venerdì 10 luglio 2015

Estraneità
Allievo: "Maestro, oggi mi sono sentito,
 per la prima volta,
isolato da tutto il resto del mondo.
Ero in metropolitana e nel mio
scompartimento eravamo 15:
14 contro uno. Ero l'unico senza cellulare.
Sconnesso in mezzo a tanti tipi persi.
Io in mezzo agli altri guardo,
guardo i volti, i movimenti.
Come per lo svolgersi di una pellicola
mi sembra di capire la loro vita,
aspetto/connesso/intimo
si trasfomano in unità inscindibile.
Invece questi erano immersi
ognuno in un mondo.
universi paralleli,
vicini -asintoticamente-
quanto si vuole,
ma senza mai toccarsi.
Sentire estraneo -alieno-,
essere immerso in un luogo
che è allo stesso tempo
affollato e intensamente,
decisamente,  incontrovertibilmente,
definitivamente isolato.
Non appartengo più
al, cosiddetto, consorzio umano.
E' perchè non guardo più
la televisione da più di mille anni
e dunque questo
oggetto "elettrodomestico",
ha smesso di avere su di me
il suo effetto uniformante."
Che culo!