venerdì 14 febbraio 2014

prepuzio iuvant
Visto Avatar. Solito polpettone effettistico/speciale. L'industria cinematografica e con essa i registi statunitensi sono, nella maggior parte dei casi, patetici e riflettono l'arroganza militaristico-imperialista degli Stati Uniti d'America... Sono vere macchine propagandistico-governative.
Nel film Ho trovato degne di interesse:
la ricostruzione "verde". Si tratta di un bisogno reale, primordiale, viscerale, impellente, immediato, bisogno di assetato disperso nel deserto,  di ambiente incontaminato. Mi fa venire in mente un mondo antico, non ancora impestato dai residui tossico-radiattivi, della, prima di tutto, mutazione genetico-cancerogena del cervello umano;
il meccanismo di condivisione che ogni essere, vivente e non, di "Pandora" aveva con il tutto-unico aggregato. Ecco di questo ci sarebbe veramente bisogno, e non averlo è una disgrazia, perchè non abbiamo, non abbiamo più - forse non lo abbiamo mai avuto - nè un contatto nè una vaga idea del livello aggregato che, forse, possiamo identificare con Dio, e che è -sarebbe- l'unica cosa che a questo punto potrebbe salvarci. Da questo punto di vista siamo "ciechi", e questo, forse, spiega perchè siamo cosi spietati e privi di scrupoli con il mondo che ci circonda, in primis con gli individui della nostra stessa specie.
"Diseconomie esterne"
Le diseconomie esterne alle volte vengono chiamate, confondendole, con il termine di esternalità e consistono nel trasferire quote consistenti di costi (addirittura qualcuno sostiene che tali costi, attribuiti all'esterno, sono addirittura uguali o maggiori dei profitti stessi) all'esterno dell'impresa che li genera. Per associazione di idee fa venire in mente un qualsiasi "coglione" che si trova a passare casualmente in un luogo dove si scatena un conflitto a fuoco tra bande o tra malviventi e "forze dell'ordine" (che poi è lo stesso!) e viene ammazzato, o, e questo è un classico, le comiche delle torte in faccia che coinvolgono, casualmente, via via un numero sempre maggiore di persone. Un pò, per capirci, quel che succede in un condominio quando qualcuno rompe un vetro o una qualsiasi cosa comune che poi si dovrà riparare o sostituire con il costo a carico dell'intera comunità, o quello che spara all'amante della moglie, ma sbaglia persona... C'è però una differenza tra questi esempi e le "diseconomie esterne", in quanto nel primo caso l'errore è non voluto, capita per caso. Nel caso delle "diseconomie esterne" -o più correttamente si dovrebbe parlare di un caso particolare di "falsi positivi"?- invece è un processo intenzionale. Assomiglia di più a una truffa tra due compari a danno degli ignari "grulli" che di volta in volta "capitano". Solo che gli ignari "grulli" che si accollano il costo sono tutti i membri esterni alla/e "impresa/e" che sarebbe più corretto chiamare banda di terroristi oppure serial killers di massa, o con qualsiasi altro nome la creatività del momento suggerisce. La tentazione è irresistibile anche per il più "irreprensibile" ed "onesto", anzi proprio per i più "irreprensibili ed "onesti" degli uomini e le somme in gioco estremamente consistenti. Quello che si frega 100 unità di qualche cosa e poi, dato che sono 100, gli individui che, loro malgrado, partecipano al "gioco" ripaga al massimo 1. Un bel guadagno, non c'è che dire, 100 su 1... e se i partecipanti, mantenendo lo stesso rapporto, al gioco fossero 1.000... 1.000.000... 1.000.000.000... Certo, in tutto questo, ci sono anche "effetti collaterali" "spiacevoli" -come del resto in tutte le cose che ci circondano- tipo far ammalare di cancro un certo numero di persone -come nel caso della produzione, delle scorie o degli incidenti nucleari- o gassificarle o fargli ingerire misture chimiche o fargli venire le malattie più atroci che si possano immaginare come la SLA o il morbo della mucca "che passa", cioè no, della mucca "che se la spassa", cioè no della mucca "a spasso", cioè no, della mucca "pazza. Comunque niente che non si possa rimediare con la frase magica: "vittime del progresso", o meglio ancora: "lo faccio solo una volta"... E già, il potenziale di "ricchezza" insito in queste operazioni è talmente elevato che basta farlo un'unica volta, o almeno "una alla volta" ripetendo, però sempre "lo faccio solo..." per potersi "sistemare" per tutta la vita. naturalmente parliamo di individui "(r)capaci", dotati di cultura elevata, che occupano posti chiave -infatti sono dei "chiavatori" eccezionali capaci di chiavare o vendere la loro stessa madre- nella società "avanzata" e dotati anche di un certo rigore morale che li porta a provare anche rimorso -niente che non si possa dimenticare con una certa dose, considerevole e abbondante, di denaro e coca(r)ina-, altrimenti non sarebbero individui da "una botta e via". Non sono da biasimare: parliamo di anime gentili, della elite, della "crema" -anzi per meglio dire della schiuma-,  persone che al di sotto di un certo ammontare di ricchezza non si sporcherebbero mai le mani... eppoi c'è di peggio... quelli -appartenenti sempre all'"aristocrazia"- che lo fanno ripetutamente, quelli con il pelo sullo stomaco capaci di assassinare, in caso di necessità, una anziana signora per rubargli la pensione minima per poter andare a sputtanarsela con quelle trojone che oggi prendono il nome di "escort" -che fino a poco tempo fa era un'auto probabilmente a noleggio-, e dormono come i putti di Michelangelo... e non è finita... ci sono quelli-i livelli "esecutivi" che le stesse cose le fanno per mantenersi un lavoro di merda, quelli che godono a farle a prescindere dal lavoro che fanno... e giù giù, fino ad arrivare alle favelas, dove per 50 o anche per 25 o anche per 12,5 o anche per 6,25 o anche per... $ puoi far ammazzare una persona ed avere, con un piccolissimo incremento di prezzo, come simpatico souvenir le sue mani o le sue orecchie o il suo pene o il suo buco di culo con annesso un pezzo di "intestino crasso" da usare come originale posacenere. Favelas, favelas -La favela è una robusta pianta che cresce in climi semi-aridi-... equivalente sociale di "pattumiera", di "buco nero" indistinto capace di ingoiare i detriti e trattenerli con la "forza di gravità" al suo interno... frammenti delle macerie di formazioni sociali che via via vengono distrutte da quella specie di erpice che è la forma attuale di capitalismo, cioè consumismo edonista omologante. Anche in queste condizioni di povertà estrema gli individui che la popolano continuano ad essere "abbagliati" da una forma particolare di denaro -il dollaro americano la vera forza di gravità che schiaccia questi individui all'interno del "buco nero"- che gli impedisce -in una specie di legge dell'entropia sociale- di organizzarsi tra loro per migliorare le loro stesse condizioni di vita.
Qualcuno potrà dire: "niente di nuovo sotto il sole". È comportamento tipico del genere umano. Vero, sacrosanto, nulla è cambiato -l'uomo è biologicamente identico al suo antenato primitivo. il suo rugginoso organo di pensiero è immodificato-, ma sono cresciute in maniera esponenziale le sue conoscenze e capacità tecnologiche, è cambiato l'impatto che il genere umano, grazie alla tecnologia -la tecnologia ci salvera?-, ha sulla terra. I danni provocati da una sola bomba atomica o da "processi produttivi "disinvolti" non sono minimamente paragonabili a quelli conseguenti a una qualsiasi calamità che poteva avvenire nei secoli passati... e non è tutto. È  enormemente aumentato il numero di esseri umani sul pianeta. Pertanto quel che poteva essere "sostenibile", in termini di comportamenti distruttivi per l'ecosistema, non lo è più.