Oggetto: eugènica, allevaménto, scuòla
eugènica s. f. [dall’ingl. eugenics, der. del gr. εὐγενής «di buona nascita»]. – Teoria (detta anche eugenetica) che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana, attraverso le generazioni, in modo analogo a quanto si fa per gli animali e le piante in allevamento, distinguendo i caratteri ereditarî in favorevoli, o eugenici, e sfavorevoli o disgenici, e cercando di favorire la diffusione dei primi (e. positiva) e di impedire quella dei secondi (e. negativa).
K: "C. perchè fai quello che fai?
Perchè noi facciamo quello che facciamo? Forza."
Perchè noi facciamo quello che facciamo? Forza."
C: "Non lo so."
K:
"Io ho cominciato nella II Guerra Mondiale,
in Germania.
Il piacere di uccidere è stimolante.
Più avanti nella vita io non riuscivo a trovare
qualcosa che riempisse quel vuoto...
che mi desse la stessa carica di energia...
così mi sono messo in proprio.
in Germania.
Il piacere di uccidere è stimolante.
Più avanti nella vita io non riuscivo a trovare
qualcosa che riempisse quel vuoto...
che mi desse la stessa carica di energia...
così mi sono messo in proprio.
Ascolta...
ascolta questo:
"Qualunque cosa la tua mano trovi da fare,
falla con gioia, perchè non esiste lavoro,
amore, conoscenza o saggezza nella tomba."
"Qualunque cosa la tua mano trovi da fare,
falla con gioia, perchè non esiste lavoro,
amore, conoscenza o saggezza nella tomba."
C: "Di chi è? C?"
K: "no è il vecchio testamento... è di Dio."
C: "mi sorprende che tu l'abbia citato, è il mio eroe."
K:
"È anche il mio.
Uccidere il mio primo uomo è stato come
fare l'amore con la mia prima donna.
Mi ricordo ogni particolare.
Il profumo dei capelli,
il ghiaccio sulla finestra,
la carta da parati...
è come entrare in una diversa zona temporale...
Stai diventando un estraneo...
Ti stai isolando, sei condanato!"
Uccidere il mio primo uomo è stato come
fare l'amore con la mia prima donna.
Mi ricordo ogni particolare.
Il profumo dei capelli,
il ghiaccio sulla finestra,
la carta da parati...
è come entrare in una diversa zona temporale...
Stai diventando un estraneo...
Ti stai isolando, sei condanato!"
C: "Condannato?"
K: "Tu sei diventato la loro tristezza
e vivi in un diverso stato mentale...
e si."
e vivi in un diverso stato mentale...
e si."
eugènica s. f. [dall’ingl. eugenics, der. del gr. εὐγενής «di buona nascita»]. – Teoria (detta anche eugenetica) che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana, attraverso le generazioni, in modo analogo a quanto si fa per gli animali e le piante in allevamento, distinguendo i caratteri ereditarî in favorevoli, o eugenici, e sfavorevoli o disgenici, e cercando di favorire la diffusione dei primi (e. positiva) e di impedire quella dei secondi (e. negativa).
allevaménto s. m. [der. di allevare]. –
1. Insieme delle cure con cui si nutrono e si assistono nello sviluppo, nella loro prima età, bambini, animali, piante: norme per l’a. dei bambini; l’a. dei polli, degli ovini, dei suini, dei bachi da seta; a. in batteria, particolare sistema di allevamento su scala industriale di polli (v. batteria), detti appunto polli di allevamento in contrapp. ai cosiddetti polli ruspanti, ottenuti con il tradizionale allevamento di tipo rurale; a. della selvaggina, l’insieme delle pratiche con cui s’interviene nella riproduzione di determinate specie di animali selvatici per favorirne l’accrescimento numerico e quindi il ripopolamento di determinati territorî a fini faunistici o venatorî; si esercita in apposite aree recintate, con tecniche diverse secondo le specie. Con sign. specifico, a. vegetale, il perfezionamento delle piante coltivate al fine di renderne la produzione maggiore per quantità e migliore per qualità (sinon. di genetica agraria).
2. L’insieme di animali che si allevano, e anche l’impianto a ciò destinato: avere un a. di polli, di conigli; un a. di cincillà, di volpi argentate. Nell’ippica, il complesso dei soggetti equini prodotti in un determinato paese (per es., a. francese, italiano, ecc.); corsa di a., corsa riservata ai puledri indigeni.
1. Insieme delle cure con cui si nutrono e si assistono nello sviluppo, nella loro prima età, bambini, animali, piante: norme per l’a. dei bambini; l’a. dei polli, degli ovini, dei suini, dei bachi da seta; a. in batteria, particolare sistema di allevamento su scala industriale di polli (v. batteria), detti appunto polli di allevamento in contrapp. ai cosiddetti polli ruspanti, ottenuti con il tradizionale allevamento di tipo rurale; a. della selvaggina, l’insieme delle pratiche con cui s’interviene nella riproduzione di determinate specie di animali selvatici per favorirne l’accrescimento numerico e quindi il ripopolamento di determinati territorî a fini faunistici o venatorî; si esercita in apposite aree recintate, con tecniche diverse secondo le specie. Con sign. specifico, a. vegetale, il perfezionamento delle piante coltivate al fine di renderne la produzione maggiore per quantità e migliore per qualità (sinon. di genetica agraria).
2. L’insieme di animali che si allevano, e anche l’impianto a ciò destinato: avere un a. di polli, di conigli; un a. di cincillà, di volpi argentate. Nell’ippica, il complesso dei soggetti equini prodotti in un determinato paese (per es., a. francese, italiano, ecc.); corsa di a., corsa riservata ai puledri indigeni.
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium
per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto
spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, e più
tardi luogo dove si attende allo studio]. –
1.
Istituzione a carattere sociale che, attraverso un’attività didattica
organizzata e strutturata, tende a dare un’educazione, una formazione
umana e culturale, una preparazione specifica in una determinata
disciplina, arte, tecnica, professione, ecc. Con questo sign., che è il
più com., la parola è in genere accompagnata da determinazioni che ne
specificano il carattere, le materie d’insegnamento, le persone cui
l’insegnamento è diretto, ecc.: s. materna; s. elementare; s. primaria, quella comprensiva di scuola materna e scuola elementare; s. media o secondaria, distinta in inferiore o di primo grado, superiore o di secondo grado; apertura, chiusura delle s., dell’anno scolastico; riforma della s.; maestro di s., maestro elementare; compagni di s.; gli alunni delle s.; i bidelli, i custodi delle s.; libri per la s., i libri scolastici; s. pubblica, che dipende direttamente dallo stato; s. privata, gestita da enti o persone private; s. pareggiata e s. parificata (v. rispettivam. pareggiato e parificare); s. dell’obbligo,
la scuola che deve essere frequentata per legge da tutti i cittadini
(per molto tempo costituita da un minimo di otto anni di istruzione e
successivamente innalzata a dieci); s. a tempo pieno, in cui l’attività didattica si svolge sia nel mattino che nel pomeriggio; s. serale, frequentata di sera da chi durante il giorno lavora; s. sperimentale, v. sperimentale, n. 2 a; s. speciale,
istituita nel passato per fornire un’educazione e un’istruzione agli
handicappati, poi abolita dalla vigente legislazione scolastica; s. mista, per alunni di ambedue i sessi; s. maschile, femminile, nella quale sono ammessi (oggi sempre più raramente) solo alunni di sesso maschile, oppure femminile; s. carcerarie,
istituite presso le carceri e i penitenziarî con lo scopo di impartire
un’istruzione per lo più di grado elementare ai detenuti che ne siano
privi; con riferimento a istituzioni scolastiche spec. del passato, oggi
superate dal progresso e dalle mutate condizioni sociali e culturali: s. popolare, diretta a combattere l’analfabetismo; s. rurale, scuola elementare riservata agli agricoltori; s. reggimentali, organizzate per i soldati analfabeti. Scuole Pie, scuole fondate nel 1597 da s. Giuseppe Calasanzio per educare e istruire i giovani, e ancor oggi tenute da sacerdoti scolopî.
OTTIMO!!!
... MA RISULTATI FANTASTICI, ANCORA PIÙ ECLATANTI, SI POSSONO OTTENERE COMBINANDO I TRE ELEMENTI IN OGGETTO... OVVERO, CONVINCERE TUTTA LA POPOLAZIONE "ATTIVA", L'INTERO POPOLO LABORIOSO/INDUSTRIOSO/PARSIMONIOSO, DELLA BONTÀ DELL'EUGENETICA PUNTANDO ALLA COSTRUZIONE DI "STRUTTURE" CAPACI DI CONTRASTARE LA CONTINUA DERIVA E DECADENZA DELLA/E RAZZE "DOMINANTI" ... OVVERO CONVINCERE DI CIÒ ANCHE QUELLI CHE SARANNO TERMINATI/STERILIZZATI/NEUTRALIZZATI/ANNIENTATI... CONVINCERLI CHE SONO INUTILI BOCCHE DA SFAMARE CAPACI DI MANGIARE SENZA CONTRIBUIRE MINIMAMENTE ALLO SFORZO PRODUTTIVO DELLA NAZIONE E CHE SE ANCHE SONO IN QUESTA CONDIZIONE PERCHÈ NON RIESCONO A INSERIRSI NEL "TESSUTO PRODUTTIVO", LA RESPONSABILITÀ DIPENDE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DA LORO STESSI. INSOMMA CONVINCERLI CHE SONO IN UNO STATO OPPOSTO A QUELLO DI "STATO DI GRAZIA" DI CALVINIANA MEMORIA. SI OTTIMIZZANO COSÌ, ULTERIORMENTE, LE RISORSE DELLA NAZIONE-PAESE SUGGERENDO-INDICANDO-AGEVOLANDO IL SUICIDIO DI MASSA DEI NON "IDONEI", RENDENDO INUTILI LE INESTETICHE, SCOMODE E POCO PRESENTABILI STRUTTURE TERMINATRICI.
iN TUTTO QUESTO PROCESSO NESSUNO SARÀ "NON RESPONSABILE".
p.s. io, da "amatoriale", prevedo una "riduzione" di circa 4 miliardi di persone, ma, essendo per natura ottimista -sempre incline a vedere in ogni faccenda il lato positivo-, sulla cifra, potrei sbagliare... in fondo sono solo un dilettante allo sbaragliooooo.