mercoledì 2 novembre 2011

Pubblico.

Ecco cosa dice il dizionario etimologico on line di "Pubblico"

"Pubblico=Che appartiene a tutto il popolo; Che concerne tutto il popolo; quindi Comune a tutti; Sentito da tutti; Fatto per tutti; Noto a tutti; opposto a Privato.
Pubblico differisce da Comune, di cui nessuno ha la proprietà, ma tutti gli uomini hanno l'uso come l'aria, l'acqua del mare e simili, mentre ciò che è pubblico è di dominio di una città e l'uso n'è più limitato, come i teatri, i tempi, le piazze e le vie".

Ecco cosa dice il dizionario di italiano di Sabatini Coletti di "Pubblico"

"pubblico

1 [pùb-bli-co] agg. (pl.m. -ci, f. -che). 1 Che riguarda, interessa tutti i cittadini, l'intera collettività: salute, utilità p.; in partic., di proprietà, attività ecc., finanziato, gestito dallo Stato (si contrappone a privato): mezzi di trasporto p.; azienda, scuola p. || p. amministrazione, l'attività esercitata per realizzare i fini istituzionali dello Stato; il complesso degli organi che svolgono tale attività | p. impiego, il complesso dell'attività lavorativa svolta alle dipendenze dello Stato; i dipendenti ad essa addetti | servizi p., quelli ritenuti indispensabili per la collettività e pertanto forniti dallo Stato o da enti statali senza scopo di lucro (p.e. trasporti, sanità, telecomunicazioni) | cosa p., lo Stato, l'amministrazione statale | forza p., la polizia e le forze militari | P. Sicurezza, autorità preposta alla sicurezza pubblica | p. ufficiale, chi è investito di cariche pubbliche con funzioni legislative, amministrative o giudiziarie | p. ministero (abbr. p.m.), magistrato che nei processi penali rappresenta e tutela gli interessi dello Stato 
2. Condiviso da tutti i membri di una comunità, ad essi comune SIN generale: riscuotere la p. stima; noto a tutti, risaputo, palese: rendere p. una notizia 
3. Che può essere frequentato, utilizzato da qualsiasi persona: locale, giardino p.; che avviene, di fatto o idealmente, alla presenza di tutti: fare una p. confessione || p. esercizi, negozi, bar, ristoranti ecc."
C'è una differenza abbastanza sorprendente.
Nel Coletti "pubblico" sembra sinonimo di quel che è gestito e/o finanziato dallo stato e/o che serve a realizzare i fini istituzionali dello stato. Ma è proprio così? Solo attraverso un tipo particolare di agente -lo sTATO - si può concretamente realizzare ciò che è pubblico?
Tutta l'esperienza della rivoluzione russa è all'interno di questo modo di considerare il "pubblico". A partire da ciò si è originato un equivoco all'interno del quale ancora oggi "pubblico" è strettamente connesso e confuso con sTATO. Ciò aveva un senso all'interno dell'"anomalia leniniana". Se la leva politica diventava lo strumento principe per la realizzazione di una società "socialista", allora necessariamente il pubblico doveva tendere a coincidere con lo stato.
Oggi che il politico è molto meno autonomo di quel che sembrava è ancora così?
L'esperienza del free software può essere ricompresa nel "pubblico"?
In quanti e quali modi si può "coniugare" "pubblico"?