La dieta dell'acqua
La
conoscenza è una iattura, perchè, come per le armi e la religione, una
volta che c'è, si trova sempre qualche cretino che la usa.
Essere
accettati e anche corteggiati, poi, ha un effetto di ritorno sulla
dieta. più si è accettati ed "inseriti", meno si ha effetto
"sostituzione" e meno si "scarica" sul cibo, in quanto vengono a mancare
le ragioni che portano a sfogare le "frustrazioni" sulle cose
mangerecce.
Controindicazioni.
L'effetto
sostituzione è transitorio; tanto più si procede con la "dieta
dell'acqua" tanto più aumentano le "occasioni" in cui il centro della
fame invia i segnali al cervello e tanto più si ricorre alla doccia. Si
arriva, dopo un pò a rimanere in "acqua" la maggior parte della
giornata. Diminuiscono le occasioni di vita sociale e diminuisce il
tempo che si può dedicare al lavoro. Si riducono allora anche le
gratificazioni dovute ai buoni risultati nell'attività professionale e
anche le occasioni di attività "sociale" e diminuisce anche la
probabilità di "spaccare cuori". Aumenta, per questa via, il "bisogno di
cibo" e con esso le docce, fino al punto in cui iniziano a cadere i
capelli e la pelle comincia ad assomigliare alla "pancia di un pesce
morto". È questo uno dei momenti più delicati ed è questo uno dei
momenti in cui più forte è l'impulso di abbandonare la dieta. È qui
che, ricorrendo, se necessario al supporto psico-logico, bisogna puntare
i "piedi". Infatti i piedi vanno puntati nell'acqua. Ogni tre volte che
arriva l'impulso dal centro della fame bisogna fare un pediluvio. Si
riduce così di 1/3 il numero delle docce quotidiane. A lungo andare
però, aumentando il numero dei pediluvi i piedi si "squamano" e iniziano
a "scivolare nelle scarpe". Anche qui, l'impulso ad abbandonare si fa
forte e spesso le ricadute sono frequenti, anche se, nella maggior parte
dei casi, temporanee. Il "cappio" e la prova "vestiti" riconducono a
più miti "consigli".
L'importante,
dopo un cedimento, è riprendere dal punto in cui si era interrotto. Per
limitare l'azione di "desquamazione" e del "piede sdrucciolo" si può in
1/3 dei pediluvi aggiungere "bicarbonato di sodio", che essendo basico,
contrasta efficacemente la desquamazione e rende il "piede più
asciutto".
Dopo un certo periodo si può notare l'insorgere del fenomeno del "distacco" a blocchi della pelle della pianta del piede.
Dai
piedi iniziano a staccarsi segmenti consistenti di pelle, secondo la
teoria della "tettonica a zolle", anche in questo caso, il segreto del
successo è "non desistere". In un 1/3 dei pediluvi al bicarbonato
aggiungere aceto o succo di limone, che essendo acido corregge
l'ambiente alla "faccia del bicarbonato di sodio". Quando si aggiunge il
composto acido, si può notare l'insorgere di una reazione. A lungo
andare la mistura può causare "piaghe" e "feroce prurito". In questo
caso, il segreto del successo è...