mercoledì 10 aprile 2013

Quando il grillo indica la luna, gli stolti criticano il Grillo (2)
Francamente mi sarei aspettato qualcosa di più da uno come Jacopo. Il suo post è il classico esempio del “Bove che dice cornuto all'Asino”. È un esempio notevole di paranoia schizzoide e di trasferimento delle proprie intenzioni ad altri. Io non so cosa succederà del M5S, non so se modificherà il suo programma e come lo modificherà, o se avrà la forza e la capacità di accompagnare le trasformazioni in atto e dunque di contribuire a modificare un intero paese. Per il momento, per quel che posso vedere in questo istante, mi sembra di si. Ritengo che questa capacità di “accompagnare” il cambiamento consista proprio nel rifiuto di accordarsi con le forze politiche responsabili della grave situazione in cui si trova il paese e di favorire l'emergere del nuovo. Non ho un grande interesse nel rispondere a Jacopo, anche se ritengo sia totalmente fuori strada rispetto a quel che in taluni post propone, o comunque non abbia come obiettivo la modifica profonda del paese Italia, ma, forse è bene precisare alcune cose, se non altro per evidenziare che la cosa contro cui si scaglia con tanta veemenza, cioè il leninismo, è quello che, nella sostanza, ripropone. Lui vive nel suo paradiso, ha i suoi interessi... è una brava persona, onesta, lavoratrice, paga le tasse... insomma, uno dei rappresentanti di quella borghesia illuminata che tante speranze suscitano, fortunatamente, in poche, ma scelte persone, individui di “nicchia”... persone mediamente intelligenti, mediamente colte, mediamente medie che magari hanno cospicui o ingenti patrimoni che si dilettano nel riso e nella spensieratezza. Qualche volta mi è capitato di imbattermi in tali persone e devo dire che non ho avuto una buona impressione, come ad esempio tali Montanari, di sssssinistra, essssstroverse, simpaticcccche, egocentriccccche, sempre pronte a battersi per un ideale a favore degli ultimi, e capaci di cavare sangue dalle rape. Tutto ciò va bene, più che bene, ma, santo dio, perchè continua a menarla con il suo passato e con proposte che non potranno modificare nemmeno una virgola quanto è stato deciso a livello delle autorità centrali europee; perchè continua a parlare delle sue esperienze passate da gruppettaro estremista extraparlamentare extraminoritario che non ha mai condiviso alcunchè con quelle mitiche masse che vuole a tutti i costi emancipare? È, ritengo, affrontare questi temi da “sopravvissuti”, da brutta copia di “Napoli milionaria”, prima di tutto noioso, e fuorviante nei continui tentativi di mettere in relazione quello che è successo in un passato che sembra abbastanza recente e che invece e remotissimo, con quello che sta succedendo ora. Forse per questo è incapace di comprendere quel che è avvenuto con l'esperienza del M5S.
Jacopo scrive:
“la questione è che tu ti aspetti di avere per l’M5S, alle prossime elezioni, il 50% dei voti + 1. Ed è questa l’idea che Grillo evoca quando dice: prenderemo il 100% dei voti. Ovviamente è un’iperbole, lo sa anche lui.
La questione è quindi: il M5S potrebbe prendere più del 50% dei voti e quindi, avendo la maggioranza schiacciante in parlamento, governare e regalarci finalmente un’Italia riformata, giusta, ecologica ed efficiente? Questo è il problema. Il popolo italiano è pieno di gente strana, analfabeti di ritorno, collusi, gente che trae il suo piccolo vantaggio dal sistema marcio... E gente completamente incapace di capire chi sono i ladri. Non c'è modo di uscirne, almeno in tempi brevi... Neppure se il M5S fosse l’organizzazione più perfetta e potente del mondo. Si tratta di un limite fisiologico dato dall’attuale reale situazione sociale e culturale. Per cambiare l’Italia dobbiamo cambiare la testa agli italiani, ma per farlo ci vuole tempo. Non ci sono scorciatoie. Per questo io sono favorevole ad accordi con il PD. La politica è lo specchio del Paese. Lo specchio dei reali rapporti di forza tra gruppi sociali, interessi e modi di pensare.”

Ecco... è giusto qui che emerge in tutta la sua potenza che il vero “leninista” è lui. Infatti è convinto che lo sforzo maggiore del M5S sia di arrivare al fatidico… 50% + 1, dopodichè M5S stesso ci regalerebbe “un'Italia riformata, giusta, ecologica ed efficiente” ed il resto del suo commento si concentra su questo, non vedendo minimamente che quel che ripropone, è la solita trita minestra “leninista”.
Non so se, a fronte di tali baggianate si debba ridere o, affranti, constatare che questo paese è senza speranza ed emigrare al più presto e senza indugio. Fatto salvo che Lenin, dio lo abbia sempre in gloria, non era un pirla, e la sua azione è stata tutto meno che un colpo di culo, mi chiedo se non sia Jacopo più leninista dello stesso Lenin. Lenin ha sopravvalutato l'autonomia del politico, ma il suo era un tentativo, di cui era ben consapevole -e a ben vedere il più semplice, come ancora oggi lo è- di operare una “forzatura” (dati i tempi lunghi necessari alla “storia” per arrivare ad “elaborare” un nuovo modo di produzione quando le forze produttive arrivano a confliggere pesantemente con certi rapporti di produzione dati) per venire fuori dal capitalismo, che doveva ancora essere sperimentato. Oggi, a distanza di quasi un secolo da quella esperienza e con i risultati di quella esperienza, lascia attoniti e in preda ad una sorta di ottundimento psico-fisico, constatare che c'è ancora qualcuno convinto che il problema sia la “presa del palazzo di inverno” la “presa del potere politico”. Semmai questa è la cosa “più semplice” -lo è stato allora e lo è anche oggi- ... semmai il difficile viene dopo. Detto in altri termini quel che non funziona e non ha funzionato in tutto questo arco di tempo non è il partito, il centralismo democratico, la “gente poco seria quando parla di sinistra e desta” e si potrebbe continuare all'infinito, ma l'ipotesi su cui tutto questo poggia, cioè l'ipotesi dell'autonomia del politico. Ed invece Jacopo da bravo leninista, forse inconsapevole, la ripropone come se niente nel frattempo fosse accaduto. Del resto, nel piccolo di questo piccolo paese, basta guardare a quel che succede a Parma, dove il M5S ha raggiunto il “fatidico potere politico”, per poter raggruppare tutte queste stupidaggini (da parte di tutti, Jacopo compreso, sul fatto che per uscire da questa situazione è necessario un soggetto politico nuovo, giovane, forse anche bello, magari di colore e con, al suo interno, un numero sufficientemente ampio di donne che ridano fino a spaccarsi la testa e a farsi colare le meningi dalle orecchie... INCORROTTO per poter dissolvere, oppure schivare con un gran colpo di … reni, la valanga che minaccia di travolgere il paese) e farne un falò. Ed il motivo è proprio quel che Jacopo in maniera estemporanea e con grande disinvoltura, facendo un mosaico di cose che non stanno insieme nemmeno con l'attack, cioè con il più potente collante esistente al mondo, dice a proposito delle “condizioni storicamente determinate”.
… Ripeto, si tratta di una bella accozzaglia di stupidaggini confezionate secondo le più moderne tecniche di marketing, che servono poi a riproporre, di nuovo, l'idea della trattativa tra il M5S e il PD, cioè riproporre una trattativa con il maggior responsabile dello sfacelo attuale e senza tenere in conto che di tale “trattativa” le autorità centrali europee se ne impippano e continueranno a proporre ricette funzionali alla riprogettazione della divisione del lavoro a livello internazionale. Il partito che ha maggiori responsabilità in tutta questa merda è proprio il PD, che oggi è in Italia il partito che meglio rappresenta le posizioni e gli interessi del cosiddetto “capitalismo manageriale”, cioè il capitalismo delle banche, delle Autorità Centrali Europee, del FMI e delle “moderne multinazionali”. Contrariamente a quel che sostiene Jacopo, il M5S deve rifiutare l'egemonia di tale forza oltre che un qualsiasi accordo, non solo perchè questo significherebbe la dissoluzione immediata e definitiva del M5S stesso, ma anche, più importante, per dare alla nazione una possibilità di sviluppo diverso da quello che le Autorità Centrali hanno previsto per il paese Italia.
La parte centrale del post di Jacopo è poi un minestrone sulle sue esperienze semi-eversive e sul tentativo di tracciare un parallelo tra quel periodo e quello attuale che non ha alcun fondamento e che viene usato strumentalmente per cercare, probabilmente, di regolare qualche suo conto in sospeso con ex compagni e che ha poco a che vedere con quello che oggi è necessario fare (si tratta di esperienze di un centinaio di estremisti che giocavano a fare i carbonari con annessa scuola quadri … non è un'allucinazione, si sta parlando di una “avanguardia” che non ha mai avuto contatti con le fatidiche e, aggiungerei, patetiche masse; “lettura soggettivista della rivoluzione russa con Lenin che campa troppo poco e quindi non riesce a dare un “indirizzo” realmente rivoluzionario agli eventi russi, sorella della lettura che vedeva il fallimento della rivoluzione russa dovuta al “tradimento” di persone che probabilmente si erano “infiltrate” nelle fila del partito comunista russo; rivalutazione delle posizioni mensceviche; “La realtà è determinata dalla qualità dei singoli non dalla grandiosità dei leader”. Ecco di nuovo il leninista impenitente... non è dalle condizioni storicamente determinate che nasce un certo sistema produttivo, ma dalla qualità dei singoli; a proposito della gallina e dell'uovo e del fatto che è meglio l'uovo oggi che la gallina domani, bisognerebbe riflettere sul fatto che per quanto la gallina si faccia un culo così, non riuscirà mai a produrne uno di dimensioni tali da modificare la situazione esistente).
Concludo questa parte del mio commento con una canzone che sembra avere qualche attinenza con tutte le persone che da giovani facevano parte della “scapigliatura” e poi si sono persi.
Quand'ero piccolo non stavo mica bene
ero anche magrolino, avevo qualche allucinazione
e quando andavo a cena, nel tinello con il tavolo di noce
ci sedevamo tutti e facevamo il segno della croce.

[Parlato] Dopo un po' che li guardavo mi si trasformavano: i gesti preparati, degli attori, attori consumati che dicono la battuta e ascoltano l'effetto. Ed io ero lì come una comparsa, vivevo la commedia, anzi no la farsa, e chissà perché durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…

Quand'ero piccolo non stavo mica bene
ero anche molto magro, avevo sempre qualche allucinazione
e quando andavo a scuola mi ricordo di quel vecchio professore
bravissima persona che parlava in latino ore e ore.

[Parlato] Dopo un po' che lo guardavo mi si trasformava, sì, la bocca si chiudeva stretta, lo sguardo si bloccava, il colore scompariva, fermo, immobile, di pietra, sì, tutto di pietra, e io vedevo già il suo busto davanti a un'aiuola con su scritto: "Professor Malipiero - una vita per la scuola", e chissà perché anche durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…

Adesso che son grande ringrazio il Signore
mi è passato ogni disturbo senza bisogno neanche del dottore
non sono più ammalato, non capisco cosa mi abbia fatto bene
sono anche un po' ingrassato, non ho più avuto neanche un'allucinazione.

[Parlato] Mio figlio, mio figlio mi preoccupa un po', è così magro, e poi ha sempre delle strane allucinazioni, ogni tanto viene lì, mi guarda e canta, canta un canzone stranissima che io non ho mai sentito:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi e più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…



Movimento Cinque Stelle.
Jacopo sembra non aver capito che i conti, chiunque vinca le elezioni nazionali, dovrà farli con le autorità centrali europee e con la Germania e che entrambi questi soggetti continueranno a strangolare certe singole economie fino a riportare le condizioni di vita a livello dei paesi sottosviluppati. Pertanto l'alleato più forte del M5S non sono i “cittadini” “colti” “educati” “che sanno parlare bene” o sanno “gestire la democrazia più o meno diretta”, ma la cosiddetta crisi. È questa che spingerà al cambiamento, o che può spingere al cambiamento, un paese come l'Italia. Il M5S non dovrà far altro che agevolare, rendere più facile, tale cambiamento.
Considerazioni sul perchè la crisi sembra inevitabile soprattutto per un paese come l'Italia.
...continua

martedì 9 aprile 2013

Anche
Gli 
Infami
Muoiono!

giovedì 4 aprile 2013

Ripreso dal blog di Beppe Grillo.

"Perché hai votato il MoVimento 5 Stelle?
Per fare un governo con i vecchi partiti?
Per votare in Parlamento i meno peggio?
Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario?
Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?
Per autorizzare l'esproprio del Parlamento che, dopo un mese, non ha ancora nominato le commissioni?
Per fare la Tav, la Gronda e gli inceneritori di Bersani?
Per legittimare una classe dirigente che ha fatto fallire il Paese?
Per seppellire MPS sotto il tappeto pdimenoellnno, il più grosso scandalo finanziario della Repubblica?
Per delegare qualcuno a tuo posto e stare alla finestra e vedere l'effetto che fa?
Per mantenere i finanziamenti elettorali ai partiti?
Per erogare i contributi diretti e indiretti ai giornali di propaganda che infettano il Paese?
Per mantenere il segreto su chi ha usufruito dello Scudo Fiscale?
Per non fare nessuna legge anti corruzione?
Per non fare nessuna legge contro il conflitto di interessi?
Per partecipare a riunioni extra parlamentari di 10 saggi che sono parte del problema?
Per non mandarli tutti a casa?
Per mantenere una televisione pubblica indecente e mantenuta dalle tasse degli italiani, controllata dai partiti e in perdita di 250 milioni di euro?
Per permettere l'ingresso nel Tribunale della Repubblica di Milano dei parlamentari del Pdl a difesa di Berlusconi, un atto inaudito non sanzionato dalle Istituzioni?
Per vedere ogni giorno le solite facce degli esponenti dei partiti che hanno rovinato il Paese?
Se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace.
La prossima volta vota per un partito."

mercoledì 3 aprile 2013

Quando il Grillo indica la luna,
gli stolti criticano il Grillo.
Concordo completamente con Grillo. Sarà perchè ho bisogno di un capo infallibile, della mistica del leader massimo che non sbaglia mai? no, non credo anche perchè i "capi", tutti i tipi di capo, mi stanno "leggermente" sulle balle.
Concordo con Grillo per un motivo molto semplice. Ha ragione da vendere.
Politica
Il M5S non ha bisogno di andare ad invischiarsi con il PD o con gli altri schieramenti. I motivi sono diversi, e riguardano l'opportunità politica di "mescolarsi" con partiti e individui che hanno grosse responsabilità nella situazione di crisi profonda che il paese Italia sta vivendo; ragioni profonde che hanno a che fare con il perchè è necessario mutare la cornice nella quale tutti i paesi PIIGSF, e l'Italia tra questi, si stanno dibattendo con grosse difficoltà; il tentativo di operare una "svolta virtuosa" nella vita pubblica italiana; ciò che serve realmente al M5S. Naturalmente tutti questi aspetti sono strettamente connessi tra loro. 
Gli appartenenti al M5S devono fare molta attenzione al loro comportamento. Un qualsiasi "scivolamento" verso il cosiddetto "inciucio" o una qualche forma di accordo con il PD, può significare la fine di questo tipo di esperienza e la pressochè totale scomparsa del movimento stesso, così come è avvenuto in passato per Rifondazione Comunista" e per la stessa SEL. Questi partiti hanno cessato di esistere nel momento in cui hanno accettato l'egemonia e l'abbraccio mortale e mortifero con gli zombi del PD. È invece necessario che il M5S non accetti nessun tipo di subalternità, ma anzi punti all'indipendenza e contrapposizione con questo partito. Bisogna ricordare che il PD ha sostenuto e votato, insieme al PDL, tutti i provvedimenti, del governo Monti e dunque è tra i maggiori -se non il maggiore- responsabili di questa situazione. Ha votato questi provvedimenti, perchè in linea con il suo programma che lo vede prono ai voleri di banche e multinazionali. Di più, sono oltre 20 anni che questo partito ha fatto proprie le tesi neoliberiste ed ha massacrato scuola, sanità, welfare, si è fatto promotore in prima persona di leggi che hanno progressivamente marginalizzato per intero il mondo del lavoro, creando miseria e precarizzazione... È chiaro, o dovrebbe esserlo, che con un partito simile non ci si può alleare e tantomento si possono "votare" gli uomini che indica e che sono, nella migliore delle ipotesi, altrettante "tartine tornasole".
Il PD vorrebbe distruggere il M5S, in quanto quest'ultimo rappresenta la più grave minaccia degli ultimi 70 anni alla propria egemonia politico/culturale e alla sua stessa esistenza. Pertanto sembrerebbe necessario non accettare nessuna falsa offerta di “alleanza” o di “collaborazione”. Su questo terreno il M5S paga certamente lo scotto di essere un movimento ancora "giovane", non in grado, o non ancora in grado, di competere con le "volpi" del PD, gente capace di vendere la propria madre per un pugno di riso, contenta di sedersi al tavolo dei potenti e poter racimolare qualche briciola. Il M5S ha bisogno di altro se vuole incarnare le aspettative di cambiamento e rinnovamento a cui ormai la quasi unanimità della popolazione italiana aspira. il M5S non ha molte alternative. O sarà in grado di incarnare queste aspirazioni al cambiamento o perirà miseramente.
C'è un'anomalia tutta italiana, una vera e propria trappola del non senso in cui non deve cadere il M5S, che vale la pena evidenziare: in quale altro cazzo di posto si attribuisce responsabilità negativa? La responsabilità per non aver aver votato un tale o un tal altro e per ciò stesso aver permesso a qualche altro di essere eletto o di "governare"? Questo può succedere solo in Italia, cioè in quel luogo in cui i maggiori responsabili di un qualche sfacelo si presentano come se fossero caduti dal cielo e non avessero nessuna responsabilità. Di contro, per una specie di compensazione, la responsabilità di cui sopra deve necessariamente ricadere sugli altri, su quelli che non hanno voluto avallare certe scelte. Una volta per tutte va, invece, riaffermato che i responsabili per una data cosa o un dato comportamento sono quelli che assumono o contribuiscono ad assumere quel dato comportamento e non quelli che vi si oppongono. Se Schifani, mai nome risultò più idoneo, veniva eletto alla presidenza di una delle camere, la responsabilità sarebbe stata di quelli che lo votavano e non di quelli che non votavano qualche altro. Questo tipo di ragionamento che niente ha da invidiare alla italianissima "Carambola" dovrebbe essere seriamente sottoposto ad analisi psichiatrica e psicologica approfondita e quelli che lo propongono rinchiusi in un qualche manicomio criminale ... chissà che il prossimo quesito per i campioni del ragionamento "carambola" non sia: chi votare tra Satana e Belzebù?
Le scelte che le autorità centrali dell'Europa vogliono imporre
Se non muta la cornice entro cui i paesi del "sud" Europa si muovono non ci sarà nessuna possibilità, per questi stessi paesi, di sviluppo o di evitare la "macelleria sociale" che le autorità centrali europee e internazionali, le banche, le multinazionali, la Germania stanno preparando. Se non è data la possibilità di variare il valore della moneta e se non si cambia il modello economico di riferimento, ammesso che ciò sia possibile, da uno basato sulle esportazioni a uno basato sullo sviluppo interno dei singoli paesi, è possibile "evitare" la catastrofe che si sta abbattendo su questi paesi solo uscendo fuori dalla moneta unica... dalla moneta unica, non dall'Europa. Se invece si rimane all'interno degli accordi europei e nella cornice disegnata dalle autorità europee centrali, allora non ha senso M5S o qualsiasi altro soggetto politico "alternativo". Anche se un tale tipo di soggetto arrivasse a dare uno scossone al sistema dei partiti e magari a sostituirlo con uno meno corrotto e quand'anche riuscisse a ridurre i "costi della politica", se si limitasse solo a questo -cosa peraltro importantissima e condivisibilissima-, non riuscirebbe comunque ad evitare il massacro sociale, cioè la pressochè totale abolizione della scuola, della sanità pubblica... Detto in altre parole, non è sufficiente un partito o un organismo meno "corrotto" e “più onesto” ad evitare le "lacrime e sangue" che ci aspettano (vedi Parma). Chiunque si voglia porre come forza di cambiamento, se non riuscirà o a rinegoziare praticamente tutto a livello europeo e, congiuntamente, accetterà di rimanere nella moneta unica, non riuscirà a proporre vie diverse dal disastro sociale.
Le ragioni del Grillo
Non sono solo ragioni, per così dire, tattiche, cioè di opportunità politica su quale è il "sentiero di crescita" più rapido per il M5S, ovvero come far diventare egemone questo soggetto politico nel panorama italiano, cosa peraltro già difficilissima di per se, il più rapidamente possibile. Vi sono ragioni più profonde e che riguardano l'agire politico in relazione alle attuali difficoltà di ordine economico, ecologico, energetico..., insomma delle scelte di fondo del paese Italia e che riguardano, forse, anche le motivazioni più profonde che hanno portato alla nascita del M5S. Grillo ha ragione quando propone una sorta di democrazia diretta o diffusa come antidoto ad un contesto che vede sempre più restringersi gli spazi “democratici” sostanziali. Bisognerebbe riflettere sul senso di votare un parlamento nazionale quando, già ora, tutte le decisioni rilevanti sono prese a livello centrale europeo da organismi che non sono neppure eletti e sfuggono completamente ad ogni meccanismo di tipo rappresentativo; propone un referendum, sacrosanto, per verificare se gli italiani intendono rimanere o meno nella moneta unica e con ciò sancire o meno il nuovo status di nazione di “servi della gleba”... e non è tutto, Grillo propone una specie di "democrazia energetica" -di gran lunga più importante e di effetto ben più consistente e dirompente di una qualsiasi modifica “positiva” della democrazia rappresentativa. Arriva a prospettare, per ciascuno dei milioni di singoli individui di cui è composto questo paese, l'autosufficienza energetica, propone di prendere a riferimento Schönau im Schwarzwald per rendere pubblica, comprandola dagli attuali “monopolisti”, la rete di distribuzione energetica, prospettando una fuoriuscita dal ricatto e dalla dipendenza energetica dal petrolio.
Questo pacchetto di proposte -un insieme di strumenti capaci di configurarsi come un "grimaldello" necessario a far saltare la serratura della prigione progettata dalle "alte" autorità europee e mondiali- sulle tematiche ambientali, energetiche, di sviluppo di tecnologie avanzate, di modelli di democrazia "allargata", potrebbero essere al tempo stesso a più alta compatibilità ambientale e capaci di rimuovere i sistemi di controllo installati a livello internazionale che impediscono una qualsiasi politica di sviluppo "autonomo" dai centri decisionali internazionali. Questo insieme di strumenti si configurano come un vero e proprio tentativo di venire fuori dal ruolo che le autorità europee centrali e quelle internazionali hanno disegnato e stanno tentando di imporre al paese Italia, sotto la comoda coperta della "crisi", usata come un espediente per imporre soluzioni impopolari. Il tentativo di compressione violenta ed insensata delle condizioni di vita è un mostruoso "esperimento", che ci vede nel ruolo di "cavie". Tenta di "livellare" le nostre condizioni di vita a quelle dei paesi "in via di sviluppo" più arretrati. L'Europa ricca sta tentando di comprimere "artificialmente" le condizioni di vita delle popolazioni di certe zone geografiche al fine di creare, altrettanto "artificialmente", delle aree depresse capaci di "competere" con le aree del pianeta più povere e meno sviluppate. Si tratta di un "esperimento", che nulla ha da invidiare a quello del dr. Frankenstein, ... di sviluppo al contrario.
Indipendenza dal petrolio.
A fronte di tali idiozie, drammatiche per le condizioni di milioni di persone e foriere di guerre e tragedie più o meno globali, non si può non concordare con un piano energetico che preveda l'indipendenza del paese dalla fonte energetica petrolio. L'indipendenza dal petrolio è un obiettivo di vitale importanza. Significa, allo stesso tempo, salvaguardare l'ambiente e rafforzare l'indipendenza del paese, non solo da fonti energetiche che dipendono da paesi terzi e in grado di creare disastri ambientali, ma anche di riaffermare la propria sovranità in termini di politiche economiche e fiscali, Rendere indipendente dal petroli l'Italia significa ridurre il grado di apertura dell'economia Italiana e il peso del vincolo della bilancia dei pagamenti, essenziali per chiunque si voglia porre il problema dello sviluppo del paese a prescindere dai giochi e dalle "strategie" dei grandi attori internazionali. Un piano energetico come quello proposto da Grillo, è in grado di fare da volano per tutta l'economia italiana ed è in grado di porci all'avanguardia in quella che Rifkin chiama "terza rivoluzione industriale".
continua

sabato 30 marzo 2013



http://youtu.be/tVP_Rj6pAMc


http://youtu.be/e7eZXmZ6rWk


 http://youtu.be/B8EBWfU-I9A

mercoledì 6 marzo 2013

venerdì 1 marzo 2013

Fiducia o appoggio esterno ad un governo pd-sel?
Meglio organizzare un altro vaffaday.
Non si interrompe l'azione di molestia al M5S, da parte del pd e dei suoi fiancheggiatori. Nessun compromesso con quei loschi figuri dei cerebrolesi e del pd, tanto meno con i sel-leroni. Un compomesso con questi organismi ormai putrefatti -non utili neppure come concime, tanto che si configurano come rifiuti speciali che necessitano di procedure altrettanto speciali per lo smaltimento- significherebbe la fine certa per il M5S, così come lo significò per Rifondazione Comunista.
Se il pd vuole fare un governo può trovare "larghe intese" con il pdl, con cui ha un programma di fondo largamente coincidente.
Non di questo ha bisogno il M5S.

giovedì 21 febbraio 2013



http://youtu.be/xq5ZYX2EkF8

martedì 19 febbraio 2013

Grecia, i magnifici risultati delle politiche 
neoliberiste elaborate dalle autorità eUROPEE cENTRALI.
Inutile dire che sono le stesse applicate in iTALIA.
A quando scene come queste anche da noi?



http://youtu.be/ExNkBgFQ1Fc




http://youtu.be/LnYVLrFLAxk



http://youtu.be/ekcZoORSIg0




http://youtu.be/Owdjb-rf1h4



http://youtu.be/NscCkJBVPvc

domenica 17 febbraio 2013

Ma di che diavolo parli Jacopo?

È possibile che sel -che potrebbe essere anche il diminutivo di "selleroni"- possa fare l'"ago della bilancia". Ho fortissimi e fondati dubbi che possa dire qualche cosa di "sinistra"... semmai potrà dire qualcosa sui "sinistri", avendo acquisito, da becchini della politica, notevole esperienza su morti, zombi, macerie e catastrofi... ma poi “ago della bilancia” de che?
Bisognerebbe avere chiaro, e su questo assumersi, tanto per cambiare, la relativa responsabilità, che oggi votare i cosiddetti partiti che in qualche modo fanno riferimento a PDL e PD -strani zombi che si aggirano in cerca dei voti dei devianti, di quelli non pienamente integrati nel sistema-, significa avallare e confermare le scelte di politica economica che hanno portato la Grecia (che in 5 anni di ricette elaborate dalle istituzioni "europee" ha visto una riduzione del PIL del 25% e il triplicarsi del debito pubblico) al collasso e tutti gli altri paesi PIIGS -a cui potrebbe aggiungersi anche la Francia- ad una situazione economica drammatica, di pressochè totale abolizione dello stato sociale, privatizzazione dell'istruzione pubblica, della sanità e dei beni fondamentali alla vita degli uomini. Inoltre se l'unione europea e più in generale la globalizzazione dell'economia hanno ristretto i margini per politiche economiche e fiscali autonome da parte dei singoli paesi e, conseguentemente, si è avuto uno svuotamento e trasferimento di potere dalla periferia al centro; se i politici eletti nei parlamenti “nazionali” sono diventati “superflui” e le decisioni rilevanti di politica e economia vengono prese a livello europeo da parte di organismi, peraltro, svincolati dal tradizionale meccanismo democratico, che senso ha parlare e diventare “ago della bilancia”?
Per come si sono venute a configurare le cose ci sono solo due alternative possibili -altre richiederebbero la modifica del valore della moneta unica o l'adozione di modelli centrati sullo sviluppo interno della domanda piuttosto che su quello sulle esportazioni-: accettare le ricette della “Comunità Economica Europea”; venire fuori dalla moneta unica. Non ha senso, allora, parlare di “ago della bilancia”. O si sta dentro tale struttura -con o senza bilancia e relativi aghi e pesi- come tutto il sistema dei partiti – inclusi sel e qualche altro partitucolo-, si sta muti e si ingoia la merda che hanno preparato le istituzioni economiche europee centrali in quanto convinti che ciò sia necessario, oppure, purtroppo, si deve pensare di uscire fuori dalla moneta unica, che non vuol dire essere fuori dall'Europa, come ad esempio nel caso dell'Inghilterra.
M5S oggi sembra l'unico soggetto politico capace di "scardinare" il meccanismo concertato tra partiti politici -per i quali si può parlare di una uniformità di fondo per quel che riguarda la visione strutturale dell'economia e della società tale per cui perde di significato parlare di "destra" o di "sinistra"-, multinazionali, istituzioni finanziarie internazionali, banche e gruppuscoli "eversivi"/"golpisti" che sta strangolando non soltanto l'economia italiana, ma la società civile stessa così come si è venuta a configurare nel corso degli ultimi 60 anni. È per questo che continuerò a sostenere e a votare M5S.
p.s. spero che le cose che dici nel post "il dramma del politico incompreso" valgano anche per te e che tu non sia una di quelle sirene, le più insidiose, che tirano la volata a questo cadaverico sistema, marcio, dei partiti.

Riflessioni davanti alla statua di Ciceruacchio.
Angelo, cazzo, pure se t'hanno
messo ai margini, in fondo,
vicino alla porta de servizio,
tu rimarai sempre ner core
de noi romani
come uno dei più furgidi esempi
de la storia della Repubblica Romana,
che, manco a fallo apposta,
è tra i più esartanti e stupendi
dell'intera storia de Roma e d'Italia
... e t'hanno pure ammazzato due figli.

http://youtu.be/m019icQEmIc



http://youtu.be/M8O0KPcEtNM
... a proposito di Angelo Brunetti, detto "Ciceruacchio", analfabeta, carrettiere, capopopolo -...quello che arrivava sempre per primo e organizzava aiuti e soccorsi quando c'era quanche epidemia o qualche catastrofe- e suo figlio GIGI.
È bene ricordare che Ciceruacchio venne fucilato, da un plotone croato, insieme ai suoi due figli, di cui soltanto uno viene ricordato. L'altro, Gigi, venne cancellato dalla storia in quanto sospettato di essere uno dei partecipanti all'attentato in cui fu ucciso pellegrino rossi, primo ministro di papa pio ix.



http://youtu.be/IXx1KxLuhpg

mercoledì 6 febbraio 2013

Allievo: "perchè un irochese
1.000 anni fa
poteva vivere dignitosamente
con 1 ora di lavoro al giorno
ed oggi si riesce a malapena
a sopravvivere, male,
con 10 ore di lavoro al giorno?"

Maestro: "Parliamo del tempo,
magari del surriscaldamento globale
e delle variazioni climatiche.
Vuoi?"

venerdì 1 febbraio 2013

 PECCATI INCONFESSABILI...appena bisbigliati
Se proprio dovessi scegliere tra Bersani - il rappresentante delle multinazionali, delle istituzioni finanziarie internazionali, delle banche, del moderno "capitalismo manageriale" - e Berlusconi -il rappresentante del "capitalismo familiare", della "mafia"-... se proprio non ci fosse possibilità di evitarli entrambi, pena la morte, credo... proprio... che... voterei... bERLUSCONI!




http://youtu.be/22rUTcXe8IE

lunedì 28 gennaio 2013

I have a dream!!!
"fascismo significa non dover mai dire mi dispiace"

Io continuo a ritenere, nonostante il "dialogo" tra Grillo e casapound, l'M5S l'unica genuina opposizione a quell'insieme di meccanismi E STRUTTURE che ci stanno lentamente strangolando secondo quel meccanismo che prende il nome di garrota,
pertanto continuo a sostenere il M5S.
A prescindere da "improbabili" dialoghi tra Grillo e "fascisti" di più o meno terzo millennio, sembra esserci un abisso tra queste due realtà. Il M5S ha tra i suoi obiettivi principali la democrazia diretta o diffusa che dir si voglia, che non può essere in alcun modo assimilabile con il fascismo. Il progetto fascista, immediatamente fallito, appena nato, con i patti lateranensi,  ha come obiettivo inglobare, la società civile nello stato, sostituire ciò che è lecito con ciò che è legittimo e dunque teorizza una società autoritaria che si pone esattamente all'opposto del concetto di democrazia diretta, che invece ha come obiettivo,  "disciogliere" lo stato nella società civile. 
Detto ciò sembrerebbe più utile, invece di discutere e misurare con il centimetro la vicinanza del M5S ai fascisti di casapound, ennesimo, ghiotto, specchietto per le allodole per gonzi, affrontare il problema dell'economia. Questo sembra l'argomento in grado di far fare al M5S un salto di qualità capace di porlo in grado di prevalere su quell'idra che oggi è il sistema dei partiti.
Vincere le elezioni si può.
Vale la pena riflettere sul fatto che esiste la possibilità di arrivare a superare nella competizione elettorale, tutti gli attuali partiti e addirittura arrivare a superare la soglia del fatidico 50%.  Attualmente, a parte i cerebrolesi e il PD, vi è una enorme zona grigia, nell'elettorato italiano, caratterizzata da indecisione. Indecisione che ha radici nella consapevolezza diffusa in tutta la popolazione italiana, che l'attuale crisi economica è estremamente grave ed al di là dall'essere risolta in tempi brevi (uno o due anni).
Sembrerebbe utile per il paese affrontare e proporre uno sbocco alla stagnazione economica attuale. Spostare il dibattito sull'economia, prospettando misure di politica economica che:
rimettano in gioco la nuova divisione del lavoro internazionale, ormai accettata da tutti i partiti politici italiani e che vede l'Italia pesantemente penalizzata, nell'area europea e, dunque, nel mondo, a tutto vantaggio dei tedeschi;
puntino ad una economia pienemente sostenibile con l'ambiente che tenga conto, in particolare, della raccolta differenziata, dello sviluppo delle energie alternative (eolico, fotovoltaico ecc), della riconversione dal modello basato sul petrolio ad uno basato sulla canapa indiana;
tutelino i beni che non possono essere "monetizzati o profittizzati", come acqua, cibo, banche...;
propongano modelli di crescita economica capaci di aggirare i controlli presenti a livello internazionale tramite la creazione di centri motore di sviluppo radicati territorialmente da affiancare alle strutture politiche, capaci di riprodurre le esperienze dei "distretti industriali" che si sono sviluppati in Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria e Marche.

domenica 27 gennaio 2013

Tornare ai fondamentali
"Vivere non in competizione
ma in collaborazione
con gli altri per
il miglioramento di tutti"
La rappresentazione del mondo che potrebbe essere chiamata "le idee del papa", cioè quelle che stanno in piedi solo nella testa, è pienamente condivisibile e la stragrande maggioranza della popolazione si direbbe d'accordo con una vita concepita usando un modello cooperativo piuttosto che competitivo... 
Altro tormentone è la cosiddetta "tecnologia". Gli apologeti della "tecnologia" la ritengono la panacea di tutti i mali. In linea teorica, ma solo puramente teorica (altra idea del papa), per solo amore di ragionamento, si potrebbe immaginare la tecnologia come strumento capace di risolvere ogni possibile problema che ci affligge, consentendoci di vivere felici ed in armonia con tutti gli altri e con l'intero universo conosciuto ed ignoto. ma allora perchè tutto ciò non accade? 
Tutti concordano che sarebbe auspicabile vivere in modo cooperativo invece che competitivo al fine di conseguire miglioramenti per tutti. C'è meno accordo quando invece si deve stabilire il criterio di divisione dei miglioramenti conseguiti tramite tale criterio. Chiunque si ponga il problema di come ripartire quel che viene prodotto va incontro a sonore battute e a sconfitte epocali e memorabili. Perchè?
Il motivo di questa apparente contraddizione, tra la possibilità teorica di usare la tecnologia per migliorare la vita di tutti e quel che accade nel reale, cioè l'impossibilità di adottare come un elemento "neutrale" questo criterio, è dovuto al fatto che il criterio distributivo, così come i rapporti di produzione, è un prodotto storico-sociale, un prodotto storicamente determinato dal quale non si riesce a prescindere e che non cade dal cielo, ma è la "sintesi" di quanto il mondo ha sperimentato fino a quel momento e al di fuori del quale la produzione stessa "evapora" e sembra che ci si trovi di fronte a uno di quei pupazzi rotti a carica meccanica. Pertanto sembrerebbe che chiunque voglia porsi il problema di un modo diverso di produrre e, dunque, ripartire la ricchezza prodotta, capace di rispettare i diritti degli uomini e, congiuntamente, in armonia con il sistema naturale, deve operare una "forzatura" al fine di evitare i "tempi lunghi necessari alla storia per elaborare un criterio diverso".
La fine della civiltà Rapa Nui non è dovuta al fatto che nessuno si era accorto che stavano finendo gli alberi sull'isola, ma al fatto che la situazione aggregata sembra essere inconoscibile e non modificabile dai singoli individui. Il primo problema che sembra  necessario porsi per poter attuare nella realtà, e non nella testa di qualcuno, -essendo ben consapevoli che si sta tentando di operare una forzatura- queste "intenzioni" che sono in assoluto condivisibili, è quello di immaginare un modo diverso di produrre ed un diverso criterio distributivo. Senza questa operazione preventiva sembra impossibile realizzare una società "altra". A questo proposito va evidenziato che nel corso del secolo passato si sono sperimentati esperienze empiriche e elaborati concetti che, forse, sono in grado di implementare le costruzioni, al momento cervellotiche e puramente installabili solo nella testa delle persone, di individui o aggregati di persone che, in maniera assolutamente condivisibile pongono il problema di un diverso modo di produrre (esperienze significative sembrano essere Alcatraz in Italia o i contributi di missionezeitgeist, Peter Joseph, Jacque Fresco, autori di thrive..).
Questi contributi sembrano essere essenziali al concepimento e progettazione di ipotesi di società diverse da quella attuale che ci sta portando verso una catastrofe di dimensioni bibliche, ma altrettanto essenziale sembra essere tornare ai "fondamentali". Illuminante a questo proposito è il seguente brano:
"La concezione che ci si fa immediatamente è questa: nella produzione i membri della società adattano (producono, danno forma) i prodotti naturali ai bisogni umani; la distribuzione determina il rapporto in cui il singolo partecipa di questi prodotti; lo scambio gli fa pervenire i prodotti particolari nei quali egli intende convertire la quota assegnatagli attraverso la distribuzione; infine, nel consumo i prodotti divengono oggetto del godimento, dell'appropriazione individuale. La produzione crea gli oggetti corrispondenti ai bisogni; la distribuzione li ripartisce in base a leggi sociali; lo scambio ridistribuisce secondo il singolo bisogno ciò che è già stato distribuito; infine nel consumo il prodotto esce da questo movimento sociale, diviene direttamente oggetto e servitore del singolo bisogno e lo soddisfa nel godimento. La produzione appare quindi come il punto di avvio, il consumo come il punto di arrivo, la distribuzione e lo scambio come il punto intemedio, il quale si sdoppia a sua volta, poichè la distribuzione è determinata come il momento che prende avvio dalla società, lo scambio come momento che prende avvio dagli individui. Nella produzione si oggettiva la persona, nella persona si soggettivizza la cosa; nella distribuzione la società si assume la mediazione tra la produzione e il consumo nella forma di norme vigenti, generali; nello scambio la produzione e il consumo sono mediati dalla determinatezza casuale dell'individuo.
La distribuzione determina il rapporto (la quantità), in cui i prodotti toccano agli individui; lo scambio determina il tipo di produzione in cui l'individuo esige la quota assegnatagli dalla distribuzione. In tal modo, produzione, distribuzione, scambio, consumo costituiscono un vero e proprio sillogismo: la produzione è il generale , la distribuzione e lo scambio sono il particolare, il consumo è la singolarità in cui il tutto si conclude. Questa è effettivamente una connessione, ma una connessione superficiale. La produzione è determinata da universali leggi di natura; la distribuzione dalla causalità sociale, perciò essa può esercitare un effetto più o meno giovevole sulla produzione; lo scambio si inserisce tra l'una e l'altra come movimento sociale formale, e l'atto conclusivo del consumo, che non viene concepito soltanto come termine ultimo ma anche come fine ultimo, in fondo si colloca fuori dell'economia, tranne che nella misura in cui reagisce a sua volta sul punto di partenza, avviando di nuovo l'intero processo".

domenica 13 gennaio 2013

 ESM: PROVE TECNICHE PER GOLPISTA INDOLORE



http://youtu.be/lD1n705Rk6U

È possibile Scaricare il Dossier sull'ESM di Lidia Undiemi su:
http://www.palermoreport.it/images/stories/pdf/esm_Dossier_SME_Undiemi.pdf

sabato 12 gennaio 2013



http://youtu.be/m1muEa4VEw0

venerdì 11 gennaio 2013

Il delatore
n ha 30 anni, è stato un rivoluzionario di successo, poi è stato catturato e sottoposto a I.L.I.F.A.R., tecnica di ricondizionamento e ricostruzione della personalità. Il suo lavoro consiste nell'infiltrarsi, come altri milioni di individui, ed ora non solo è un convinto sostenitore del SISTEMA, ma è anche uno dei più affermati e affidabili delatori. Viene infiltrato in tutti gli ambienti "sovversivi" con grande facilità per il suo passato.
Il ristorante.
Camminavo in fretta a testa bassa da solo. Non volevo incontrare nessuno. Avevo una mezza idea di andare a mangiare al "pirata". Un piccolo ristorante ai limiti della legalità. Apparentemente sembrava il solito locale. I suoi manifesti erano quelli autorizzati dal ministero per la salute e la vita longeva. Contenevano, in forma di consiglio, ciò che ormai da lungo tempo era proibito e contro la legge, secondo la nota consuetudine che consigliare è meglio che proibire... "Consigli" contro il diabete; "Consigli" contro la dieta ipercalorica; "Consigli" contro colesterolo, trigliceridi...
L'Agrinova aveva già sintetizzato tutto questa informazione in un nuovo alimento modificato geneticamenge. L'ANI.VE. (ANImalo-VEgetale) Bastava mangiarlo tutti i giorni per poter vivere sani almeno fino ai 120 anni, limite stabilito per legge, al di sotto del quale era proibito morire. In questo alimento erano presenti tutti i componenti di una corretta e sana alimentazione, come grassi, proteine, vitamine, sali minerali, amminoacidi, oligoelementi ecc. nella giusta dose quotidiana.
L'unica cosa negativa dell'ANI.VE. era l'aspetto e il sapore non proprio gradevole. Aveva l'aspetto, la consistenza e il sapore di un noto cibo per cani, ma dato che si doveva per legge campare fino a 120 anni, tutti si adeguavano a questo nuovo cibo consigliato dalla moderna scienza dell'alimentazione, anche per evitare condanne penali molto severe che potevano arrivare fino alla pena di morte. Nonostante fosse proibito, la gente continuava lo stesso a morire prime del limite prefissato. Da qui nasceva il sospetto che la popolazione, di nascosto, assumesse cibi proibiti e dannosi. Con il tempo era nata una rete di informatori e infiltrati che agivano, in sintonia con la polizia alimentare per debellare il preoccupante e crescente fenomeno dei reati alimentari. Gruppi di individui si ostinavano a coltivare e mangiare prodotti naturali. Era nato persino un movimento politico: l'A.M.E.N. (Amiamo Mangiare Elementi Naturali) che voleva sovvertire i principi nutrizionali e instaurare l'anarchia alimentare. Si trattava di gruppuscoli estremisti ben infiltrati e controllati, ma, nonostante l'enorme apparato repressivo e di controllo, ciò che lasciava stupefatti era la discordanza tra i dati sulla consistanza di questi gruppi e il numero delle morti premature.
L'imprendibilità dell'Anarco-Movimento Eversivo Alimentare
Le autorità sospettavano che, nonostante tutti i loro sforzi il fenomeno sfuggisse totalmente al loro controllo e fosse molto più esteso di quello monitorato. Inspiegabilmente morivano in gran numero, prima dei 120 anni, persone insospettabili. Anzi con la continua e progressiva marcia verso una speranza di vita sempre maggiore il Centro Per La Vita Migliore E Più Lunga (C.P.L.V.M.e P.L.) aveva estrapolato dati che prevedevano per il 3.056 speranza di vita pari a 160; 3.100 S.D.V. pari a 210; ... fino ad arrivare nel 3.500 a una S.D.V. di 1.000 anni. Nonostante queste previsioni, la vita media aveva subito un arresto e addirittura una intollerabile inversione di tendenza. Inoltre, erano proprio i membri dell'A.M.E.N. ad essere più longevi, ad ulteriore ed evidente riprova che proprio chi teorizzava i cibi naturali e biologici non li consumava! Si trattava di agitatori sociali, che, al contrario di quanto teorizzavano, si nutrivano solo ed esclusivamente con i cibi prescritti dalle autorità sanitarie. Tale situazione doveva essere sanata senza indugio. Visto il grande imbarazzo che creava nelle istituzioni preposte al controllo, che in stato di continua tensione e frustrazione, elaboravano continuamente nuove e più potenti strategie e richiedevano continui incrementi nelle risorse destinate alla repressione del fenomeno, al punto che il numero degli infiltrati nei gruppi eversivi aveva di gran lunga superato almeno per quel che si poteva ritenere, quello degli aderenti, cosicchè il poderoso aumento dell'attività politica e sociale della devianza alimentare era da attribuire in gran misura all'azione degli infiltrati stessi.
n non era un militante, provava simpatia per l'A.M.E.N., e qualche volta, abbastanza raramente, infrangeva la sua dieta alimentare. Dato l'enorme numero di "infiltrati", esisteva una complessa strategia di incontro e di ingaggio per i contravventori delle prescrizioni alimentari. Per evitare di essere "intercettati e distrutti" i membri A.M.E.N. avevano inventato una strategia di "contatto" complessa e articolata, che prevedeva un segnale, una parola di riconoscimento e un codice crittografato. Chiunque volesse diventare attivista e simpatizzante dell'A.M.E.N., o solo contravvenire alle leggi alimentari, doveva essere avvicinato da un membro del movimento che conosceva il candidato fin dalla nascita, essere entrato in contatto, conoscere intimamente il suo pensiero, il suo orientamento ... Così era possibile controllare ogni possibile aspirante candidato. A questo veniva dato un segno di riconoscimento, una parola chiave e un codice criptato. n. aveva come segno di riconscimento una rosa gialla su giacca grigia. Subito dopo il suo ingresso "al pirata" fu subito avvicinato da un individuo vestito da cameriere.
n-2 "al polo sud c'è il sole"
n: "I pinguini trasmigrano - I1357Vk2".a
n-2: "si accomodi oltre la cassa e chieda di n-64".
n-64 lo aveva guidato in una stanzetta interna. Si era appena seduto, aveva preso il menù clandestino e stava dando una scorsa alle pietanze e ordinando il pranzo".
Proprio mentre ordinava, un tizio, senza chiedere il permesso e fregandosene del coperto, si era seduto al suo tavolo.
n256: "ciao n, come stai? anche tu in cerca di qualche trasgressione?
n: "no, sono entrato giusto per caso. Ho dato un'occhiata al menù , ma sto andando via. Non mi piace la cucina".
n256: "Hanno reso le pene per reati alimentari ancora più severe. Stiamo rischiando da 1 a 5 anni di corsi di rieducazione nei campi di lavoro, e in caso di recidività, 10 anni di carcere duro. Si può comprendere. All'inizio io non ero d'accordo, poi, però, di fronte alla promessa di una vita lunga 120 anni, ho capito che qualche sacrificio si doveva fare. Ogni tanto, però, non resisto, mi concedo una esperienza papillp-gustativa proibita. Infrango solo un pochino i divieti, giusto per ricordare meravigliose sensazioni passate. Ogni volta che vengo qui mi immergo in un'orgia di sapori e delizie del palato, e talvolta mi chiedo se quel che abbiamo perso è stato sufficientemente compensato da ciò che abbiamo guadagnato".
n: "Certamente si, una vita longeva, sana e incorrotta associata alla certezza del paradiso, ottenuta mediante la I.L.I.F.A.R. terapia, rappresenta un tesoro di valore inestimabile".
n256: "Intendimi... non sono un sovertitore di principi stabiliti dalla legge, che ogni individuo integro dovrebbe rispettare, però non riesco a impedirmi certe riflessioni. So che è sbagliato e cerco di correggermi, ma poi non riesco a frenarmi, tanto grande è la delizia delle cose che mangio in questi ristoranti sovversivi. So anche che così facendo "il male maggiore" lo faccio a me. Temo di avere un piccolo problema di "dipendenza" da cui non riesco ad uscire. Ogni volta che vengo qui procuro al mio corpo chissà quali danni, ma è più forte di me. So anche che il mio comportamento è indegno di un cittadino "retto", ma la tentazione è troppo forte... ma basta parlare di me. Io ti ho sempre ammirato, ho sempre saputo di avere qualche cosa in comune con te, di condividere gli stessi ideali, anche se non ne abbiamo mai parlato. Anzi adesso che mi ci fai pensare ci siamo visti anche poco, ci siamo scambiati solo qualche saluto, di tanto in tanto. Nonostante ciò ho sempre desiderato conoscerti meglio, forse per come ti muovevi, camminavi, salutavi. Si sentiva che avevi un mondo interiore pieno, vasto e traboccante di alti ideali... e l'incontro di oggi me lo conferma. Sono proprio contento di averti incontrato. Questa può essere l'occasione per conoscerci meglio, per parlare, per interagire... ma dimmi di te... quali sono i tuoi amici... magari ne abbiamo in comune... in quali altri locali alternativi vai... potremmo pensare di organizzare insieme queste uscite..."
n: "ti sbagli, io sono capitato qui per errore, per pura coincidenza, non sapevo che questo fosse un locale "sovversivo", anzi ti ringrazio di avermi avvertito. Adesso che ho capito, vado via immediatamente".
n256: "per favore rimani, ho sempre desiderato conoscerti meglio, capire cosa c'è dietro quell'apparente normalità. si percepiva che quello era soltanto una facciata e che sotto dovevi avere ben altri interessi, una solida ideologia, una formazione da quadro dirigente..."
n: "... magari un'altra volta... adesso devo proprio andare".
n si alzò e si avviò verso l'uscita senza voltarsi indietro nemmeno una volta...

mercoledì 2 gennaio 2013

Un tram chiamato desiderio.
Sempre sullo stesso tram puoi "captare"
storie fantastiche di vecchie glorie
 e di nuove, moderne, profittevoli realtà,
che nulla lasciano al caso
nella loro desolante azione di
strangolamento "lento", "dolce",
"continuo" e "sistematico".
Devi solo sintonizzare
le tue personalissime antenne
su una speciale lunghezza d'onda
per poter dire:
"Io so i nomi dei responsabili...
Io so. Ma non ho le prove.
Non ho nemmeno indizi..."
La Via A è una strada intrisa di storia. È una antica via consolare iniziata dai Romani intorno alla metà del III secolo A.C. Una vecchia gloria passata di cui rimangono soltanto le auto che la attraversano. È una bella strada, piena di sole, e con l'aria che sa già di mare. Insomma una "via di fuga" verso immaginarie, esotiche, passate epoche. Si, percorrerla era, fino all'altro ieri, come fare un viaggio a ritroso nel tempo, magari uno di quei famosi "buchi neri" di cui tanto si ciancia. Oggi ha perso gran parte del suo fascino, con la modernizzazione, lo svecchiamento e la costruzione, parallela e quasi alla stessa distanza della gemella rotaia in un binario ferroviario, di un troncone di AUTOSTRADA. L'autostrada, da buon grande fratello, per un lungo tratto la costeggia, la corteggia, la blandisce, la addomestica, la svilisce  la asservisce e, infine la pone definitivamente in secondo piano amputandola nella sua funzione principale, quella, appunto, di strada, eliminando la viabilità, secondo quel che ormai sembra essere un continuo ripetersi in una infinita autoreferenzialità dell'immancabile schema "problema-reazione-soluzione". Non si discute più, si creano i problemi andandoli ad innestare magari su realtà preesistenti in modo da creare un ammasso colloso ed indistricabile in cui non è più possibile capire niente, impastando ad arte "menzogna/verità" per poi "offrire" soluzioni "misteriosamente" orientate agli "affari". 
Amministratore delegato: "Una volta costruito un nuovo troncone autostradale, è necessario che accolga "tutta" la viabilità a prezzi congrui, perchè altrimenti che senso avrebbe aver speso tutto il denaro che è stato necessario per avviare una nuova "tratta..." È evidente che perchè si possa ripetere, l'operazione deve dare profitti, altrimenti chi più investirebbe -non necessariamente in prima persona in un ottica di intervento/non intervento, nella cultura multicolore dell'"united of corporation", veicolata peraltro attraverso shock-anti campagne pubblicitarie.-  in tali opere? È necessario, pertanto, a tutela degli investimenti fin qui effettuati e del patrimonio costituito, sia in termini di "flusso che di stock" dare un segnale forte di apprezzamento per le opere sin qui svolte. È chiaro che per questo saranno ricompensati -un tot- per il loro intervento tutti i comuni sui quali "il manufatto" si "dipana" ed "insiste"... "del resto non siamo comunisti...".
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "... e quanto sarebbe questo tot? Sa, io non lo dico per me, ma per i comuni coinvolti che vedono in me un esempio notevole di pragmatismo, governance ed energia concretamente inpiegata nella risoluzione di conflitti, controversie e problemi.
Amministratore delegato: "Su questo possiamo immaginare in maniera concertata un accordo che preveda un fisso e una percentuale dei nuovi introiti... che so un 5%, "trattabile";
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "Capisce Amministratore che noi ci esponiamo per il bene delle comunità locali al fine di reperire nuove risorse che consentano ulteriori sviluppi futuri in un quadro di sinergie sempre crescenti ed integrate con il mondo dell'impresa inserito in un contesto globalmente globale".
Amministratore delegato: "Capisco il suo punto di vista e in virtù di questo futuro convergente interesse comune, nell'ottica dello sviluppo economico globalmente globale possiamo portare la percentuale ad un 6% lordo con un "start up" iniziale di 1.000.000,00 di n per ciascuno dei Comuni coinvolti, oltre, naturalmente alle royalties per i singoli Sindaci.
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "D'accordo, con la promessa però di rivedere i compensi in funzione dell'inflazione e di quanto previsto dalla "commissione provinciale" in tema di compensi minimi previsti per gli amministratori pubblici. Avete già in mente qualche strategia che consenta di aggredire ed incalanare il traffico locale all'interno delle pur convergenti strutture autostradali?".
Amministratore delegato: "... si, dunque, si tratta di ben poca cosa... noi prevedevamo, al fine di migliorare anche la situazione dei paesi che si trovano lungo l'A. o che addirittura sono tagliati in due da questo "ecomostro" di prevedere una serie di "regolatori policalienti del traffico", una serie di segnali stradali di eccesso di velocità che consentano ai paesi "limitrofi" di godere di una maggiore sicurezza  e di aumentare la coesione sociale, che, allo stato attuale, risulta essere frantumata dai veicoli che sfrecciando a folle velocità impediscono  i contatti e lo sviluppo delle relazioni umane, nonchè di minimizzare il rischio per quei temerari che, in barba alla propria incolumità personale, si azzardano ad attraversare"
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "... Bene, se ben comprendo chiedete di installare in certi tratti di strada, congiuntamente, dei cartelli di limitazione della velocità e autovelox ed in altri impianti semaforici regolatori del traffico extraurbano".
Amministratore delegato: "... Esattamente, in questo modo, ritengo, possa essere garantita una maggiore sicurezza stradale ed una sensibile riduzione degli incidenti stradali che nel nostro paese sono ormai una piaga purrulenta. Che mi dice a prosito del quadro normativo esistente? Queste misure di "igiene pubblica" sono in accordo con quanto previsto dalle leggi vigenti?".
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "Questo non è un problema. Qualora fosse necessario potremmo intervenire con una nuova normativa, come previsto dalla "camera alta" della "commissione nazionale" che ha sancito proprio nel corso dell'ultimo governo che "le misure normative devono necessariamente contribuire a creare sinergie tra mondo degli affari e sistema della rappresentanza politica. Fatta questa precisazione, direi che il quadro normativo relativo alle questioni che stiamo affrontando si presta particolarmente al raggiungimento simultaneo della individuazione di risorse da destinare al fabbisogno pubblico e a una più stretta sinergia tra politica e mondo degli affari. Esiste un solo elemento capace di ostacolare il raggiungimento degli obiettivi posti, ma si tratta di qualcosa di facilmente aggirabile. Mi riferisco in particolare al fatto che l'autovelox va segnalato, e in quanche modo può rappresentare un ostacolo - che a voi interessa, eventualmente, solo indirettamente-, al "drenaggio" delle risorse tramite lo strumento delle multe".
Amministratore delegato: "No, al contrario sono fortemente interessato, dato che un un numero congruo di miei congiunti sono impiegati pubblici e, con l'aria che tira, non vorrei rimanessero senza stipendio".
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "Come si sa la velocità  è il fattore più importante in relazione alla sicurezza stradale, dato che  esiste una forte relazione tra alta velocità e mortalità (sembra che la correlazione tra queste due grandezze sia del -1%) e il Codice della strada fissa i limiti per strade, autostrade, stradine, stradotte, stracotte, stradette..., ma la cosa importante è che il Comune può fissare limiti di velocità diversi da quelli previsti. È pertanto possibile creare un piano funzionale e diversificato delle diverse velocità in funzione degli obiettivi che di volta in volta vengono posti. Va inoltre osservato che al valore rilevato dall'autovelox si applica la riduzione di un risibile 5% che, tenendo in conto che non sempre il contachilometri è preciso, rende questa operazione una vera manna per le casse pubbliche. Ultimo, ma non per ultimo, elemento da tenere in considerazione è la distanza dei cartelli segnalatori dei dispositivi di autovelox. Anche qui si può agire con la più ampia discrezionalità. anche se l'art.142 comma 6-bis del codice della strada impone che le postazioni di controllo siano ben visibili ed identificabili con cartelli, la distanza del segnale stradale di preavviso non viene stabilita, deve essere, soltanto, "adeguata" e dunque può essere regolata a piacimento. Terminato questo inciso possiamo tornare a discutere i termini dell'accordo."
Amministratore delegato: "allora, ritenete possibile modificare ed incrementare lievemente la dislocazione di questi elementi di crescita della sicurezza stradale e di stimolo dell'attività economica locale e nazionale?"
Rappresentante Sindaci riuniti nel cartello degli insistenti "dipanati": "Si può fare, io, per me voglio, per la mia opera di intermediazione,  80.000 n, poi sarà necessario contattare a vostro carico e senza coinvolgimento delle superiori autorità competenti, i locali uffici "disinfestazione, apposizione cartelli, autovelox e segnali semaforici", Potete rivolgervi ai geom./rag. Squarcia, Bacigalupi, Linfonodi, Lucidi, Maligni... qui ho un prospetto dei singoli funzionari da contattare. Sono particolarmente lieto e sollevato che questa intesa si raggiunga. Questa opera consente, come ho già detto, in un solo provvedimento di regolamentare il traffico extra-urbano e di reperire risorse per le casse, ormai dissanguate, degli enti pubblici... Ottimo".
Concordemente con il piano concertato tra enti pubblici e imprese private, sul primo tratto della strada A., sono sorti cartelli e semafori in quantità tale da ostacolare, sempre in accordo ai dettami della "sicurezza stradale", fortemente, e, al limite, impedire la circolazione sulla strada pubblica ed incrementare quella sulle strade "private", ma costruite con i soldi pubbilci.
Il tutto funzionò a meraviglia per 8 mesi, i mesi autunno/invernali/primaverili, ma poi tutto il sistema implose con la stagione estiva. Su questo tratto si formò una fila ininterrotta di veicoli di 50 km che non fu, almeno a detta della competenti autorità pubbliche, dipanare, e, sotto un sole cocente,  morirono 50 persone per disidratazione, come i cetacei che "spiaggiano", mentre altre, quelle ancora in grado di camminare, abbandonarono l'auto per dirigersi verso le località più vicine. Dopo 15 giorni di infruttuosi tentativi di "sciogliere" lo spaventoso "ingorgo stradale" l'A. e tutte le strate che la intersecavano vennero chiuse definitivamente. Rimase una sola strada, quella a pagamento, i paesi e gli agglomerati urbani, situati lungo A. si "spopolarono" con notevoli perdite finanziarie e patrimoniali per gli incolpevoli proprietari degli immobili situati in quella zona. Gli unici agglomerati urbani che rimasero furono quelli vicini agli svincoli autostradali, che, invece conobbero un periodo di boom edilizio, con notevoli effetti positivi per l'economia nel suo complesso. È così che nacque, prima ancora che nella realtà, nelle menti perverse degli uomini, la strada a "pagamento", che con l'andare del tempo, come sempre succede nell'evoluzione naturale delle cose, interessò tutti i luoghi e venne estesa anche ai pedoni. Gli attori principali della "trattativa" che portò alla chiusura definitiva della vecchia, gloriosa strada A. fecero, tutti, una strepitosa carriera, nel settore verticalmente integrato privato/pubblico.