lunedì 16 maggio 2011

Passeggiando.
Sono seduto e osservo una pietra. Presenta minuscoli sassolini a forma di incisivi. I denti della terra. Minuscoli e numerosissimi, per triturare tutto il vivente, senza eccezioni. Denti capaci di sminuzzare in particelle infinitesimali.
Due individui impegnati a seguire i contorni della costa. Uno è vestito di tutto punto. Scarpe da ginnastica, calzini, pantaloncini, maglietta, borsello anni '70. È in acqua. L'altro più professionale è in galosce ascellari. Entrambi armati con fiocina e asta a cui, tramite filo è attaccata una polpara bianca piena di uncini. Una grossa luccicante esca che viene fatta fluttuare con gesti lenti e sapienti, lungo i rilievi scogliosi. Uno dei due, il più fantasioso, ha infilzato negli uncini qualche pesciolino.
Tecnicamente la polpara è un pesante aggeggio cilindrico bianco cosparso di ami lungo tutta la sua circonferenza. Viene fatta "danzare" sotto il becco dei poveri compagni polpi, soprattutto maschi, e quelli non resistono. Vi si precipitano sopra in piena tempesta ormonale. Decidono di suicidarsi, un po' come succede anche a noi. I polpi sono animaletti intelligenti pieni di verruche, in acqua sono belli ed eleganti. Sono, cosa importante da considerare quando si decide di mangiarli, in base a un deliberato e cosciente atto di cannibalismo, non commestibili, difficili da pulire e non si sa mai come cuocerli. Rimangono duri come pietre, a prescindere dal modo in cui si cucinano (ed è per questo che qualcuno prova a sbatterli ripetutamente per terra); se qualcuno ha la malaugurata idea di mangiarli, per i tre giorni successivi le secrezioni sudoripare dell'incauto mangiatore, hanno lo stesso odore nauseabondo della preda. Da qui la nascita della legenda metroplitana e marittima del pescatore che ha fatto fortuna con questo tipo di pesca, perchè mangiando tutti i giorni questi graziosi animaletti, quando si immergeva in acqua puzzava più di un bordello per celenterati, e tutti polpi nel raggio di 2 km provavano ad avere un rapporto completo con lui, non accorgendosi nemmeno di che sesso fosse. Amore e morte, altro che polpare!
Se si vuole uscire dal tran tran quotidiano l'inferno è proprio il luogo giusto, come diceva quello lì: "per me si va tra la perduta gente, per me si va nell'eterno dolore", l'inferno è l'ultimo posto alla moda, anzi, l'unico. Uno ritrova tutti i vipS, che si mimetizzano in tutti i modi possibili. Si travestono da accattoni, zingarelli, magnaccia ecc. sono praticamente impossibili da riconoscere, hanno il fior fiore di professionisti del make up, degni dei migliori film di fantascienza. È per via dell'attrazione alla devianza. L'umana specie deve sempre e comunque adottare comportamenti devianti e proibiti.
L'altro giorno metre scendevo al sub livello 128n ho trovato una scritta sul muro che mi ha lasciato sgomento. Quando uno si trova di fronte a queste cose è come se uscisse a folle velocità dallo stato di torpore in cui si trova normalmente e andasse a sbattere contro qualcosa di compatto: la realtà vera. Essere preso a schiaffi dall'oggettività è un'esperienza unica. L'universo nebbioso e edulcorato viene spazzato via da un'energica ventata d'aria fresca. Quella scritta così cruda, che riesce a cogliere così bene un aspetto reale, associata ad un'azione così meschina, vile e sporca ha lo stesso effetto di una secchiata d'acqua gelida. Costringe ad aprire, anche se solo per pochi secondi, gli occhi e fa riflettere sulla miseria dell'esistenza. per fortuna dura poco. Le endorfine presenti nel corpo fanno ripiombare nel sonno e lasciano solo un lieve ricordo. Una sottile increspatura nella struttura armonica che cresce.
Se non fosse così, se non ci si abituasse a tutto, non si potrebbe resistere nemmeno 10 minuti e di certo l'unica possibilita sarebbe il suicidio. Forse è vero che "lo psicopatico è soltanto colui che ha scoperto in che mondo vive".
Certo che vedere un vip che chiede l'elemosina travestito da mendicante o un altro che tenta un borseggio su un autobus affollato è edificante. L'atto, per loro, ha un duplice significato: è una prova di umiltà dalla quale riemergono nuovi e rinfrancati con la coscienza pulita più che dall'assoluzione del clero, pronti a compiere nefandezze più di prima; gli da una lontana idea di cosa significa vivere ai margini. Gli altri, quei pochi che li riconoscono, provano un senso di rivincita, oltre ad avere l'opportunità di chiedere l'autografo. Se vi capita un mendicante o un barbone o una prostituta o il loro protettore per la strada, se siete un abitante dell'inferno, guardateli attentamente, perchè si tratta quasi certamente di un vip in cerca di emozioni. È sempre l'inclinazione alla devianza. I mendicanti, i barboni "veri" i delinquentelli di quartiere ecc. non esistono più. Sono stati quasi tutti individuati e "neutralizzati" attraverso il processo di condizionamento parziale, tramite la tecnica A.L.I.F.A.R. e ricollocati nel tessuto sano e produttivo della società. I pochi superstiti adottano strategie di camuffamento elettronico-fisiche, in modo da assomigliare ai vipS. Cinque furti su sei son da attribuire a vipS camuffati da malviventi, il residuo da malviventi camuffati da vipS. Il fenomeno è ormai così diffuso che l'industria si sta orientando verso il camuffamento "middle class" e almeno una volta è dato per certo lo scambio di persone, tanto si è perfezionata l'arte del camuffamento. Un vip è stato sottoposto ad A.L.I.F.A.R. e un malvivente ha preso il suo posto, che poi ha volontariamente abbandonato (e per questo motivo il fatto è divenuto noto alle cronache mondane), perchè non abituato a tanti agi e mollezze. Per ridurre il rischio di simili "inconvenienti", i vipS "sotto travestimento" si fanno tatuare sotto la palpebra interna sinistra un simbolo particolare di cui è a conoscenza solo il notaio di fiducia oltre che il tecnico abilitato al tatuaggio. Comunque anche questa tecnica ha mostrato i suoi limiti. Infatti i tecnici tendevano a vendere, dietro consistenti compensi, il database dei simboli stampati negli occhi vipS. Per evitare la fuga di notizie, attualmente, anche se la pratica risulta essere "barbara" e poco tollerata, i vipS tendono a far uccidere, dopo l'intervento i tecnici che l'hanno eseguita. Questo ha, inaspettatamente creato nuove opportunità di lavoro qualificato, data la strutturale carenza di tecnici del tatuaggio. Oggi si stima che un laureato in tatuaggi, trovi lavoro in un tempo medio di circa 30 min. dopo la discussione della tesi e muoia nell'arco di tre settimane.
Negli ultimi anni si è sviluppata una vera e propria industria nel settore del "camuffamento". Una parte si è specializzata nell'arte della mimetizzazione. L'industria del travestimento si è differenziata ed evoluta in 3 sotto industrie: trucco, costumi e rete di protezione.
I primi due rendono il travestimento più vero e reale, mentre il terzo si occupa di rendere sicure le "notti brave" dei vipS. La "rete è costituita da più persone che monitorizzano e tengono continuamente sotto controllo i personaggi famosi, e che intervengono con estrema decisione quando sorge qualche problema o si verificano situazioni di crisi. Sono gli addetti alla sicurezza che entrano in gioco se il vip viene scoperto in un goffo tentativo di borseggio, di rapina ecc., e sono sempre le guardie private che si incaricano di spiegare che è solo un gioco. Rivelando chi è il personaggio noto e che il tutto era organizzato per un programma TV. Normalmente il tutto si risolve in un luogo applauso e in un "bagno di folla" per il "briccone" pescato con le "mani nel sacco". A volte però capitano anche momenti di tensione se la vittima dello "scherzo" è un asociale, che non si presta al "gioco". in quel caso gli addetti alla sicurezza possono, e in qualche rara occasione lo hanno fatto, anche arrivare all'uso della violenza, sempre, si capisce, controllata da amici di amici di amici..., e fatta con amore..., quasi con rispetto. Ancor più raro è l'omicidio. Capita soprattutto se il soggetto del tentato furto pretende di sporgere DENUNZIA QUERELA. Del resto, anche quei pochi casi in cui la DENUNZIA QUERELA è stata sporta, non si ha notizia di condanne, tantè i livello di impunità di cui godoni i vipS. Del resto non va dimenticato che tutti gli addetti alla sicurezza, sono agenti con "licenza di uccidere". Se invece il tentativo di furto, rapina, estorsione ecc. va a buon fine, tutta la "rete" partecipa alla spartizione del "bottino" secondo quote e partecipazione ai "dividendi stabiliti a priori. Anche io mi sono camuffato, ma il ruolo che assumo è sempre e solo quello dell'osservatore. In non rubo, non commetto violenza. Mi limito ad osservare i comportamenti violenti e devianti degli altri. Sono un "guardone", assisto passivamente alla decomposizione della società. Come me ce ne sono altri. L'osservatore, è quanto previsto dallo statuto, è un O.R.T ("Osserva", "Registra", "Trascrive". Non interviene mai, per quanto l'episodio in questione possa essere cruento o raccapricciante o ingiusto o sbagliato. Le sanzioni per chi si lascia trasportare sono severissimE e prevedono, l'espulsione e il declassamento immediato dall'ordine degli osservatori, dato che il loro intervento influenzerebbe irrimediabilmente il "corso degli eventi". Le mie cronache fedeli, e imparziali rendono testimonianza della cancrena che avanza nel corpo "sano" della società. Noi osservatori siamo i fedeli scribi chamati al capezzale del moribondo, per descrivere "oggettivamente", lo stato di avanzamento del processo di disgregazione, decomposizione, corruzione, morte, e di come la morte crei varchi sempre più ampi e non più ricomponibili nella difesa e integrità dell'organismo oggetto di studio e di indagine. Tanto più si scende nei sublivelli, tanto più raccapriccianti sono gli eventi a cui tocca assistere. Io sono ligio a quanto previsto dallo statuto degli osservatori, anche se a volte la tentazione di intervenire diviene intollerabile. Quando questo accade, mi ritiro nelle mie stanze e soffro atroci pene interiori. Finora mi sono sempre astenuto dall'intervenire, anche perchè mi rendo conto che il mio intervento non sarebbe equilibrato. Mi sarei sempre e comunqe schierato dalla parte della morte, come unica misura di igiene contro tanto sfacelo imperante. Scendere nei sublivelli più profondi può essere pericoloso, ci si può trovare in guai seri, e dato che io, per risparmiare, mi muovo senza rete, raramente scendo sotto il livello 128 e mai oltre il 512. Per quello che devo documentare va più che bene.
È quasi sera. Torno indietro. Ho catturato molte "immagini", ho molto materiale da archiviare, lungo la strada di ritorno, come all'andata, cammino a piedi nudi perchè mi piace sentire la sabbia e i sassi a contatto della pelle e perchè non voglio sciupare i miei sandali e mentre sono proprio su uno scoglio particolarmente aspro incontro, di nuovo, n7.
n7: "che va a fare al castello?"
n: "vado per una nuova partita di pesca, insieme a tutti gli altri soci del P.R.C., in fondo siamo un piccolo gruppo di snob."
n7: "ah! ma allora ci sono anche persone famose."
n: "ho detto snob, non vipS. Insomma siamo un gruppo bislacco e svampito di ambientalisti puritani e bacchettoni, sempre pronti a montare in cattedra per criticare e pretendere l'autocritica di chiunque si comporti in maniera non conforme a quanto previsto dal codice etico e morale, ma non ci critichiamo mai tra noi. Siamo un gruppo di vecchi saggi senza macchia e senza paura..."
n7: "posson venire anch'io?"
n: "non credo che questo sia possibile. Bisogna fare domanda e sostenere un colloquio difficilissimo sulle proprie convinzioni etiche, politiche ed economiche, poi una volta accettati bisogna superare un difficilissimo periodo di prova in cui si testano le capacità individuali fisiche e psichiche. Durante questo periodo lo stress a cui si è sottoposti permette di "cancellare" le proprie convizioni radicate e di assumerne altre più nuove e più moderne."
n7: "... io dicevo come membro esterno."
n: "spiacente, ma non sono ammessi esterni, anche perchè facciamo riti esoterici segreti a cui non è permesso assistere."
n7: "ma lei vuole proprio soffrire!"
n: "... non capisco"
n7: "ha i sandali e cammina a piedi nudi su questo scoglio così pieno di asperità e spunzoni."
n: "... no, è che fa bene alla funzionalità del piede. Il piede è una delle parti più complesse del corpo, è composto da circa 15 muscoli e 27 ossa, e camminare sulla sabbia e su un terreno accidentato, costringe il piede a una benefica e salutare ginnastica. In secondo luogo Le ricordo che per... ottenere qualcosa bisogna soffrire."
n7 "si, ma qui è una sofferenza continua in tutto!"
n: "del resto questo esercizio solo apparentemente fa soffrire, perchè, come diceva quel tale, "... bisogna soffrire di più per soffrire di meno". Ecco questa è una sofferenza che diminuisce la sofferenza. Lo provi."
n7: "mha..."
n: "la prego, non dica niente altro, per questa sera abbiamo già discusso di temi filosofici e scientifici e umanistici. Le sue controdeduzioni le serbi per il prossimo incontro, e se teme di dimenticarle, le scriva pure sul 'block notes'"