Premesse.
Il film ADHD RUSH HOUR anche se apparentemente
affronta il problema della definizione e creazione di nuove patologie
per poter vendere farmaci, in realtà mostra quanto il neo-liberismo
affondi il suo progetto nella carne viva della società, quanto
questo progetto sia globale, al punto da attaccare, oltre che
attraverso un sistema di ricondizionamento “premio/punizione”,
l'ideologia, l'economia, la politica, anche tramite l'uso diretto, negli
individui che si discostano dal tipo “meccanico-dittaiolo”, della
“chimica”.
È esattamente lo stesso tentativo messo in pratica
dal nazismo, solo più raffinato,ambizioso e, forse, più mostruoso.
I nazisti hanno tentato di eliminare e con l'eugenetica e con la
distruzione fisica dei corpi dei non adatti, tutto ciò che non era
funzionale alle esigenze del capitale, mentre il neo-liberismo -che è
cosa molto diversa dal laissez faire, dal liberalismo classico- sta
cercando, di modificare i non adatti, nel tentativo di creare
l'”uomo nuovo” perfettamente e funzionalmente asservito
all'impresa, tramite l'immissione di sostanze chimiche nei corpi,
andando a modificare ancora più in profondità l'"anima"
stessa di tutti quelli che geneticamente si discostano da quello che
si potrebbe chiamare fenotipo consumista, tipo di individuo molto
particolare che vede se stesso come un'impresa individuale asservita
all'impresa vera e propria.
Il progetto globale neoliberista.
Come si spiega, nonostante trent'anni di politiche
neoliberiste abbiano avuto effetti catastrofici a livello economico,
politico, sociale e individuale, che ancora oggi tali politiche sono
attive ed in piena offensiva? Perchè non hanno incontrato resistenze
capaci di metterle in crisi?
La risposta a queste domande non può ridursi alla
descrizione degli “effetti negativi” indotti dalle politiche
neoliberiste, cioè alla distruzione programmata di regolamentazioni
e istituzioni. Il neo liberismo non è solo questo, ma è anche
produzione di certe relazioni sociali, forme di vita e soggettività.
Il neo-liberismo ridisegna la forma della nostra esistenza, cioè del
modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con noi stessi. Definisce
una nuova norma che disegna un universo di competizione
generalizzata, in cui ogni nazione è in guerra , solo, almeno per il
momento, economica con tutte le altre, in cui i rapporti sociali sono
improntati al modello di mercato e l'individuo stesso risulta
“modificato” e percepisce se stesso come un'impresa.
Tutto ciò da oltre 30 anni impone politiche
pubbliche, governa relazioni economiche a tutti i livelli , trasforma
la società e rimodella la soggettività. Aspetti di questa stessa
norma sono, nei diversi ambiti, la conquista del potere da parte di
forze neoliberiste – aspetto politico -, l'ascesa e il trionfo del
capitalismo finanziario globalizzato -aspetto economico-,
individualizzazione dei rapporti sociali, abbandono delle forme di
solidarietà collettiva, polarizzazione estrema tra ricchi e poveri –
aspetto sociale-, la comparsa di un nuovo soggetto e conseguentemente
la comparsa di nuove patologie psichiche -aspetto soggettivo. Tutti
questi aspetti sono complementari tra loro e riguardano un unico
progetto, quello neoliberista, pervasivo, potente, unitario capace di
investire tutte le dimensioni dell'esistenza umana.
Il documentario "soluzioni locali per un disordine globale" è invece un'occasione per
riflettere sull'autonomia. Mostra che è possibile costruire in piena
autonomia e senza aiuti da parte di istituzioni, stato e/o altra
amena stronzata, modelli economici alternativi capaci peraltro di
rispondere, al contrario dell'economia ufficiale, a problemi quali
l'emergenza ambientale (che sta diventando esplosiva), l'integrazione
di tutti gli individui all'interno della struttura collettiva, la
costruzione di una vita dignitosa, degna e separata dai clichè,
modelli e sogni mainstream.
Quel che segue è, ritengo, una riflessione
essenziale per chiunque voglia intraprendere un progetto alternativo
e ha a che fare con ciò che ognuno deve conservare per se invece di
demandare ad altri.
DEISTITUZIONALIZZARE, cioè descolarizzare, PRIMA
ANCORA CHE ESSERE UNA QUESTIONE DI LIBERTA', E' UNA MISURA DI IGIENE
MENTALE.
"Molti studenti, specie se poveri, sanno per
istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere
processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista
validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto
migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta
al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere
insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e
competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di
nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il
servizio al posto del valore. Le cure mediche vengono scambiate per
protezione della salute, le attività assistenziali per miglioramento
della vita comunitaria, la protezione della polizia per sicurezza
personale, l'equilibrio militare per sicurezza nazionale, la corsa al
successo per lavoro produttivo. Salute, apprendimento, dignità,
indipendenza e,creatività si identificano, o quasi, con la
prestazione delle istituzioni che si dicono al servizio di questi
fini, e si fa credere che per migliorare la salute, l'apprendimento
ecc. sia sufficiente stanziare somme maggiori per la gestione degli
ospedali, delle scuole e degli altri enti in questione...
l'istituzionalizzazione
dei valori conduce inevitabilmente all'inquinamento fisico, alla
polarizzazione sociale e all'impotenza psicologica: tre dimensioni di
un processo di degradazione globale e di aggiornata miseria.
Spiegherò come questo processo di degradazione si acceleri quando
bisogni non materiali si trasformano in richieste di prodotti, quando
la salute, l'istruzione, la mobilità personale, il benessere o
l'equilibrio psicologico sono visti soltanto come risultati di
servizi o di «trattamenti». Lo faccio perchè credo che le attuali
ricerche sul futuro tendano in genere ad auspicare una sempre
maggiore istituzionalizzazione dei valori, e diventa di conseguenza
necessario precisare le condizioni grazie alle quali possa avvenire
esattamente il contrario. Abbiamo bisogno di ricerche su come
servirci della tecnologia per creare istituzioni che permettano
un'interazione personale creativa e autonoma e per far emergere
valori che i tecnocrati non siano sostanzialmente in grado di
controllare. Ci servono insomma ricerche in direzione contraria a
quella della futurologia attuale."