizioni si riflettevano anche nel mondo un po' torbido della piccola criminalità.
N16-313 e n4-331 erano buoni amici, e qualche volta, più per bisogno che per convinzione, tentavano di arrotondare le magre finanze familiari con i proventi di attività "poco lecite". Niente di serio, lavoretti di poco conto. Furto con poca destrezza di una bicicletta o di una borsa lasciata involontariamente incustodita, o di una carrozzina parcheggiata senza sorveglianza...
Questa volta avevano fregato un campionario di scarpe. Scarpe di classe, non le solite scarpe di cartone lavorato in finta pelle o con tomaia e suola di copertone d'auto usato. Scarpe di marca con suole in cuoio e tomaia in vera pelle. Capolavori dell'artigianato nazionale, scarpe che si espongono soltanto nei negozi di lusso del centro del solito "villaggio globale". Scarpe costosissime, che arrivavano a costare anche 3-4 stipendi di un umile operaio non qualificato e 7-8 di un precario. Questi magnifici manufatti, delle vere e proprie opere d'arte avevano un unico inconveniente: erano scarpe uniche, o destre o sinistre. Subito dopo il colpo, galvanizzati dal successo, organizzarono un "banchetto" per la vendita. L'iniziativa riscosse l'approvazione di tutto il rione. In poco tempo il banchetto si ritrovò immerso in una folla da piccolo stadio.
Inizialmente, i potenziali acquirenti non si erano nemmeno accorti che sarebbe stato necessario essere "monogamba" di "destra" o di "sinistra" per poterle "agevolmente indossare e "goderle appieno".
N16-313: "Strepitosa offerta. Scarpe nuove totalmente in pelle e cuoio, plantare anatomico, calzabilità perfetta.
Pianta larga? piede lungo o piatto? arco rialzato?... non ha importanza. Si possono calzare avendo la sensazione di essere a piedi nudi, tanto sono morbide e adattabili a ogni tipo di piede. Il prezzo? IRRISORIO!... 1n a scarpa".
All'annuncio del prezzo si scatenò una ressa che sembrava volersi evolvere in rissa. 1n per scarpe che no costavano 8.000-9.000. Subito si costituì, notevole esempio di "auto-organizzazione" delle masse, sotto l'energica direzione di N16-313, un "servizio d'ordine" con lo scopo di disciplinare, e, qualora fosse stato necessario, reprimere e sedare eventuali "facinorosi".
Ogni persona voleva almeno 4 scarpe, le donne e anche i banbini protestavano, essendo fisicamente più deboli e destinati necessariamente a soccombere n4-331, "il servizio d'ordine", faceva fatica a mantenere la distanza minima di sicurezza tra le scarpe e la piccola folla scalpitante. Qualcuno tentò anche "l'esproprio sottoproletario". Il tentativo fu immediatamente represso, data la notevole esperienza sul campo dei 2 improvvisati venditori.
N16-313: "non vi accalcate, ci sono scarpe in abbondanza. Vi comunico, senza tema di smentita, che la vendita andrà avanti fino all'esaurimento della merce. Vi prego, perciò, Signori e Signore, di mettervi in fila, rispettando l'ordine di arrivo".
Disciplinata la folla una volta per tutte, attraverso il cordone del servizio d'ordine, iniziò la vendita. "il primo acquirente chiese subito 30 paia di scarpe, scatenando le ire degli altri. In quel pandemonio c'èra chi urlava: "profittatore"; chi si faceva "sotto" serrando i pugni; chi ripeteva "è illegale! Bisogna adottare la regola dell'appalto pubblico. Non più di tre paia di scarpe per ogni richiedente"; chi sosteneva che così i primi della fila avrebbero esaurito lo stock di scarpe, lasciando tutti gli altri a "bocca asciutta" o per meglio dire "a piedi... nudi".
Per calmare gli animi ed evitare incidenti, i titolari del "negozio", contro il loro stesso interesse, proposero una regola di acquisto che ricevette l'appoggio quasi unanime degli acquirenti.
N16-313: "Signori e Signore, stabiliamo, allora, contro i nostri stessi interessi di vendita, e al solo scopo di poter accontentare il massimo delle famiglie che desiderano acquistare, a prezzi irrisori, oggetti indispensabili alla vita di ogni giorno e, allo stesso tempo, poter redistribuire il più possibile benefiche risorse, che ogni acquirente potrà acquistare solo 2 scarpe".
I primi 4 della fila dissero: "non è giusto!"... anzi lo gridarono, e per questo quasi li linciarono.
N16-313, al fine di conciliare interessi contrapposti e ricomporre le "diverse anime" presenti nella folla, fece notare ai dissidenti che loro, essendo i primi della lista, avrebbero avuto il vantaggio della scelta.
Questa giusta osservazione, anzichè tacitare gli animi, scatenò di nuovo le proteste dei ritardatari. Argomentavano che non era regolare accordare il diritto di scelta a chi, casulamente, si era trovato a passare di li prima degli altri, non avendo avuto nessun merito, se non essere stato favorito dalla fortuna, dato che non si era provveduto, preventivamente, a distribuire  volantini che avvertivano che in quel dato giorno, a quella data ora avrebbe avuto luogo la vendita di oggetti particolarmente "interessanti" e con un loro fascino "economico". Sarebbe stato più corretto oltre che eticamente onesto, a questo punto fare un sorteggio tra tutti i presenti.
N16-313 in questa occasione mostrò tutta la sua abilità oratoria, attitudine al compromesso politico e capacità di mantenere il punto. Fece osservare, da abile oratore che, accettando tale punto di vista, questo sarebbe stato vero non solo per tutti i partecipanti alla fila e che si sarebbero dovuti sorteggiare tutti gli abitanti del rione, se non anche della città, provincia, regione, nazione... Un brusio interessato e di sgomento tacitò tutte le voci "critiche" e chi aveva sollevato obiezione, ammise il suo errore e fece autocritica.  Di fronte a tanta sagacia anche "la banda dei quattro", per gratitudine, alla fine sciolse la "riserva", e fu possibile iniziare la vendita.
N8 (primo della fila): "io vorrei quel paio nere con i lacci e il paio di mocassini accanto".
N16-313 prontamente consegnò la scarpa con i lacci e la scarpa mocassina richiedendo denaro.
N8: "... ecco questo è il denaro, ora dammi anche le altre due ...".
N16-313: "quali altre scarpe? si è stabilito il criterio: "2 scarpe a cranio"..."
N8: "...ah, non avevo capito, allora ridò indietro quella nera"
N16-313: "non vuoi più la nera? Non c'è problema, ...ecco il tuo n".
N8: "no, non mi sono spiegato, tieni i 2n, ma dammi il compagno del mocassino! ... la sinistra"
Brusio di stupore tra le fila della fila! "È  SCAN-DA-LO-SO"!
N16-313: "Eh signori... vediamo di capirci. Qui vendiamo solo scarpe singole, o destre o sinistre".
N14: "Vendete solo scarpe singole?"
N16-313 "'A compà Chi non risica non rosica. Se avessimo avuto per ogni modello entrambe le scarpe non le avremmo vendute ad 1n. Ogni scarpa vale 4.000-4.500n! La convenienza è indiscutibile. Se si acquistano 2 scarpe si guadagnano dai 7.998 agli 8.990n. Il prezzo è così conveniente proprio perchè c'è un piccolo... inconveniente. Cosa vorreste? non si può ottenere "la botte piena e la moglie ubriaca". In economia vige questa legge universale. Nella compravendita di una casa, si spunta un prezzo diverso a seconda che un appartamento sia da ristrutturare o sia già ristrutturato, con rifiniture di lusso o in edilizia popolare convenzionata. Nessuno si sognerebbe, nemmeno lontanamente, alla stipula del rogito di chiedere un appartamento nuovo al prezzo di uno "sgarrupato". Perchè allora per le scarpe deve essere diverso?... eppoi c'è sempre la possibilità che nella prossima vendita capiti la compagna della scarpa che stai acquistando oggi... comunque, se non vuoi nessuna scarpa, non c'è problema, ti rendo il denaro e "amici" come prima. "soddisfatti o rimborsati". La "premiata ditta" qui presente offre il massimo della qualità".
N8: "...ma che ne faccio di una scarpa sola?"
N16-313: "Non dire così. Anche una scarpa sola ha una sua utilità intrinseca. "un uomo può sempre ricavare qualcosa da un qualsiasi oggetto". Va benissimo ad esempio per chi ha una gamba sola... ecco... potresti fare la tua porca figura regalandola ad uno sciancato; potresti indossare una scarpa sinistra di un modello ed una destra di un modello simile; due scarpe sinistre dello stesso modello, magari di un numero più grande e nessuno noterebbe la differenza... chi se ne accorgerebbe? Senza considerare che potrebbe essere occasione per lanciare moda. Dopo quella dei pantaloni a vita bassa, quella delle scarpe uni-verso. "FICHISSIMO!". Potresti acquistarne 2 diverse, non indossarle mai, ma tenerle in bella vista nella scarpiera da mostrare con noncuranza e disinvoltura ad amici e conoscenti quando vengono a farti visita. STATUS SIMBOL... LIMITED EDITION. Pensa all'invidia che susciteresti. Del resto soltanto l'assuefazione al mero valore di scambio impedisce di vedere e godere della cosa in se. Si tratta di scarpe fresche d'estate e calde d'inverno, che consentono la traspirazione... robuste e belle da vedere. Il fatto che se ne possono indossare 2 ai piedi, non toglie nulla alle affermazioni precedenti. È solo una mera, amena, questione apparente... solo P.F.C.
N8, non sapendo bene "che fare" e temendo di lasciarsi sfuggire il miglior affare della sua vita, decise di acquistarle. "Sta bene", ho deciso... prendo quelle in "alto" a "destra"... si, quei mocassini simili!
La vendita dopo questo piccolo intoppo iniziale andò eccezionalmente bene. Dopo solo 2 ore N16-313 e n4-331 avevano esaurito l'intero campionario, ricorrendo, per le ultime, ad una piccola asta, spuntando prezzi notevolmente superiori, tanto erano le richieste, facendo conto sulla legge di mercato secondo cui quando l'offerta è "scarsa" il prezzo "sale".
Per N16-313 questo episodio fu centrale nella sua vita. Capì di essere un "eccellente" venditore e divenne un politico di "fama". n4-331, invece, divenne la sua guardia del corpo.
N8, come ogni altro "fortunato acquirente" non ebbe mai occasione di comprare le scarpe mancanti. Pensò, ma fu un pensiero fugace,  anche di farsi amputare una gamba o di camminare o per meglio dire saltellare, a giorni alterni, un po' sulla gamba destra un po' sulla gamba sinistra, ma non fece nè l'uno nè l'altro, avendo paura di consumare quelle meravigliose scarpe e sperando, fino alla fine dei suoi giorni, di poter un giorno o l'altro comperare le compagne delle sue due "singleS". Una sola volta provò ad indossarle entrambe simultaneamente, ma venne scambiato per un tipo "piuttosto originale"  e soprannominato "'o sciancato", per via del fatto che le scarpe avevano una diversa altezza. Il desiderio di eliminare "'a scarpa scumpagnata" divenne un pensiero fisso, o per meglio dire un'ossessione. 'O fatto 'ra scarpa mancante" lo tediò per tutto il resto della sua vita.

sabato 8 dicembre 2012

L'altra faccia della medaglia.
Allievo: "Maestro, perchè nelle
cosiddette "società avanzate",
nessun malato di mente "riesce a guarire"?
Maestro: "Quel che dici è vero.
Nella desolante realtà attuale
può solo cronicizzarsi.
Solo nelle società "primitive"
è possibile guarire un malato di mente;
È quel che manca ad essere essenziale.
È la rescissione del legame
tra singolo individuo e
comuntà di riferimento 
ad impedire la "guarigione".
Benessere del singolo individuo,
sanità mentale e comunità sono
inscindibilmente legate.
La "malattia mentale"
è condanna senza appello
per chi ha la sventura di capitare
nel posto sbagliato
al momento sbagliato
-il lancio di una monetina-,
paradigma di profezia che si autoavvera.

mercoledì 5 dicembre 2012

tre per uno.
Usare le difficoltà
per far crescere business, PIL,
occupazione e lavoro .
Il mondo è peggiorato.
È più cattivo ed indifferente.
Sarà perchè la popolazione è invecchiata
 -l'equivalente alla frazione secca del rifiuto-
e con essa è cresciuto
esponenzialmente il cinismo?
 Dove è finita la "frazione" migliore
degli esseri umani?
Scomparsa, Sotto Le Macerie
Del Muro Di Berlino.
Sono Gibo e faccio l'agricoltore. Produco rispettando tutti i crismi della libera impresa, ma non è facile. È finita l'era delle vacche grasse, dei fertilizzanti e dei pesticidi liberi che garantivano raccolti sempre crescenti ed abbondanti. Come un morbo si è insinuata l'agricoltura biologica. Dico io, dato che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si modifica, anche le molecole di sintesi ricavate dal petrolio, fanno comunque parte delle sostanze che, almeno potenzialmente, appartengono a questo mondo... dico io... alla natura. Non è che io irroro i miei campi con prodotti alieni, sono comunque terrestri e dunque completamente compatibili con questo eco-sistema. Non credo che le sostanze ricavate dal petrolio possano essere dannose, in fondo il petrolio è sostanza organica. è composto, fondamentalmente da carbonio, lo stesso elemento di cui è composto il corpo umano o gli animali... e da quando questi sono diventati tossici? Del resto gli altri elementi del petrolio sono tutti rigidamente ed esclusivamente naturali: idrogeno, zolfo, azoto, ossigeno... ossigeno, il gas che permette di respirare e senza il quale, probabilmente, la vita stessa non sarebbe possibile. Comunque adesso va di moda l'agricoltura biologica. È così che va il mondo e non ci si può opporre, solo adeguare, pena l'esclusione dal mercato e l'impossibilità di partecipare alla costruzione di una economia più sana e più forte in grado di competere con quelle merdaccie dei tedeschi o degli americani. Non che non faccia, più uso di fertilizzanti e pesticidi, me ne guarderei bene, ma semplicemente ho dovuto adattare la mia produzione a quello che il mercato richiede. Tutto ciò è il nauseante risultato di anni di propaganda ideologica ideata da quattro "liberali pipparoli" che non sapevano come impiegare il loro tempo, persone che nella maggior parte dei casi non hanno mai lavorato, che non vivono del sudore della loro fronte, figli digeneri -e magari proprio- dei magnati della chimica, che adesso agitano lo spauracchio della tossicità di certe sostanze e che domani, senza un valido motivo, si pentiranno delle castronerie delle quali vanno cianciando e andranno a occupare indegnamente le poltrone dei loro genitori, senza pagare alcuno scotto per le difficoltà e sofferenze che adesso a noi agricoltori ci tocca sopportare... dicevo ho dovuto adeguare il mio ciclo produttivo alle nuove esigenze. La qual cosa è stata possibile grazie al fatto che i "prodotti biologici" spuntano prezzi più alti e dunque permettono processi produttivi più complessi ed articolati. In particolare nel mio caso io continuo ad usare abbondantemente i prodotti di cui sopra, ma alla fine del processo produttivo originario, ho dovuto aggiungere altre "fasi". Metto il raccolto in grandi ambienti di stoccaggio, e poi lo faccio colonizzare  da insetti "dannosi", quali mosca bianca, ragnetto rosso, afidi, mosca della frutta, agrotidi, altiche, cavolaie, cocciniglie, lumache,  limacce, mosche della cipolla, tortrici  et altri che creano nel  prodotto piccole fosse, graziose gallerie di cunicoli e ammaccature varie che danno quel caratteristico aspetto naturale e "rustico" ai frutti e alle verdure. È sorta una vera e propria industria di produzione di insetti dannosi e, sembra che i principali attori di questa nuova industria siano proprio quelle imprese che producono Acaricidi, Avicidi, Fumiganti, Funghicidi, Erbicidi, Insetticidi, Nematocidi, Antibiotici... Hanno investito in ricerca e sviluppo creando specie più aggressive e resistenti agli Antiparassitari, Ethephon, Brodifacoum, Fitofarmaco, cototropico, fitofarmaco sistemico, fosfuro di zinco, Zyklon B, Cianoformiato di metile, prodotti fitosanitari...
Tutto ciò è stato necessario, perchè all'inizio quei bastardi di insetti, non erano in grado di sopportare disserbanti, anticrittogamici, insetticidi e fertilizzanti. Si è dovuto procedere allora ad una selezione ed ad una modifica genetica degli insetti originari, in modo da renderli capaci di resistere a questi agenti e poter dare alla frutta quel caratteristico aspetto naturale. Del resto chi se non loro. Sono stati in grado nei loro laboratori, con un ritorno positivo anche per l'occupazione, di selezionare e modificare geneticamente le specie più resistenti ai loro prodotti.  Ovviamente, dopo questa nuova "fase" del processo produttivo è stato necessario -ed anche qui le imprese hanno dovuto investire in ricerca e sviluppo, con una ricaduta positiva anche a livello occupazionale- "irrorare" nuovamente questi prodotti agricoli con nuovi e più forti composti capaci di distruggere questi nuovi organismi e le eventuali muffe funghi e spore eventualmente insorgenti, onde evitare un più grave danneggiamento. Una volta terminato anche questo secondo ciclo dello "sterminio",  il raccolto viene messo in enormi vasche di stabulazione refrigerate, allo scopo di farle decantare per fare si che tali principi attivi possano essere "metabolizzati". Infine il "prodotto" viene ulteriormente irrorato con sostanze "conservanti" per farlo arrivare sulla tavola dei consumatori nelle migliori condizioni.



lunedì 3 dicembre 2012

Mensa
Ero in fila alla mensa, quando 
quello davanti a me è scoppiato.
Arrivato in cassa ho pagato.
Al primo posto disponibile
mi sono seduto.
Ho ripulito con le posate e, 
perfino, con le dita,
il cibo dai residui dell'esplosione,
poi ho iniziato a mangiare.

domenica 2 dicembre 2012

Visto il Film "Il Silenzio Degli Innocenti"
Uno dei tanti  
Sherlock Holmes...
disegnato in negativo...
e con John H. Watson
Interpretato da Jodie Foster.