mercoledì 10 aprile 2013

Quando il grillo indica la luna, gli stolti criticano il Grillo (2)
Francamente mi sarei aspettato qualcosa di più da uno come Jacopo. Il suo post è il classico esempio del “Bove che dice cornuto all'Asino”. È un esempio notevole di paranoia schizzoide e di trasferimento delle proprie intenzioni ad altri. Io non so cosa succederà del M5S, non so se modificherà il suo programma e come lo modificherà, o se avrà la forza e la capacità di accompagnare le trasformazioni in atto e dunque di contribuire a modificare un intero paese. Per il momento, per quel che posso vedere in questo istante, mi sembra di si. Ritengo che questa capacità di “accompagnare” il cambiamento consista proprio nel rifiuto di accordarsi con le forze politiche responsabili della grave situazione in cui si trova il paese e di favorire l'emergere del nuovo. Non ho un grande interesse nel rispondere a Jacopo, anche se ritengo sia totalmente fuori strada rispetto a quel che in taluni post propone, o comunque non abbia come obiettivo la modifica profonda del paese Italia, ma, forse è bene precisare alcune cose, se non altro per evidenziare che la cosa contro cui si scaglia con tanta veemenza, cioè il leninismo, è quello che, nella sostanza, ripropone. Lui vive nel suo paradiso, ha i suoi interessi... è una brava persona, onesta, lavoratrice, paga le tasse... insomma, uno dei rappresentanti di quella borghesia illuminata che tante speranze suscitano, fortunatamente, in poche, ma scelte persone, individui di “nicchia”... persone mediamente intelligenti, mediamente colte, mediamente medie che magari hanno cospicui o ingenti patrimoni che si dilettano nel riso e nella spensieratezza. Qualche volta mi è capitato di imbattermi in tali persone e devo dire che non ho avuto una buona impressione, come ad esempio tali Montanari, di sssssinistra, essssstroverse, simpaticcccche, egocentriccccche, sempre pronte a battersi per un ideale a favore degli ultimi, e capaci di cavare sangue dalle rape. Tutto ciò va bene, più che bene, ma, santo dio, perchè continua a menarla con il suo passato e con proposte che non potranno modificare nemmeno una virgola quanto è stato deciso a livello delle autorità centrali europee; perchè continua a parlare delle sue esperienze passate da gruppettaro estremista extraparlamentare extraminoritario che non ha mai condiviso alcunchè con quelle mitiche masse che vuole a tutti i costi emancipare? È, ritengo, affrontare questi temi da “sopravvissuti”, da brutta copia di “Napoli milionaria”, prima di tutto noioso, e fuorviante nei continui tentativi di mettere in relazione quello che è successo in un passato che sembra abbastanza recente e che invece e remotissimo, con quello che sta succedendo ora. Forse per questo è incapace di comprendere quel che è avvenuto con l'esperienza del M5S.
Jacopo scrive:
“la questione è che tu ti aspetti di avere per l’M5S, alle prossime elezioni, il 50% dei voti + 1. Ed è questa l’idea che Grillo evoca quando dice: prenderemo il 100% dei voti. Ovviamente è un’iperbole, lo sa anche lui.
La questione è quindi: il M5S potrebbe prendere più del 50% dei voti e quindi, avendo la maggioranza schiacciante in parlamento, governare e regalarci finalmente un’Italia riformata, giusta, ecologica ed efficiente? Questo è il problema. Il popolo italiano è pieno di gente strana, analfabeti di ritorno, collusi, gente che trae il suo piccolo vantaggio dal sistema marcio... E gente completamente incapace di capire chi sono i ladri. Non c'è modo di uscirne, almeno in tempi brevi... Neppure se il M5S fosse l’organizzazione più perfetta e potente del mondo. Si tratta di un limite fisiologico dato dall’attuale reale situazione sociale e culturale. Per cambiare l’Italia dobbiamo cambiare la testa agli italiani, ma per farlo ci vuole tempo. Non ci sono scorciatoie. Per questo io sono favorevole ad accordi con il PD. La politica è lo specchio del Paese. Lo specchio dei reali rapporti di forza tra gruppi sociali, interessi e modi di pensare.”

Ecco... è giusto qui che emerge in tutta la sua potenza che il vero “leninista” è lui. Infatti è convinto che lo sforzo maggiore del M5S sia di arrivare al fatidico… 50% + 1, dopodichè M5S stesso ci regalerebbe “un'Italia riformata, giusta, ecologica ed efficiente” ed il resto del suo commento si concentra su questo, non vedendo minimamente che quel che ripropone, è la solita trita minestra “leninista”.
Non so se, a fronte di tali baggianate si debba ridere o, affranti, constatare che questo paese è senza speranza ed emigrare al più presto e senza indugio. Fatto salvo che Lenin, dio lo abbia sempre in gloria, non era un pirla, e la sua azione è stata tutto meno che un colpo di culo, mi chiedo se non sia Jacopo più leninista dello stesso Lenin. Lenin ha sopravvalutato l'autonomia del politico, ma il suo era un tentativo, di cui era ben consapevole -e a ben vedere il più semplice, come ancora oggi lo è- di operare una “forzatura” (dati i tempi lunghi necessari alla “storia” per arrivare ad “elaborare” un nuovo modo di produzione quando le forze produttive arrivano a confliggere pesantemente con certi rapporti di produzione dati) per venire fuori dal capitalismo, che doveva ancora essere sperimentato. Oggi, a distanza di quasi un secolo da quella esperienza e con i risultati di quella esperienza, lascia attoniti e in preda ad una sorta di ottundimento psico-fisico, constatare che c'è ancora qualcuno convinto che il problema sia la “presa del palazzo di inverno” la “presa del potere politico”. Semmai questa è la cosa “più semplice” -lo è stato allora e lo è anche oggi- ... semmai il difficile viene dopo. Detto in altri termini quel che non funziona e non ha funzionato in tutto questo arco di tempo non è il partito, il centralismo democratico, la “gente poco seria quando parla di sinistra e desta” e si potrebbe continuare all'infinito, ma l'ipotesi su cui tutto questo poggia, cioè l'ipotesi dell'autonomia del politico. Ed invece Jacopo da bravo leninista, forse inconsapevole, la ripropone come se niente nel frattempo fosse accaduto. Del resto, nel piccolo di questo piccolo paese, basta guardare a quel che succede a Parma, dove il M5S ha raggiunto il “fatidico potere politico”, per poter raggruppare tutte queste stupidaggini (da parte di tutti, Jacopo compreso, sul fatto che per uscire da questa situazione è necessario un soggetto politico nuovo, giovane, forse anche bello, magari di colore e con, al suo interno, un numero sufficientemente ampio di donne che ridano fino a spaccarsi la testa e a farsi colare le meningi dalle orecchie... INCORROTTO per poter dissolvere, oppure schivare con un gran colpo di … reni, la valanga che minaccia di travolgere il paese) e farne un falò. Ed il motivo è proprio quel che Jacopo in maniera estemporanea e con grande disinvoltura, facendo un mosaico di cose che non stanno insieme nemmeno con l'attack, cioè con il più potente collante esistente al mondo, dice a proposito delle “condizioni storicamente determinate”.
… Ripeto, si tratta di una bella accozzaglia di stupidaggini confezionate secondo le più moderne tecniche di marketing, che servono poi a riproporre, di nuovo, l'idea della trattativa tra il M5S e il PD, cioè riproporre una trattativa con il maggior responsabile dello sfacelo attuale e senza tenere in conto che di tale “trattativa” le autorità centrali europee se ne impippano e continueranno a proporre ricette funzionali alla riprogettazione della divisione del lavoro a livello internazionale. Il partito che ha maggiori responsabilità in tutta questa merda è proprio il PD, che oggi è in Italia il partito che meglio rappresenta le posizioni e gli interessi del cosiddetto “capitalismo manageriale”, cioè il capitalismo delle banche, delle Autorità Centrali Europee, del FMI e delle “moderne multinazionali”. Contrariamente a quel che sostiene Jacopo, il M5S deve rifiutare l'egemonia di tale forza oltre che un qualsiasi accordo, non solo perchè questo significherebbe la dissoluzione immediata e definitiva del M5S stesso, ma anche, più importante, per dare alla nazione una possibilità di sviluppo diverso da quello che le Autorità Centrali hanno previsto per il paese Italia.
La parte centrale del post di Jacopo è poi un minestrone sulle sue esperienze semi-eversive e sul tentativo di tracciare un parallelo tra quel periodo e quello attuale che non ha alcun fondamento e che viene usato strumentalmente per cercare, probabilmente, di regolare qualche suo conto in sospeso con ex compagni e che ha poco a che vedere con quello che oggi è necessario fare (si tratta di esperienze di un centinaio di estremisti che giocavano a fare i carbonari con annessa scuola quadri … non è un'allucinazione, si sta parlando di una “avanguardia” che non ha mai avuto contatti con le fatidiche e, aggiungerei, patetiche masse; “lettura soggettivista della rivoluzione russa con Lenin che campa troppo poco e quindi non riesce a dare un “indirizzo” realmente rivoluzionario agli eventi russi, sorella della lettura che vedeva il fallimento della rivoluzione russa dovuta al “tradimento” di persone che probabilmente si erano “infiltrate” nelle fila del partito comunista russo; rivalutazione delle posizioni mensceviche; “La realtà è determinata dalla qualità dei singoli non dalla grandiosità dei leader”. Ecco di nuovo il leninista impenitente... non è dalle condizioni storicamente determinate che nasce un certo sistema produttivo, ma dalla qualità dei singoli; a proposito della gallina e dell'uovo e del fatto che è meglio l'uovo oggi che la gallina domani, bisognerebbe riflettere sul fatto che per quanto la gallina si faccia un culo così, non riuscirà mai a produrne uno di dimensioni tali da modificare la situazione esistente).
Concludo questa parte del mio commento con una canzone che sembra avere qualche attinenza con tutte le persone che da giovani facevano parte della “scapigliatura” e poi si sono persi.
Quand'ero piccolo non stavo mica bene
ero anche magrolino, avevo qualche allucinazione
e quando andavo a cena, nel tinello con il tavolo di noce
ci sedevamo tutti e facevamo il segno della croce.

[Parlato] Dopo un po' che li guardavo mi si trasformavano: i gesti preparati, degli attori, attori consumati che dicono la battuta e ascoltano l'effetto. Ed io ero lì come una comparsa, vivevo la commedia, anzi no la farsa, e chissà perché durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…

Quand'ero piccolo non stavo mica bene
ero anche molto magro, avevo sempre qualche allucinazione
e quando andavo a scuola mi ricordo di quel vecchio professore
bravissima persona che parlava in latino ore e ore.

[Parlato] Dopo un po' che lo guardavo mi si trasformava, sì, la bocca si chiudeva stretta, lo sguardo si bloccava, il colore scompariva, fermo, immobile, di pietra, sì, tutto di pietra, e io vedevo già il suo busto davanti a un'aiuola con su scritto: "Professor Malipiero - una vita per la scuola", e chissà perché anche durante questa allucinazione mi veniva sempre in mente una stranissima canzone:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…

Adesso che son grande ringrazio il Signore
mi è passato ogni disturbo senza bisogno neanche del dottore
non sono più ammalato, non capisco cosa mi abbia fatto bene
sono anche un po' ingrassato, non ho più avuto neanche un'allucinazione.

[Parlato] Mio figlio, mio figlio mi preoccupa un po', è così magro, e poi ha sempre delle strane allucinazioni, ogni tanto viene lì, mi guarda e canta, canta un canzone stranissima che io non ho mai sentito:

I borghesi son tutti dei porci
più sono grassi e più sono lerci
più son lerci e più c'hanno i milioni
i borghesi son tutti…



Movimento Cinque Stelle.
Jacopo sembra non aver capito che i conti, chiunque vinca le elezioni nazionali, dovrà farli con le autorità centrali europee e con la Germania e che entrambi questi soggetti continueranno a strangolare certe singole economie fino a riportare le condizioni di vita a livello dei paesi sottosviluppati. Pertanto l'alleato più forte del M5S non sono i “cittadini” “colti” “educati” “che sanno parlare bene” o sanno “gestire la democrazia più o meno diretta”, ma la cosiddetta crisi. È questa che spingerà al cambiamento, o che può spingere al cambiamento, un paese come l'Italia. Il M5S non dovrà far altro che agevolare, rendere più facile, tale cambiamento.
Considerazioni sul perchè la crisi sembra inevitabile soprattutto per un paese come l'Italia.
...continua