venerdì 11 gennaio 2013

Il delatore
n ha 30 anni, è stato un rivoluzionario di successo, poi è stato catturato e sottoposto a I.L.I.F.A.R., tecnica di ricondizionamento e ricostruzione della personalità. Il suo lavoro consiste nell'infiltrarsi, come altri milioni di individui, ed ora non solo è un convinto sostenitore del SISTEMA, ma è anche uno dei più affermati e affidabili delatori. Viene infiltrato in tutti gli ambienti "sovversivi" con grande facilità per il suo passato.
Il ristorante.
Camminavo in fretta a testa bassa da solo. Non volevo incontrare nessuno. Avevo una mezza idea di andare a mangiare al "pirata". Un piccolo ristorante ai limiti della legalità. Apparentemente sembrava il solito locale. I suoi manifesti erano quelli autorizzati dal ministero per la salute e la vita longeva. Contenevano, in forma di consiglio, ciò che ormai da lungo tempo era proibito e contro la legge, secondo la nota consuetudine che consigliare è meglio che proibire... "Consigli" contro il diabete; "Consigli" contro la dieta ipercalorica; "Consigli" contro colesterolo, trigliceridi...
L'Agrinova aveva già sintetizzato tutto questa informazione in un nuovo alimento modificato geneticamenge. L'ANI.VE. (ANImalo-VEgetale) Bastava mangiarlo tutti i giorni per poter vivere sani almeno fino ai 120 anni, limite stabilito per legge, al di sotto del quale era proibito morire. In questo alimento erano presenti tutti i componenti di una corretta e sana alimentazione, come grassi, proteine, vitamine, sali minerali, amminoacidi, oligoelementi ecc. nella giusta dose quotidiana.
L'unica cosa negativa dell'ANI.VE. era l'aspetto e il sapore non proprio gradevole. Aveva l'aspetto, la consistenza e il sapore di un noto cibo per cani, ma dato che si doveva per legge campare fino a 120 anni, tutti si adeguavano a questo nuovo cibo consigliato dalla moderna scienza dell'alimentazione, anche per evitare condanne penali molto severe che potevano arrivare fino alla pena di morte. Nonostante fosse proibito, la gente continuava lo stesso a morire prime del limite prefissato. Da qui nasceva il sospetto che la popolazione, di nascosto, assumesse cibi proibiti e dannosi. Con il tempo era nata una rete di informatori e infiltrati che agivano, in sintonia con la polizia alimentare per debellare il preoccupante e crescente fenomeno dei reati alimentari. Gruppi di individui si ostinavano a coltivare e mangiare prodotti naturali. Era nato persino un movimento politico: l'A.M.E.N. (Amiamo Mangiare Elementi Naturali) che voleva sovvertire i principi nutrizionali e instaurare l'anarchia alimentare. Si trattava di gruppuscoli estremisti ben infiltrati e controllati, ma, nonostante l'enorme apparato repressivo e di controllo, ciò che lasciava stupefatti era la discordanza tra i dati sulla consistanza di questi gruppi e il numero delle morti premature.
L'imprendibilità dell'Anarco-Movimento Eversivo Alimentare
Le autorità sospettavano che, nonostante tutti i loro sforzi il fenomeno sfuggisse totalmente al loro controllo e fosse molto più esteso di quello monitorato. Inspiegabilmente morivano in gran numero, prima dei 120 anni, persone insospettabili. Anzi con la continua e progressiva marcia verso una speranza di vita sempre maggiore il Centro Per La Vita Migliore E Più Lunga (C.P.L.V.M.e P.L.) aveva estrapolato dati che prevedevano per il 3.056 speranza di vita pari a 160; 3.100 S.D.V. pari a 210; ... fino ad arrivare nel 3.500 a una S.D.V. di 1.000 anni. Nonostante queste previsioni, la vita media aveva subito un arresto e addirittura una intollerabile inversione di tendenza. Inoltre, erano proprio i membri dell'A.M.E.N. ad essere più longevi, ad ulteriore ed evidente riprova che proprio chi teorizzava i cibi naturali e biologici non li consumava! Si trattava di agitatori sociali, che, al contrario di quanto teorizzavano, si nutrivano solo ed esclusivamente con i cibi prescritti dalle autorità sanitarie. Tale situazione doveva essere sanata senza indugio. Visto il grande imbarazzo che creava nelle istituzioni preposte al controllo, che in stato di continua tensione e frustrazione, elaboravano continuamente nuove e più potenti strategie e richiedevano continui incrementi nelle risorse destinate alla repressione del fenomeno, al punto che il numero degli infiltrati nei gruppi eversivi aveva di gran lunga superato almeno per quel che si poteva ritenere, quello degli aderenti, cosicchè il poderoso aumento dell'attività politica e sociale della devianza alimentare era da attribuire in gran misura all'azione degli infiltrati stessi.
n non era un militante, provava simpatia per l'A.M.E.N., e qualche volta, abbastanza raramente, infrangeva la sua dieta alimentare. Dato l'enorme numero di "infiltrati", esisteva una complessa strategia di incontro e di ingaggio per i contravventori delle prescrizioni alimentari. Per evitare di essere "intercettati e distrutti" i membri A.M.E.N. avevano inventato una strategia di "contatto" complessa e articolata, che prevedeva un segnale, una parola di riconoscimento e un codice crittografato. Chiunque volesse diventare attivista e simpatizzante dell'A.M.E.N., o solo contravvenire alle leggi alimentari, doveva essere avvicinato da un membro del movimento che conosceva il candidato fin dalla nascita, essere entrato in contatto, conoscere intimamente il suo pensiero, il suo orientamento ... Così era possibile controllare ogni possibile aspirante candidato. A questo veniva dato un segno di riconoscimento, una parola chiave e un codice criptato. n. aveva come segno di riconscimento una rosa gialla su giacca grigia. Subito dopo il suo ingresso "al pirata" fu subito avvicinato da un individuo vestito da cameriere.
n-2 "al polo sud c'è il sole"
n: "I pinguini trasmigrano - I1357Vk2".a
n-2: "si accomodi oltre la cassa e chieda di n-64".
n-64 lo aveva guidato in una stanzetta interna. Si era appena seduto, aveva preso il menù clandestino e stava dando una scorsa alle pietanze e ordinando il pranzo".
Proprio mentre ordinava, un tizio, senza chiedere il permesso e fregandosene del coperto, si era seduto al suo tavolo.
n256: "ciao n, come stai? anche tu in cerca di qualche trasgressione?
n: "no, sono entrato giusto per caso. Ho dato un'occhiata al menù , ma sto andando via. Non mi piace la cucina".
n256: "Hanno reso le pene per reati alimentari ancora più severe. Stiamo rischiando da 1 a 5 anni di corsi di rieducazione nei campi di lavoro, e in caso di recidività, 10 anni di carcere duro. Si può comprendere. All'inizio io non ero d'accordo, poi, però, di fronte alla promessa di una vita lunga 120 anni, ho capito che qualche sacrificio si doveva fare. Ogni tanto, però, non resisto, mi concedo una esperienza papillp-gustativa proibita. Infrango solo un pochino i divieti, giusto per ricordare meravigliose sensazioni passate. Ogni volta che vengo qui mi immergo in un'orgia di sapori e delizie del palato, e talvolta mi chiedo se quel che abbiamo perso è stato sufficientemente compensato da ciò che abbiamo guadagnato".
n: "Certamente si, una vita longeva, sana e incorrotta associata alla certezza del paradiso, ottenuta mediante la I.L.I.F.A.R. terapia, rappresenta un tesoro di valore inestimabile".
n256: "Intendimi... non sono un sovertitore di principi stabiliti dalla legge, che ogni individuo integro dovrebbe rispettare, però non riesco a impedirmi certe riflessioni. So che è sbagliato e cerco di correggermi, ma poi non riesco a frenarmi, tanto grande è la delizia delle cose che mangio in questi ristoranti sovversivi. So anche che così facendo "il male maggiore" lo faccio a me. Temo di avere un piccolo problema di "dipendenza" da cui non riesco ad uscire. Ogni volta che vengo qui procuro al mio corpo chissà quali danni, ma è più forte di me. So anche che il mio comportamento è indegno di un cittadino "retto", ma la tentazione è troppo forte... ma basta parlare di me. Io ti ho sempre ammirato, ho sempre saputo di avere qualche cosa in comune con te, di condividere gli stessi ideali, anche se non ne abbiamo mai parlato. Anzi adesso che mi ci fai pensare ci siamo visti anche poco, ci siamo scambiati solo qualche saluto, di tanto in tanto. Nonostante ciò ho sempre desiderato conoscerti meglio, forse per come ti muovevi, camminavi, salutavi. Si sentiva che avevi un mondo interiore pieno, vasto e traboccante di alti ideali... e l'incontro di oggi me lo conferma. Sono proprio contento di averti incontrato. Questa può essere l'occasione per conoscerci meglio, per parlare, per interagire... ma dimmi di te... quali sono i tuoi amici... magari ne abbiamo in comune... in quali altri locali alternativi vai... potremmo pensare di organizzare insieme queste uscite..."
n: "ti sbagli, io sono capitato qui per errore, per pura coincidenza, non sapevo che questo fosse un locale "sovversivo", anzi ti ringrazio di avermi avvertito. Adesso che ho capito, vado via immediatamente".
n256: "per favore rimani, ho sempre desiderato conoscerti meglio, capire cosa c'è dietro quell'apparente normalità. si percepiva che quello era soltanto una facciata e che sotto dovevi avere ben altri interessi, una solida ideologia, una formazione da quadro dirigente..."
n: "... magari un'altra volta... adesso devo proprio andare".
n si alzò e si avviò verso l'uscita senza voltarsi indietro nemmeno una volta...