sabato 8 ottobre 2011

"Chiarezza chiarezza, mi punge vaghezza di te".
Parliamoci chiaro: il leninismo è definitivamente morto.
E quando parlo di leninismo non intendo la forma partito "inventata da Lenin" (che Dio l'abbia in gloria in eterno), né del "centralismo democratico", ma dell'ipotesi che ne è alla base, cioè l'autonomia del politico.
La politica non può modificare l'economia, e non può nemmeno scalfirla, confermando l'assioma che una qualunque "sovrastruttura" non può modificare la "struttura".
Tutto ciò è ormai chiaro ed evidente, ma nonostante si tratti di un risultato, ormai condiviso a livello planetario, la ricerca del cambiamento continua a passare per l'inutile e anacronistica leva politica. Quando quel tale disse: "datemi una leva e solleverò il mondo", so per certo, a questo punto, che non aveva in mente la politica.
Rimane un'unica questione di una certa rilevanza: è possibile intercettare  il sentiero di sviluppo del capitalismo prima che trasformi la terra in un pianeta morto e mutarlo in comunismo?
Si pUÒ' fARE, cAZZO, sI pUO' fARE.
sE È pOSSIBILE fAR pASSARE uN cAMMELLO pER lA cRUNA dI uN aGO, È aNCHE pOSSIBILE mUTARE iL cAPITALISMO iN cOMUNISMO.