domenica 30 settembre 2012

Capacità Manipolatorie
Con  una sufficiente massa di manovra monetaria, 
un adeguato apparato mass-mediatico, 
un efficiente e ben armato "esercito", 
un adeguato centro di potere 
si può rendere "reale" qualsiasi scenario
elaborato da follemente instabili 
menti compulsive, 
fino a riprodurre  un qualsiasi,
 immaginario, impossibile mondo, 
semplicemente creando 
le condizioni, fittizie, per renderlo possibile
all'interno di milioni di sinapsi
spinte a forza in miliardi di persone,
tant'è influenzabile e manipolabile
quel rugginoso e scricchiolante oggetto
che comunemente, sopravvalutandolo, 
viene chiamato "organo di pensiero",
suggestionabile al punto 
di vedere quel che non esiste
e di rendere invisibile quel che esiste.
A questo punto dovrebbe essere evidente, ma così non è, a tutti che il governo mONTI mente. I "tecnici" sanno benissimo che le misure che vanno proponendo sono inapplicabili: ucciderebbero l'economia italiana. Allora è opportuno chiedersi perchè agitano lo "spauracchio" del rischio di "default"; adottano misure economiche che sanno benissimo che non riusciranno a rispettare; demonizzano il debito pubblico e arrivano addirittura a rinominarlo "debito sovrano" (l'incolpevole "debito pubblico" che per più di 50 anni ha garantito piena occupazione e benessere crescente) . 
Misure Economiche per Grulli.
Per avere un'idea della "inutilità" anzi della dannosità delle misure economiche di cui vanno cianciando, va ricordato che prima della "cura" a cui hanno sottoposto il "paziente" Grecia (che sono le stesse che propongono per l'Italia e tutti gli altri paesi dell'Europa "minore"), il debito pubblico era un terzo di quello di oggi. Si, non si tratta di un errore: il risultato delle politiche economiche pretese, in un connivente e criminale piano, dall'"uNIONE eUROPEA", dalle bANCHE e dalla fINANZA iNTERNAZIONALE, è stato il triplicarsi del debito pubblico greco.
È evidente pertanto che queste misure economiche non solo non producono nessun risultato, ammesso che ce ne sia bisogno, in termini di "risanamento del debito pubblico, anzi "sovrano", ma, al contrario, "aggravano" la situazione del paese che ha la sfortuna di ricorrere ad esse. Allora perchè continuano ad insistere nel voler ricorrere a "ricette" non solo inefficaci, ma addirittura dannose e capaci solo di imporre alla popolazione privazioni e sacrifici senza nessuna ragione  ed alcun costrutto?
Stanno usando, in maniera spregiudicata -anzi, di più, stanno "falsificando" la "realtà", costruendone una fittizia, - la "crisi" creata ad hoc come un "grimaldello" per "modificare" le condizioni di vita di milioni di individui.  Si tratta di un gigantesco esperimento che ha come "oggetto sacrificabile" e incolpevole le "patetiche masse".
Soltanto una manica di spostati, di individui estremamente pericolosi e mentalmente disturbati, potrebbe pensare di imporre povertà, miseria e fame a milioni di persone, allo scopo di contrarre le condizioni di vita delle popolazioni dell'europa meridionale, al fine di renderle "equiparabili" a quelle dei paesi sottosviluppati, in modo da rendere possibile una "rilocalizzazione" delle industrie e delle attività economiche. 
Quel che sembra possibile intravedere, dietro questa situazione creata artificialmente, è una nuova "divisione internazionale del lavoro", che vede una sorta di "polarizzazione" -in una specie di riproposizione di quel che succede a livello globale- all'interno della Europa, con la Germania e, forse, la Francia e i pochi altri paesi del "nord" Europa accaparrarsi i segmenti più appetibili e vantaggiosi della divisione del lavoro e i paesi del "sud" Europa (Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia, Italia...) quelli meno importanti, andandosi ad "allineare", per quel che riguarda le condizioni materiali, a quelle dei paesi in via di sviluppo e contro questi, lottare strenuamente, in feroce concorrenza più o meno perfetta - con buona pace dei "mercati" e dei loro esegeti-, per conquistarsi il diritto di "produrre, vendere e consumare" inutili -e dannose per l'ambiente- cianfrusaglie, con il plauso ed il consenso di gran parte delle entità "sacrificabili". In tutto questo marasma i più ottusi -il loro encefalogramma è piatto, come quello di chi è "entrato irreversibilmente in coma"- sono i "sostenitori" -veri e propri campioni cerebrolesi- del PD, sotto la magnifica direzione dei loro "dirigenti" dirigibili locali e nazionali -come le sigarette.
... la cosa che più lascia sgomenti è che comunque questi "apprendisti stregoni", come sempre, hanno pure sbagliato i calcoli, rendendo i sacrifici che stanno imponendo e tenteranno di imporre perfettamente inutili... "tutto grasso -il grasso del maiale- che cola".
p.s. il paese che, in tutto ciò perde di più, o comunque uno di quelli che perde di più, è proprio l'Italia, che ha subito un mostruoso processo di deindustrializzazione a tutto vantaggio di Germania e, in misura minore, Francia. L'Italia ha "svenduto", per il classico tozzo di pane, a questi paesi i suoi più importanti settori industriali, veri e propri gioielli, per diventare un paese di "schiavi" soggetti agli interessi della "Grande Germania", in una specie di incubo che vede per i Tedeschi, finalmente, la realizzazione del grande sogno circa il loro famoso "spazio vitale".
PROPRIO UN BEL RISULTATO TONDO!
... Niente sarà più come prima.

mercoledì 26 settembre 2012

Tutto il sistema dei partiti, 
ad esclusione del M5S, 
è un cancro in metastasi avanzata. 
Bravo Grillo... e vergognoso è quel che tentano di fargli... 
Non resta che "tagliare" 
e far seguire un ciclo intensivo 
di chemioterapia "dura", 
sperando che il "paziente" muoia.

lunedì 24 settembre 2012

... ma a Nanni Moretti
chi cazzo gliela da
tutta quella spocchia.
I suoi film, tutti i suoi film,
ad eccezione, forse, di Bianca,
sono stucchevoli, noiosi e
miseramente patetici,

domenica 23 settembre 2012

"Quarto Fronte".
Tenere in conto aspettative, bisogni ed esigenze diverse
nella formulazione di un'altra economia. 
Il "conflitto" sembra essere stato neutralizzato da una serie di meccanismi che agiscono, prevalentemente e preventivamente a livello internazionale, dunque ben al di là dell'orizzonte di una qualsiasi lotta e di macrostrutture aggregate a livello nazionale (è forse per questo che lo sciopero generale o qualsiasi altra forma di "conflitto" "tradizionale" sembrano essere -sono di fatto- armi spuntate?). La messa a punto di particolari meccanismi internazionali ha reso sterile il conflitto in ambiti nazionali, al punto che contestazioni come quella in Grecia, dove oltre il 90% della popolazione ha partecipato con una radicalità da rivoluzione incipiente, non sembrano capaci di generare nessun risultato apprezzabile. I "padroni del mondo" continuano tranquillamente a procedere come un "rullo compressore", senza avere, nemmeno, alcun timore per quel che i greci, praticamente una intera popolazione (inclusa peraltro, e questo rappresenta un elemento di novità, la borghesia stessa), hanno messo in campo! Non sembrerebbe ,altresì, capace di produrre alcun risultato, "inseguire" il capitale a livello sovranazionale, costruendo strutture anch'esse internazionali. Tale strada non sembra percorribile, trovandosi di fronte un ostacolo insormontabile: la complessità. A fronte di questa situazione, foriera di forme di fascismo vecchio e nuovo, risulta ancora più necessario aprire un "quarto fronte", porre in campo strutture economiche "diffuse" e capaci di implementare, al limite, un tipo di democrazia economica diretta.
È molto più semplice mettere d'accordo qualche decina di persone che miliardi con tradizioni, consuetudini e lingue diverse. Inoltre anche se questo fosse possibile, il risultato di tutto ciò sarebbe ancora un confronto che si limita al solo livello politico e che pertanto rischia di fare, nell'ipotesi migliore, la stessa fine delle rivoluzioni comuniste realizzate fino ad ora.
In che modo è possibile "disegnare" una struttura economica "alternativa"?
Naturalmente qualsiasi tentativo di costruzione di una economia comunista, per definizione, non può essere che totalmente sostenibile. Soltanto una economia totalmente sostenibile può essere presa in considerazione. Quello che la terra può offrire senza essere sistematicamente impoverita, avvelenata o umiliata rappresenta l'unica base possibile su cui è possibile costruire economia. Un ecosistema integro ed incontaminato è la cosa più importante in assoluto. Soltanto un pazzo maniaco suicida (i Rapa Nui sono un esempio emblematico) può pensare di costruire, data la consistenza demografica raggiunta, un sistema economico che prescinda dall'ambiente. Nessuna ragione, di nessun tipo e men che mai di tipo economico può causare inquinamento del mare, dell'aria o della terra. La possibilità di bagnarsi in un mare incontaminato o la possibilità di respirare aria pura o poter fare affidamento su una terra e cibo integri non ha prezzo. L'ecosistema non può essere in alcun modo oggetto di compromesso alcuno.
L'obiettivo "a ciascuno secondo i propri bisogni" sembra essere, al momento, troppo avanzato. Un obiettivo "intermedio" potrebbe essere: "a ciascuno secondo il proprio lavoro" (in una fase di transizione questo tipo di criterio eliminerebbe derive come quelle che si sperimentano ad esempio nelle cooperative o in strutture economiche "alternative"). Sarebbe comunque un bel risultato: eliminerebbe il profitto anche se non realizzerebbe una società di eguali e, anche se dovesse fallire, si sarebbe trattato di un evento incruento capace di conseguire, comunque, come minimo, una più diffusa democrazia economica.
È possibile definire esattamente quanta parte di ricchezza prodotta va a ciascun individuo in base a quanto quell'individuo ha contribuito alla ricchezza complessiva? per fare questo è necessario innanzitutto mettere a punto uno strumento capace di non tenere conto delle variazioni dei prezzi -che non variano tutti nella stessa direzione, ma gli uni rispetto agli altri. Una volta eliminato questo tipo di interferenza, è necessario comunque uno strumento che consenta di attribuire, in termini reali, a ogni individuo quel che quell'individuo stesso è stato capace di produrre. Uno strumento di questo tipo è già disponibile, ed è l'economia sraffiana.
Accanto a questo sarebbe necessario poter disporre di un sostrato che consenta di organizzare concretamente gli individui -le masse proletarie, i marginali, "gli esuberi", i disoccupati, i precari- su base essenzialmente territoriale. Il gruppo organizzato territorialmente è il solo strumento capace di ridurre la distanza tra obiettivi individuali e obiettivi aggregati, dato che questi, sfortunatamente, risultano essere, nella logica alienante individualista, in contraddizione tra loro. L'unico antitodo al conseguimento di "vantaggi" individuali a scapito di quelli "aggregati" -le cosiddette "diseconomie esterne"- è proprio il "gruppo" organizzato territorialmente, cioè una struttura capace di integrare e rendere gli individui partecipi e attivamente pronti a tutelare l'ambiente e lo spazio virtuale che si crea attorno ad una struttura territoriale riconosciuta come parte integrante del "se" collettivo, capace di riconoscere come propria l'integrità e del gruppo e del territorio. A questo proposito sembrerebbe necessario fondare un nuovo tipo di agglomerato, il gruppo aperto. Finora si è conosciuto un solo tipo di gruppo, quello chiuso, capace, al contrario di quello aperto, di provocare disastri ambientali a fronte di privilegi per pochi, secondo il criterio infame secondo cui se produco un beneficio a pochi a fronte di un disastro che dovranno pagare in molti ho procurato un "lauto guadagno", una enorme differenza tra ricavi e costi, per quei pochi. Gli esempi di gruppi chiusi vanno dal micro al macro. Sono esempi di gruppi chiusi i soci di una srl, un club esclusivo per soli miliardari, una istituzione finanziaria, una multinazionale, una ONG con lo scopo di creare "geopolitiche"...
Il gruppo aperto, che è pur sempre un gruppo, si caratterizza per la messa in comune della conoscenza, del cosiddetto "know-out" e per l'incondizionata disponibilità ad indicare ad altri come costruire concretamente nuovi gruppi economici aperti, prendendo esempio da quella meravigliosa esperienza che è il software libero che può essere fatto rientrare tra ciò che è genuinamente pubblico senza essere amministrato o creato o gestito da organi dell'"esecutivo".
Un ultimo meccanismo necessario al corretto funzionamento di una economia sana consiste nel prevedere che tutto ciò che viene prodotto, a prescindere che si tratti di beni di consumo o di investimento, deve essere "allocato" ex-ante.

sabato 22 settembre 2012

"Quarto Fronte"
K-Pax esiste per davvero. Io ci sono stato!
I K-Paxiani sono tipi simpatici, disponibili, sempre pronti al confronto e all'amicizia.
Sono più o meno come noi, anche se il loro colorito tende lievemente al blu e i loro occhi percepiscono una più ampia gamma dello spettro della luce. Ci sono stato e sono entusiasta del loro "modo di vivere". Sono tutti liberi dal "bisogno" ed affrancati dal lavoro. Era mia intenzione rimanerci per tutto il resto della mia "piccola, inutile, stupida vita", ma loro mi hanno convinto a tornare sulla terra. Non potevano credere che io volessi rimanere su K-Pax, senza, almeno, tentare prima di riportare armonia e pace nel nostro mondo. Tale è l'amore incondizionato e il rispetto che loro portano per tutti gli esseri viventi e per tutti i luoghi che ospitano la vita. Mi hanno convinto a tornare sulla terra per illustrare il loro sistema di vita, sperando che gli "americani" non se l'abbiano a male e non vedano in questo mirabile modello una minaccia intollerabile al loro "stile di vita" che prevede inquinamento di terra aria e acqua, armi nucleari o all'uranio impoverito, uso indiscriminato della chimica e di qualunque altra scienza, la crescita continua ed inarrestabile dello sviluppo secondo il modello del consumo interattivo e l'idea malsana che attraverso le radiazioni gamma o di altro tipo si possa costruire una, "migliore", disumanizzante umanità dotata di poteri straordinari e... di tanta di quella merda da poterci affogare.
Una volta accettato il sostanziale fallimento dell'"autonomia del politico"; la "distonia" divaricantesi tra interessi individuali e interessi generali; l'impossibilità, per chiunque, di gestire il "livello aggregato"; l'enorme potenzialità della leva "economica" è necessario prevedere l'apertura di un quarto fronte, -il principale terreno strategico di "scontro" capace di relegare il livello "politico" a ruolo, tutto sommato, secondario e marginale-, in grado di realizzare sviluppo di istanze economiche capaci di creare un circuito estraneo alla logica del profitto e capire con che modalità si deve svolgere l'attività economica al suo interno, sapendo sin dall'inizio che una qualche l'iniziativa economica non regolamentata e lasciata a se stessa finisce, inevitabilmente, per ricadere all'interno dell'impresa di tipo capitalistico.
Si è già fatto ricorso, in passato, a questo tipo di strutture "autonome" dalla borghesia senza che questo abbia generato risultati apprezzabili (tali strutture sono rimaste "autonome" per un periodo di tempo molto limitato). Sembra pertanto necessario, ammesso che ciò sia possibile, stabilire dei criteri formali capaci di indirizzare l'azione di queste strutture e di permettere di verificare la loro "tendenza" "mutante" a trasformarsi in imprese di tipo capitalistico.
È possibile costruire organismi economici che si muovano immediatamente, prima ancora della cosiddetta "presa del palazzo di inverno", verso un orizzonte comunista in una economia in cui sono predominanti ed operano i principi capitalistici?
Si tratta, naturalmente, di una "forzatura" rispetto all'evoluzione "naturale" della dinamica storico/sociale capace di rovesciare l'attuale sistema in un sistema comunista, ma anche l'ipotesi leninista lo era!
Già ci sono stati in passato tentativi simili. Costruzione di organismi autonomi rispetto alla borghesia, anche se non è mai stato posto il problema di un loro utilizzo immediato come strutture economiche avanzate che già fin da subito si caratterizzano come comuniste. La storia ad esempio della "Coop. Estense" o dei "mercatini rossi" ne sono testimonianza. Del resto Tutto era concepito ed utilizzato in funzione della "rivoluzione politica", della presa del "palazzo di inverno". Queste esperienze avevano altri obiettivi. Erano delle strutture di "autodifesa" create per rendere meno dura la vita dei lavoratori (rendendo meno aspre le condizioni per l'acquisto di beni materiali). Quando la crisi esplode, il "quarto fronte" ha sempre rappresentato, in passato, uno strumento capace allo stesso tempo di attenuare le condizioni imposte dalla crisi e da cui attingere risorse finanziarie per la costruzione del partito. (È chiaro che, allora, queste strutture si ponevano, sin dalla nascita, sullo stesso piano delle imprese capitalistiche. Anche loro erano alla ricerca di "profitto" da impiegare per uno "scopo buono" e dunque ponevano in atto gli stessi comportamenti delle imprese capitalistiche e alla lunga hanno finito per essere indistinguibili da queste ultime). Dunque non hanno mai avuto una rilevanza di primo piano, sono sempre state pensate, progettate e considerate come un terreno secondario, nè tantomeno si è mai pensato che potessero essere lo strumento principe per il raggiungimento di una società comunista. Da qui la scarsa attenzione che gli si è sempre data. Man mano che questi strumenti crescevano e cominciavano a diventare economicamente appetibili, è cominciata la corsa alla loro occupazione da parte di singoli individui e la progressiva marginalizzazaione di tutti gli altri ed è cominciato il percorso che le ha riportate nell'alveo capitalista. Sembra pertanto opportuno, in questa epoca in cui il politico è molto meno autonomo di quel che sembrava; in cui l'essenza stessa dell'essere comunista risulta spezzata (Avendo visto che fine ha fatto la "rivoluzione russa" o qualsiasi altra rivoluzione; avendo assistito al fallimento di ogni ipotesi strategica, da quella socialdemocratica a quelle più estreme), nessun individuo sano di mente, oggi, può riproporre, ancora, quello schema di "presa del potere" e di "transizione" ad un tipo diverso di società. Nessuno oggi, al di là di generiche indicazioni di massima, ha la benchè minima idea di riproporre realmente il percorso indicato da Lenin. Si viene a creare una strana situazione in cui si continua ad insistere, in una specie di parodia di personalità radicalmente scissa e schizzoide, sull'autonomia del politico, senza avere alcuna intenzione di procedere "all'assalto al cielo". (segue)

mercoledì 19 settembre 2012

Arco Riflesso
SNC: contenuto nella scatola cranica e nello speco vertebrale.
SNP: costituito dai nervi cranici e spinali.
SNV: regola l'attività dei visceri.
L'SNP è costituito da nervi, fasci di assoni con guaina mielinica. Se sono costituiti solo da fibre effettrici sono nervi motori, se composti da fibre ricettrici sono nervi sensitivi, se composti da entrambi sono misti.
Gli organi di senso hanno la funzione di ricevere gli stimoli esterni e quelli interni all'organismo e di trasmetterli in forma di segnali ai centri nervosi. Le cellule sensoriali captano gli stimoli, ma non tutte le risposte corporee a questi segnali sono coscienti. Di fronte a un pericolo, ad un evento potenzialmente pericoloso, il corpo reagisce immediatamente (alla velocità di 40 m/s) e indipendentemente dai controlli coscienti. La risposta non viene elaborata dalla parte cosciente perchè impiegherebbe troppo tempo ed esporrebbe il corpo al rischio di "danneggiamento". Al midollo spinale è relegato tutto il processo. A scatenare il riflesso sono gli impulsi provenienti dalla periferia. Il tutto è mediato da almeno 2 neuroni, uno afferente ed uno efferente, tra cui è interposta almeno una sinapsi. Il neurone sensitivo, perpepisce lo stimolo potenzialmente pericoloso, e lo trasmette al midollo spinale, nella zona del corno anteriore, e, anzichè essere traspesso alle vie "superiori", attraverso una sinapsi, viene attivato immediatamente il neurone motorio che parte dal corno posteriore del midollo, arriva al muscololo/effettore e scatena la reazione appropriata...

Questura centrale -> Un giorno qualsiasi ->. Cella degli arrestati.
La mia vita non è stata un granchè. Lunghi anni di studio, poi la laurea, tanti contratti a termine, tanto call-center, tante collaborazioni a progetto. Da piccino volevo fare lo scienziato... il ricercatore... o il giardiniere.
Ho vissuto precariamente la mia vita. Da che mi ricordo, sono sempre stato precario. Precario nel lavoro, precario nella casa, precario nella vita... Forse avrei dovuto emigrare. Unirmi alla "fuga di cervelli". Invece, vigliaccamente, per paura e, un po', per convinzione,sono rimasto. Sognavo di contribuire a creare un paese, il mio paese che amo profondamente, più forte e più dignitoso... Invece mi è capitata questa cosa qui. Non riesco a dare una spiegazione, non riesco a darne contro. Stavo guidando, andavo piano e... l'ho investito. Ho ucciso un uomo. Gli sono passato sopra la testa con un pneumatico. Adesso sono dispiaciuto... davvero dispiaciuto, ma immediatamente dopo l'incidente mi ha fatto piacere vederlo così. Ho sentito un enorme sollievo, come subito dopo aver corso un pericolo mortale. Non ricordo esattamente perchè, nè come è successo. Ho ricordi confusi... frammenti... come quello che è rimasto sull'asfalto. Ricordo che stava attraversando e, al centro della mia carreggiata, ha alzato il giornale...

n256: "Come ti chiami?"
n√-2: "n√-2"
n256: "Perchè l'hai fatto?"
n√-2: "fatto cosa? Io non ho fatto niente."
n256: "Andiamo, ti hanno visto almeno 30 persone. Hai improvvisamente accelerato, appena hai visto quel poveraccio."
n√-2: "non sono stato io... sono innocente."
n256: "non hai via di scampo, la macchina targata n128n è risultata di tua proprietà, sul volante sono state trovate solo le tue impronte, per non parlare, poi, della sezione fibre e fili. Poi ci sono almeno 30 persone che hanno assistito al fatto. Dai, dimmi perchè l'hai fatto... parlo nel tuo interesse. A questo punto una confessione può soltanto agevolarti..."

Cella
nell'interrogatorio non ho detto tutto. Del resto che avrei potuto dire? Non sarebbe stato credibile se avessi raccontato tutta la verità. 
Era vecchio, con i capelli bianchi, il passo sicuro, l'andatura da padrone dell'universo. Ha alzato con gesto energico ed autoritario il braccio teso, la mano aperta e, nel fare ciò, ha mostrato un giornale, "Il Tempo", lo stesso che legge il mio "capo". Mi è sembrato di vedere un ghigno di soddisfazione per l'attraversamento che mi costringeva a una brusca frenata. Mi è sembrato di riconoscere il mio "datore di lavoro". È stato solo un istante... o non so che. È allora che senza alcuna intenzione il mio piede ha pigiato sull'acceleratore invece che sul freno. Giuro davanti a Dio, e a me stesso, che non c'è stata da parte mia nessuna volontà deliberata o attività cosciente. È per questo che mi sono dichiarato innocente, ed è per questo che posso dire "non ero io"... perchè non posso essere responsabile di un "crampo" generato da un arco riflesso. 

martedì 18 settembre 2012

Sistema morfico-monotonico.
I film amaracani rappresentano e si candidano a sostituire tutti gli altri esseri "umani"... come amaracani, cioè pretendono di raccontare le storie dei diversi popoli, delle diverse tradizioni, dei diversi modi di vedere le cose rappresentandoli con attori, contesti, contenuti e stile di vita amaracano. Si tratta, evidentemente di una falsificazione a buon mercato, ma loro non lo "danno" a "vedere". Nel corso della storia del cinema amaracano, ci sono attori amaracani che fanno cinesi, indiani, eschimesi, abitanti del Sahara, orangutan, assiro-babbilonesi, abitanti di atlantide,  lupi mannari, vampiri, lucciole, pidocchi, pinocchi, grilli parlanti, sedie, madie, credenze, quaderni, fogli...
Ripropongono tutti lo stesso schema. C'è il più figo, sempre in primo piano, che fa coppia fissa sempre con la più "piaciona" del momento, tutti gli altri sono comparse. Il tutto inserito in miliardi di situazioni le più disparate possibili. È un caso da manuale di incapace ottusità al cambiamento e non accettazione degli altri in quanto portatori di istanze diverse, a volte, anche, profondamente diverse e devastanti
Visto l'ultimo dei Mohicani.
Si tratta di una storia d'amore
tra due bianchi "amaracani" purosangue...
chissà cosa diavolo 
c'entrano i Mohicani.

domenica 16 settembre 2012

L'11 settembre è stato un massacro scientificamente organizzato dal governo statunitense a danno della popolazione di quello stesso paese.
Nessun uomo di "potere" -dell'apparato politico-militare- ha pagato per quel fatto ed ormai quell'evento è passato nel dimenticatoio ed in suo nome qualcuno ha fatto affari d'"oro", qualcun'altro si è impossessato di imponenti risorse petrolifere. In fondo per alcuni si è trattato di un vero e proprio affare, costato solo 2.752 morti. I responsabili sembrano vivere tranquillamente la loro tranquilla vita e... nessuno si incazza e... non accade nulla. È proprio il caso di dire che la popolazione civile è una mandria, insaccati idrocefali, compressi di carne e sangue, da poter usare per "profitto" o per "diletto" senza riserva, a cui poter "attingere" tranquillamente per scatenare guerra, conquistare donne, fare profitti "illecitamente" leciti o... vincere un'elezione del cazzo. Questa volta non c'è stato nemmeno un qualsiasi "Jim Garrison" che abbia fatto un tentativo serio di individuare i responsabili... segno che la domocrazia statunitense, che è sempre, peraltro, stata di "pessima" qualità,  si è parecchio, ulteriormente, "deteriorata", anzi definitivamente defunta.
Questo è il paese a cui tutto il resto del mondo dovrebbe ispirarsi?
Meglio prendersi, simultaneamente l'aids, la peste bubbonica e il morbo della mucca pazza.
I nostri governanti, in fondo, sono dei poveracci, degli artigiani del terrore, con le loro stragi "straccione" da poche "decine" di morti.

martedì 11 settembre 2012

Buon Compleanno!!!
L'"11 settembre" può essere considerato 
un caso particolare di "falso positivo".
Spettacolare, Eclatante, 
pienamente progettato e ricostruito come
 una "fiction"; più "reale" del "reale" 
e, marginalmente, 
come "condizione al contorno", 
con tanti morti veri,
cinematograficamente equivalenti 
alle "comparse".
Traspare l'amore del "regista",
professionista serio e coscienzioso,
particolarmente attento al "dettaglio"
per il cinema "realista".

lunedì 10 settembre 2012

Progresso Sc... Sc... Scientifico
"Ovvero Come Imparare ad Amare La Bomba Chirurgica", 
in omaggio al Grande Mario.
Ancora una volta l'industria sc... sc... scientifica, cogliendo un prestigioso successo,  ha dimostrato di essere la punta di diamante non solo dell'intera società nordamericana, ma di essere la più avanzata del globo terrestre. È il risultato di continui, crescenti e reiterati investimenti in "ricerca e sviluppo". Dico questo con voce strozzata e spezzata, al massimo della commozione consentita senza che lacrima alcuna rotoli casualmente per gota o naso. Questa mattina alle ore 02:43, è stata lanciata la bomba "nonna abelarda" dalle isole Hawaii (non è un caso la scelta del luogo di lancio, essendo il territorio delle Hawaii, l'unico nostro territorio che ha all'opposto terra), con obiettivo il Botswana, ad una distanza di 12,500 miglia (antipodi!), colmata nel tempo record di 02,46 ore. Arrivata in territorio africano, ha centrato esattamente l'obiettivo: "il culo di un cammello". È esplosa alle ore 05:39. La bomba di potenza di 500.000 milioni di kilotoni, ha annientato e nebulizzato il Botswana stesso, la Namibia, lo Zimbawe e parte dell'Angola, dello Zambia e del Sud Africa; Ha aperto un cratere di profondità superiore alla Fossa delle Marianne; scatenato maremoti e "effetti speciali" -tutti puntualmente ripresi ed i cui diritti sono stati supereroicamente ceduti alla MARVEL COMICS, quale compenso per il loro impegno nella propaganda governativa. È d'obbligo porgere le nostre scuse ufficiali a tutti i paesi che hanno avuto fastidi a seguito della "prova sc... sc... scientifica" (in particolar modo al Sud Africa, paese al quale ci sentiamo intimamente legati), prostrandoci al loro piede, invocando umilmente perdono, ma facendo, al tempo stesso, presente che una "evidenza empirica" di tale portata e rilevanza era necessaria, irrinunciabile, non rimandabile  e tale da giustificare ogni sacrificio. Il progresso sc... sc... scientifico qualche volta richiede, purtroppo, abnegazione, immolazione, martirio, offerta e financo olocausto. Del resto anche noi abbiamo avuto non pochi fastidi a seguito dell'"incidente" di Fukushima per essere stati investiti dalle radiazioni conseguenti alla fusione di "noccioli" e "reattori" vari. Ed è solo in virtù della tolleranza, d'obbligo, verso la "sc... sc... scienza" e la sperimentazione che non abbiamo proceduto alla rappresaglia che pure legittimamente avremmo potuto operare. L'esperimento può dirsi pienamente riuscito. Non sarà più necessario doppiare il Capo di Buona Speranza: è stato aperto un nuovo, rettilineo, ampio varco tra oceano pacifico e oceano indiano le cui rotte potranno essere seguite per splendide crociere intorno al mondo. Meravigliose contaminazioni attendono flora e fauna dei due oceani.
Il prossimo esperimento sc... sc... scientifico consisterà nel "praticare", inizialmente, un foro da un capo all'altro della terra. Seguiti in futuro da almeno altri sei, capaci di collegare direttamente tutti i continenti  I benefici saranno enormi, sarà possibile farvi transitare merci e beni a fronte di un modico contributo.
Con i materiali di risulta potremo ricostruire le nazioni che sono andate "perdute"  oltre a nuove, in luoghi più consoni alla nostra esistenza. Potremo scegliere, un clima più adatto, in luoghi incontaminati, mari cristallini, fondali magici e "paradisi" tropicali. A ben pensarci, lo  annoto sull'agenda sc... sc... scientifica, potremmo svuotare tutto l'interno della terra, lasciare solo un guscio,  per aumentare, indefinitamente, le terre "emerse".
Quelli che seguono non sono la dilatazione estrema -anche se potrebbe a buon diritto esserlo- di buchi di culo -a cui, vale la pena dirlo, segue, oltre un certo limite, la lacerazione e lo squartamento-, così come possibile e auspicabile a "CuloCity" -luogo forzatamente ideale dell'esistenza di ogni individuo degno di questo nome-, ma l'inizio dei lavori per la realizzazione dei primi "fori terrestri".


Caricato da su you tube
http://www.youtube.com/watch?v=5W8z99-3amk&feature=related



Caricato da you tube
http://www.youtube.com/watch?v=k4QkXZcslGI





domenica 9 settembre 2012

Quesito
Interdizione
se i partiti politici nazionali non hanno più alcun potere decisionale (non sono in grado di decidere su materie quali quella fiscale, quella economica, quella redistributiva...), non possono usare alcuna "leva" per modificare orientare o, al "meglio", esprimere la loro capacità manipolatoria per creare "zombi" ed autoreplicarsi in base a un codice genetico di tipo sociale, diffondere morbi pestilenziali, per "addomesticare" l'inconsistente ed insostenibile "vuoto a perdere" della coscienza individuale, allora a che servono?
È rimasta loro un'unica funzione -perfettamente funzionali -servili- al potere dei tecnocrati governatori del mondo, liberi perfino dalla carta igienica chiamata rappresentanza-, possono solo interdire.
Hanno, ormai, un unico potere.L'interdizione è l'unico "terreno" sul quale possono "confrontarsi" con i membri del loro "gregge", dal quale, per altro, continuano a trarre il sostentamento per loro stessi e i loro "cari".
Theo-rema
Condizione sufficiente al cambiamento,
trasformazione, mutazione o rivoluzione
dell'"animo" umano è una qualsiasi modifica,
anche marginale, della struttura economica.
Condizione necessaria alla modificazione
della struttura economica è una
sconvolgente trasformazione
-radicale e profonda-
 nell'"animo" umano.

mercoledì 5 settembre 2012

Nostalgia.
m.l., che si è persa in una montagna di ...  carta.
Ho conosciuto m.l., una specie di gnomo.
Poi casualmente ho letto le sue memorie. In quelle pagine, che dovrebbero essere, per lei, di importanza capitale, ci sono soltanto piccole, stupide esperienze quotidiane. Un tempo era stata comunista, ma oggi non lo capisce più. le cose più significative, le uniche che riesce a dire... riguardano la didattica. Un salto nel passato che prevede impegno, duro studio, duro lavoro. Del passato, che è passato, si è persa traccia e oggi sta o dovrebbe stare perfettamente a suo agio -ammesso che si possa stare a proprio agio in un partito simile- nel p.d. Non la sfiora minimamente il dubbio, almeno il dubbio, che quel che dice è vecchio e decrepito. Parla di amene sciocchezze e lo fa ricordando un periodo particolarmente denso di speranze, illusioni, sogni... forse. Nonostante ciò sento una attrazione fatale verso quel passato. Mi parla di tempi meravigliosi in cui, anche se solo per un istante la gloria di un sogno, aveva spazzato via tonnellate di grigiore che normalmente si accumulano nella vita di uno stronzo mediamente appartenente al ceto medio. È odio di classe? Orecchini? Leggo i suoi aneddoti ed esperienze neanche particolarmente significativi, ma quel che dice mi coinvolge intimamente. È il cosiddetto effetto Blob? non so... blob significa mettere insieme cose, sovraeccitare e stimolare oltre la soglia -sovraesporre- del lecito i recettori senso/motori dei neuroni che provocano overflow di sensazioni che consentono di riaprire una psico-immaginaria porta su fatti e cose importanti in una specie di effetto riverbero. Il fatto stesso che riferisca di persone comuni permette l'evocazione di un meccanismo di complicità e stimolo che la macchina crea-connessioni collega a sensazioni di dolce nostalgia. Basta un calendario svestito, una persona particolarmente antipatica... no, non antipatica, ma sicuramente indigesta, con un Ph particolarmente alto, una incapace di mettere a proprio agio i suoi interlocutori, una che riusciva a disciogliere partner e pene nell'atto d'"amore" e a farne esperti di marketing asessuati per campagne pubblicitarie di politici acclarati. Oppure uno, tale p. che quando camminava faceva venire in mente braccio di ferro, oppure quell'altro con la faccia lasciva da porco fottuto, quello che comunque ti trattava male quando andavi per fare fotocopie. Ecco, tutto questo mare di merda ti colpisce appena un po' sotto la tua personale soglia percettiva... e ti stende come un pugile scorretto. Ti senti invaso da una marea dolce senza nessun particolare motivo. Questo è il particolare modo di rievocare il passato, non con discussioni serie o seriose e importanti sui destini del mondo, ma su una stronza discussione circa il modo di farsi cicatrici. Non è neanche questo. Esiste un luogo fuori dello spazio e del tempo dove convivono simultaneamente immagini significative ritagliate in diversi istanti dello spazio tempo, un tutto integrato interno a quello che molti, sopravalutandolo, chiamano organo pensante. Elaborare simultaneamente connessioni, correlazioni e... restituire un tutto omnicomprensivo di quel che hai introdotto come parziale, fratto e rifratto. Non solo quando sei in galera, ma anche quando sei lontano da un qualsiasi vissuto di merda ti chiedi, al ritorno, "chi andrai a trovare per primo, ma poi le facce delle persone che conoscevi sono diverse da come le ricordavi e vorresti trovarne qualcuna che è rimasta uguale".
Come codificare questa congerie di oggetti gommosi e immateriali, che come la celluloide, deperiscono abbastanza rapidamente trasformandosi in ammassi colloidi in cui si perdono i sorrisi e i colori? La velocità del presente ti fotte senza possibilità di appello. Rimanere "fuori dal gioco", assente, 5 anni ti fa sentire un sopravvissuto, perchè tutto è cambiato, anzi si è trasformato al punto che non lo riconosci più. Quando torni ti ritrovi in un mondo alieno, ed invece avresti bisogno di tornare a casa -"la casa è quel luogo dove ti devono accogliere"-, in un contesto immutabile ed eterno in cui poterti inserire e dire... io sono.
Qualcuno dice: "ho perso un sacco di tempo e vorrei poterlo recuperare". Dovrebbe invece augurarsi di continuare a perderlo... il tempo.  È inevitabile allora che qualcuno si smarrisca. Io se potessi tornare indietro saprei, finalmente, cosa fare, ma non sarebbe sufficiente. Comunque da quel che io posso vedere, da così lontano, m.l. è una che ha smarrito la sua personalissima bussola. Da quel che scrive traspare, se ne sente l'odore, l'orientamento epidermico, una grande voglia di poter tornare ad essere una militante del p.c.i., magari migliore e meno meschina, ma questa voglia la nasconde persino a se stessa.

domenica 2 settembre 2012

 Ipotesi di lavoro
Il partito concepito da Lenin è stato uno strumento di divisione e di accumulazione di privilegi. Non poteva essere altrimenti. Scontava la distanza abissale tra le aspettative e quel che effettivamente riusciva a mettere in campo. Il partito leninista incubava al suo interno disuguaglianze che alla fine lo avrebbero distrutto. Nelle intenzioni doveva riassumere in se istanze di cambiamento, di fatto non riusciva nemmeno a organizzare, in maniera efficiente, la produzione di "ricchezza".  Si limitava ad organizzare e redistribuire "risorse scarse" che non riusciva a far crescere in maniera adeguata. L'esperienza della rivoluzione russa si è risolta nella pratica del "comunismo di guerra", in grado di amministrare, in maniera, a dire il vero, piuttosto efficiente, "risorse scarse", ma non è mai riuscita (nonostante numerosi tentativi, che si sono conclusi inevitabilmente in un bagno di sangue, che riuscivano solo a convertirsi con una velocità pari a quella della luce e altrettanto inevitabilmente in capitalismo o, almeno, in "aspirazione" al capitalismo) a gestire e a produrre "ricchezza". È su questo terreno che quel progetto è stato sconfitto. È crollato di fronte all'incapacità, nonostante avesse a ivilegi. Non poteva essere altrimenti. Scontava la distanza abissale tra le aspettative e quel che effettivamente riusciva a mettere in campo. Il partito leninista incubava al suo interno disuguaglianze che alla fine lo avrebbero distrutto. Nelle intenzioni doveva riassumere in se istanze di cambiamento, di fatto non riusciva nemmeno a organizzare, in maniera efficiente, la produzione di "ricchezza".  Si limitava ad organizzare e redistribuire "risorse scarse" che non riusciva a far crescere in maniera adeguata. L'esperienza della rivoluzione russa si è risolta nella pratica del "comunismo di guerra", in grado di amministrare, in maniera, a dire il vero, piuttosto effidisposizione tecnologia adeguata e risorse enormi, di progettare un sistema che fosse allo stesso tempo egualitario e capace di gestire livelli di produzione e ricchezza via via crescenti. Quando venivano lanciate istanze economiche capaci di creare ricchezza queste, immediatamente, appena cominciavano a svilupparsi, ricadevano nel capitalismo. Da qui la necessità di procedere, ogni volta, ad un "azzeramento" di quanto era stato fin li costruito. 
Cause
Sono direttamente nel cuore della costruzione leninista. Un partito capace di cogliere enormi successi sul piano politico; un nano incapace di produrre il benchè minimo progresso sulla strada del comunismo, cioè della trasformazione dei rapporti di produzione. Tant'è che è crollato senza lasciare alcuna "traccia" del suo passaggio -Ed è questa la risultante di quanto la messa in campo di istanze diverse che si pongono l'obiettivo di "modificare" un dato sistema economico è capace di imprimersi nella "storia". Semplicemente la struttura economica e le "patetiche masse" di quei paesi non sembrano essere in alcun modo state influenzate da questo fenomeno e sono ripartite esattamente da dove erano prima della rivoluzione. Un po' quel che è successo con il fascismo in Italia che aveva inquadrato sotto di se milioni di persone, gli aveva fatto indossare la divisa fascista, ma una volta tolta quella divisa tornarono ad essere quelli che erano 50, 100 anni prima, come faceva notare Pasolini. In sostanza il primo tentativo comunista di rovesciare il capitalismo, sempre per dirla con Pasolini, non ha minimamente toccato la "struttura" economico-sociale e, dunque, nemmeno l'"anima" dei singoli individui, pur avendoli brutalmente repressi o, in alternativa, irregimentati in un totalizzante regime. Perchè è accaduto tutto ciò? Sempre Pasolini ne da una spiegazione indiretta analizzando quanto forte è stato l'impatto del "consumismo" -istanza economica anzichè politica-, sulla "struttura" e, in conseguenza, nell'"animo" umano. Pasolini addirittura arriva a parlare di "genocidio" culturale. Eppure il "consumismo" non ha, almeno apparentemente, usato violenza, non ha massacrato nessuno, almeno fisicamente -si potrebbe parlare delle devastazioni "intime", dello scempio che il potere ha operato sulla "psiche" umana, che il "consumismo" ha portato con se, di quelle devastazioni che, come i pestaggi ben organizzati, non lasciano segni all'esterno, ma "sono capaci di svuotare il "contenuto" dei poveri corpi umani -del resto la coscienza non è un optional?-, di ridurli a meri involucri, però, fisicamente conservati in maniera eccellente. Ed è proprio questo che, in ultima analisi ha mandato in frantumi le società "socialiste". È stato lo "sbrilluccichio" e l'enorme congerie di merci che il consumismo ha prodotto (ed è potenzialmente in grado di produrre anche a scapito dell'integrità ambientale e anche se, alla lunga, produrrà catastrofi per tutte le forme di vita. Dato che il consumismo ha modificato la struttura e, dunque, l'animo delle persone, è un elemento che è entrato indelebilmente a far parte della nostra vita e di cui non si può, ne si potrà in futuro, fare a meno di tenerne conto e con cui fare i conti) che ha definitivamente infranto il loro precario equilibrio. Questo, però, sarebbe un altro discorso. Quel che è utile osservare è che agendo sulla "leva economica" il risultato che si è ottenuto è un insieme di trasformazioni, tutto sommato accettate consensualmente, che arrivano perfino a influenzare pesantemente la micro-struttura individuale e li si installano permanentemente, che presentano una enorme stabilità e che entrano a far parte integrante della struttura fisica e psichica degli individui in maniera indelebile, cioè in maniera che non è più cancellabile, dalla quale non si può più prescindere. Il "consumismo" è stato capace di modificare, per così dire, in maniera "indolore" non solo la struttura economica, ma anche gli individui. Si direbbe che il "cambiamento" economico/sociale abbia una direzione e un verso, come l'acqua per la fisica. Ma allora perchè non provare ad usare istanze economiche capaci di veicolare il "cambiamento", l'avvento di questa a lungo disperatamente ricercata, desiderata, agognata, sognata età del comunismo.