Esempi di autonomia
"L'educazione autonoma
dal 1995, ed attualmente un totale di 280 delegati di educazione impartiscono lezioni a 2.500 alunni dei sette municipi.È anche l'unica zona ad avere un centro di formazione di promotori in ogni municipio autonomo e non uno solo che serva tutta la zona.
Qui, come nel resto del territorio zapatista, i bambini non imparano solo a leggere e scrivere, bensì, la cosa più importante, “imparano a lottare, a difendere il loro ambiente, a curare la natura e ad essere orgogliosi della propria cultura”. Le materie di studio sono: produzione, educazione politica, educazione artistica, cultura, lettura e scrittura, salute, sport, matematica, storia e lingue (spagnolo e lingua madre), le stesse elaborate in decine di riunioni di lavoro da 200 educatori indigeni dei sette municipi. Un dato curioso che parla dell'autogestione dell'educazione è che per iscriversi alla scuola di base, ogni bambino porta una gallina come retta, e adesso i promotori hanno un allevamento di polli e uova per l'alimentazione dei propri alunni. Ognuna delle scuole primarie è stata costruita con risorse della comunità, senza appoggi esterni, e per questo ci sono scuole primarie di blocchi di pietra, di tavole di legno o di cemento. I promotori insegnano anche in case provvisori e o alle intemperie, con tetto di plastica come protezione. La scuola, dicono, “non è l'edificio.” Il programma educativo della zona, come tutti i nomi zapatisti, è abbastanza ridondante: Organizzazione per la nuova educazione autonoma indigena per la pace e l'umanità. Niente di più e niente di meno. Il successo più recente in materia educativa è l'inaugurazione quest'anno dei corsi di livello secondario. È anche l'unica delle cinque zone zapatiste ad avere una secondaria in ogni municipio autonomo, sette in totale. C'è ormai la prima generazione di bambini e bambine delle primarie che stanno facendo corsi per accedere al livello superiore. “Prima, neppure ci sognavamo di avere una scuola, ed ora abbiamo già più di cento primarie e sette secondarie”, fanno notare le autorità autonome.
Molte carenze e la visita gratuita.
In questa regione, le comunità zapatiste utilizzano sempre meno le medicine chimiche e promuovono l'uso di infusioni e pomate preparate con erbe e piante medicinali. L'erboristeria riscuote sempre più importanza e si preparano rimedi a base di rosmarino, timo, camomilla, basilico ed un'infinità di rimedi naturali. Un totale di 150 promotori di salute assistono zapatisti e non zapatisti nelle oltre cento case di salute comunitarie provviste di due dispense di medicinali di base, uno di medicinali farmaceutici ed uno di erboristeria. “Le medicine di erboristeria non si pagano e per quelle di farmacia si chiede la copertura del prezzo di costo”, spiegano i membri della giunta. Operano anche sette cliniche municipali nelle quali si fanno visite gratuite a tutte le basi di appoggio, come in tutto il territorio in resistenza. Inoltre, ha cominciato a funzionare un laboratorio di analisi cliniche gestito da promotori specializzati. Ambulatori facevano pagare per le visite e le carenze sono molte. In questa zona, per esempio, non ci sono ambulatori dentistici, né cliniche con sala operatoria, né reparti di degenza e tanto meno ambulanze. Quando qualcuno si ammala gravemente deve essere trasportato all'ospedale San Carlos, nel capoluogo municipale di Altamirano ed assistito dalle suore già minacciate di morte nel 1994 dai caciques ed allevatori locali, accusate del terribile crimine di aprire le porte dell'ospedale a chiunque suoni alle sue porte. Sebbene con enormi mancanze, le basi di appoggio zapatiste stimano i risultati raggiunti perché ricordano quando “nelle cliniche del governo ci davano medicine scadute, non ci assistevano con rispetto ed inoltre ci davano medicine come fossero state in privato.” Il fenomeno degli indigeni del PRI che si rivolgono alle cliniche e alle case di salute autonome, si moltiplica in questa zona perché, ammette Hilario, priista del municipio Miguel Hidalgo, “a volte da loro non paghiamo la visita, è che non abbiamo denaro. A volte ci danno pomate e non ce le fanno pagare e credo che sia un bene per i casi urgenti.” Da parte sua, la giunta segnala: “non si può negare l'assistenza. La salute è per tutti. Il denaro che il governo dà ai priisti, loro se lo bevono e poi non ne hanno per curarsi né per mangiare. Per noi la salute è molto importante ed anche loro, come indigeni, hanno bisogno dell'assistenza.”Ogni municipio autonomo ha una commissione di salute che si incarica di verificare la situazione in tutte le roprie comunità. Prima dell'esistenza delle giunte di buon governo, ammettono le autorità, “molte comunità non avevano casa di salute, ma ora tutte ce l'hanno. Noi abbiamo un piano generale di lavoro di salute ed ogni tre mesi le commissioni si riuniscono per vedere come va il lavoro, dove mancano medicinali, per studiare che malattie sono presenti ed incoraggiare dove non c'è attività.” Facendo un giro nei villaggi vicini, si vedono i promotori che diffondono tre campagne di salute: una di lotta ai parassiti in generale, un'altra di vaccinazione ed una di igiene per la prevenzione delle malattie. “È importante educare tutta la comunità sul perché ci sono le malattie, altrimenti non la smetteremo più di curare”, nota Daniel, della giunta di buon governo.
Fine dell’uso di insetticidi e concimi chimici.
La terra è una dei temi che più preoccupa le comunità, per questo, non senza problemi, si è cominciato ad organizzare la produzione. Attualmente è in funzione una commissione di produzione in ogni municipio allo scopo di organizzare progetti di allevamento e di agricoltura. Si formano anche promotori per imparare tecniche di agroecologia e di veterinaria. Esempio di tutto questo è il fatto che alcuni contadini puliscono le erbacce “solo con il machete”, senza insetticidi, oltre che utilizzare concimi organici e non chimici."